Valanga di acquisti sul titolo Didi Global nel pre-market di Wall Street. Le ADR del colosso cinese del ride-hailing salgono del 68% dopo che le Autorità di regolamentazione cinese hanno riferito che stanno per concludere le indagini sulla società. Inoltre già dalla prossima settimana sembra che verrebbe revocato il divieto per l'azienda di aggiungere nuovi utenti e concesso il ripristino dell'app Didi negli store cinesi.
La società pechinese è stata una di quelle maggiormente colpita dal Governo nell'ambito di un inasprimento selvaggio delle normative sul settore tecnologico nazionale, che ha compreso varie aree: dalla concorrenza sleale, alla privacy e alla protezione dei dati. Per circa 2 anni la repressione non ha risparmiato quasi nessuno e gli effetti si sono visti nelle Borse, con i titoli cinesi che hanno perso gran parte della loro capitalizzazione.
Didi lo scorso anno si è quotata a Wall Street, ma nemmeno il tempo di varcare i cancelli della Borsa americana che le Autority hanno aperto un'indagine sulla sicurezza informatica dell'azienda. A luglio 2021 è arrivato il primo vero colpo letale, con la Cyberspace Administration of China che ha accusato la società di trasporto di aver raccolto i dati degli utenti in maniera illegale, ordinando immediatamente la sospensione dagli app store.
Ad aggravare la situazione di Didi anche la questione relativa al
delisting delle società cinesi da Wall Street che non si adeguano agli audit contabili americani. Didi non dovrebbe essere coinvolta nella lista nera della
Securities and Exchange Commission, ma questo ha contribuito a trasmettere tensione sull'azienda e sul titolo in Borsa. A dicembre Didi ha dichiarato che
si ritirerà dalla borsa di New York e cercherà invece di quotarsi a Hong Kong. Dal prezzo
IPO di 14 dollari, le quotazioni di Didi sono scese circa dell'87%.
Cina: altre 2 società coinvolte nell'indagine
Le indagini delle Autorità di Pechino si concluderanno anche per altre 2 società cinesi quotate a Wall Street: la piattaforma di logistica Full Truck Alliance e la società di reclutamento online Kanzhum Ltd. Entrambe sono state coinvolte nell'inchiesta per gli stessi motivi di Didi, ossia per le ragioni di sicurezza. Le 3 aziende avevano una capitalizzazione combinata di 115 miliardi di dollari all'inizio di luglio dello scorso anno, periodo in cui sono diventate pubbliche nella Borsa di New York. Da allora però il valore di mercato è crollato sensibilmente fino ad arrivare a circa 25 miliardi di dollari.
Le Authoriy ora hanno comunicato a tutte e 3 le società il piano degli incontri della prossima settimana con i dirigenti, dove verranno esposti i risultati della conclusione dell'indagine. Didi, Truck Alliance e Kanzhum dovrebbero subire una sanzione pecuniaria, con Didi che pagherà lo scotto maggiore mentre per le altre 2 è prevista una multa più leggera. In base alle indiscrezioni, tutte però dovrebbero offrire l'1% di partecipazione allo Stato, in modo che il Governo eserciti un ruolo in quelle che sono le decisioni aziendali.