I timori di una FED meno colomba in tema di taglio dei tassi di interesse, dopo che PIL statunitense e i consumi personali sono risultati sopra le attese degli analisti, hanno indebolito i mercati azionari europei che hanno chiuso la quarta seduta della settimana in generale ribasso. Il segno meno caratterizza anche l'andamento dei principali indici di Wall Street.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,43% a 42.242,49 punti. Il movimento odierno da una parte allontana i corsi dalle resistenze situate sui 42.500 punti e dall'altra avvicina l'indice ai supporti posti sui 42 mila punti.
Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta di quest'ultimi livelli, per evitare una continuazione della fase discendente, il cui primo obiettivo sarebbe posto sui 41.800-41.750 punti.
Tra le azioni che a Piazza Affari hanno registrato un vero e proprio crollo troviamo Brunello Cucinelli, con il gruppo del lusso accusato di pratiche scorrette in Russia. Il crollo odierno, superiore ai 17 punti percentuali, ha portato a un repentino crollo del titolo e a una perdita di 1,25 miliardi di euro di market cap. ma andiamo a leggere le accuse che hanno affondato l'azione.
Brunello Cucinelli accusata di violare le sanzioni UE
Con un report dal titolo "From Moscow to TJ Maxx", il Fondo attivista Morpheus Research ha accusato Brunello Cucinelli di violare le sanzioni europee sulla Russia e di continuare a vendere all'interno del Paese.
Le accuse odierne rivolte al gruppo umbro seguono di una settimana quelle di un altro hedge fund londinese, Pertento Partners. In quel caso Cucinelli aveva risposto che i suoi negozi in Russia sono chiusi e che le vendite nel Paese sono diminuite dal 9% del fatturato totale nel 2021 al 2% di oggi. In quella occasione il CEO di Cucinelli, Luca Lisandroni, aveva sottolineato come il proprio personale russo è attualmente impegnato in "attività di vendita individuale" nel suo showroom, limitate a ciò che può essere "legalmente venduto"
L'indagine di Morpheus Research, durata oltre tre mesi e che ha coinvolto anche ex dipendenti e partner della casa del lusso, ha invece messo a nudo le affermazioni della società, accusandola di gestire diversi negozi a Mosca.
Inviando negli scorsi mesi degli acquirenti in incognito in alcuni dei negozi Cucinelli di Mosca, è arrivata la conferma che questi sono aperti e continuano a vendere beni di lusso per diverse migliaia di euro.
In particolare, le etichette su molti di questi capi rivelano che sono stati prodotti in Italia nel 2024 o nel 2025, anni dopo l'imposizione delle sanzioni UE sul lusso. L'hedge fund, che ha dichiarato di aver aperto posizioni ribassiste sul titolo, sostiene inoltre di aver ottenuto i bilanci della filiale russa di Cucinelli, che rivelano come l'entità abbia generato circa 15 milioni di euro di vendite sia nel 2023 che nel 2024.
Questo nonostante i principali negozi del brand nel Paese siano presumibilmente chiusi. I bilanci della filiale rivelano una strategia per ridurre l'impatto negativo delle sanzioni, continuando a vendere tramite commercio a distanza e consegna a domicilio.
Nel mirino sono finiti anche i rapporti con Tsum, il grande magazzino del lusso russo legato al conglomerato Mercury, e un sistema di triangolazioni commerciali attraverso Paesi terzi come Cina e Lituania, che permetterebbero spedizioni con valori inferiori ai 300 euro.
Infine sotto accusa è finita anche la gestione aziendale. Per smaltire il magazzino, pari a 400 giorni di scorte, non solo sono stati praticati sconti fino all'87% su diverse piattaforme, ma il marchio è finito pure nei negozi TJ Maxx, la catena statunitense famosa per praticare prezzi bassi.
Azioni Brunello Cucinelli: analisi e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come hanno chiuso le azioni Brunello Cucinelli dopo queste accuse. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile è stata una giornata in deciso territorio negativo per il titolo che, con un calo superiore al 17%, ha chiuso le contrattazioni nei pressi degli 85 euro.
Il movimento odierno che ha spinto le quotazioni sotto i minimi dello scorso di aprile in area 88 euro, ha senza dubbio indebolito pericolosamente la struttura grafica di fondo.
Dal punto di visto operativo una conferma delle quotazioni sotto quest'ultimi livelli, dovrebbe far proseguire le vendite prima in direzione degli 83 euro e successivamente in direzione del bottom degli ultimi 20 mesi in area 80 euro.
Nel caso in cui anche tali sostegni non dovessero arrestare la spinta ribassista, si assisterebbe a una continuazione delle vendite in direzione dei 77 dollari.
Al contrario per aver un primo segnale di forza le azioni dovrebbero riportarsi sopra i 95 euro, minimi degli ultimi 4 mesi e dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.
Il superamento di tali aree dovrebbe porre le basi per un recupero dei corsi, prima in direzione dei 100 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, e a seguire i 103 euro.
Sopra questi livelli aumenterebbero le possibilità di ulteriori rialzi in direzione dei 106,5 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo, e a seguire i massimi dello scorso mese di luglio situati sui 110 euro.
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