Negli ultimi giorni, i mercati finanziari hanno subito un calo significativo, sollevando dubbi e preoccupazioni tra gli investitori. La domanda che tutti si pongono è se questo ribasso proseguirà nei prossimi mesi o se siamo già vicini a un punto di inversione ed è il momento di comprare. Oggi analizzeremo la situazione attuale, esaminando i dati storici, gli indicatori statistici e le dinamiche di mercato per comprendere meglio cosa potrebbe accadere.
Un calo contenuto: manteniamo la calma
Prima di tutto, è fondamentale contestualizzare la situazione. Nonostante il calo degli ultimi giorni, i mercati non stanno vivendo un crollo catastrofico. L’S&P 500, uno degli indici più rappresentativi dell’andamento del mercato azionario, ha perso circa l’8% dai suoi massimi storici. Sebbene possa sembrare un calo importante, è ben lontano da ribassi molto più marcati, come quelli visti in periodi di recessione o crisi finanziarie.
Per fare un confronto, all’inizio del 2024 l’S&P 500 si trovava intorno ai 4.850-4.700 punti. Dopo una forte crescita, ha toccato quota 5.614 prima di scendere leggermente. Questi numeri indicano che questa potrebbe essere semplicemente una correzione fisiologica piuttosto che un vero e proprio crollo.
Fonte: Forecaster.biz
L’importanza della stagionalità nei mercati
Uno degli strumenti più utili per interpretare le dinamiche di mercato è l’analisi stagionale, che confronta l’andamento attuale con il comportamento storico degli indici in periodi simili. Il nostro Forecaster consente di esaminare la stagionalità su diversi orizzonti temporali, ad esempio 5, 7 e 10 anni.
Osservando questi dati, emerge che l’andamento attuale del mercato è altamente correlato con la media storica. Questo significa che il ribasso che stiamo vedendo non è un’anomalia, ma un movimento che si è già verificato in passato con una certa frequenza.
In particolare, negli ultimi 5 anni, il mercato è stato rialzista in questo periodo solo nel 40% dei casi, mentre negli ultimi 7 anni la percentuale sale al 57% e negli ultimi 10 anni al 60%. Questo suggerisce che non ci troviamo in un periodo storicamente fortemente rialzista o ribassista, ma piuttosto in una fase neutrale con probabilità bilanciate.
Tuttavia, c’è un aspetto cruciale da considerare: quando il mercato è sceso in questo periodo dell’anno, lo ha fatto spesso in modo significativo. Negli ultimi 5 anni, i ribassi medi in questo arco temporale sono stati del 12,7%, mentre i rialzi medi sono stati solo del 2,4%.
Fonte: Forecaster.biz
Divergenze e segnali di inversione
Un altro strumento utile per capire se il ribasso è destinato a continuare o se siamo vicini a un minimo è l’analisi delle divergenze. Il Forecaster permette di individuare situazioni in cui il prezzo scende mentre altri indicatori, come il volume degli acquisti, iniziano a salire.
In questo caso, vediamo che il numero di compratori è in aumento e che anche il volume delle transazioni è cresciuto. Questo è un segnale positivo, perché indica che gli investitori stanno iniziando ad accumulare posizioni nonostante il ribasso.
Inoltre, il prezzo dell’S&P 500 è arrivato su un livello di supporto importante, ossia un’area in cui in passato il mercato ha mostrato una forte resistenza alla discesa. Anche se la velocità del calo non mostra ancora segni evidenti di rallentamento, il fatto che i volumi stiano aumentando suggerisce che potremmo essere vicini a un punto di svolta.
I fondi speculativi stanno comprando
Un ulteriore elemento di analisi è l’attività degli hedge fund e dei grandi investitori istituzionali. In genere, questi operatori tendono a muoversi in anticipo rispetto ai piccoli investitori e possono fornire indicazioni utili sulle tendenze future del mercato.
Dai dati che trovate nella pagina COT Report relativa all'S&P 500 del Forecaster emerge che i fondi speculativi stanno aumentando le loro posizioni long, ovvero stanno acquistando azioni. Questo è un segnale importante, perché indica che questi investitori ritengono che i prezzi attuali rappresentino un buon punto di ingresso e che il ribasso possa essere vicino alla fine.
Il mercato è sottovalutato?
Per capire se un mercato è sopravvalutato o sottovalutato, è utile confrontare i prezzi attuali con il valore intrinseco delle aziende che compongono l’indice. Forecaster permette di calcolare il fair value di ogni singola azione e di determinare, pesando i risultati, se nel complesso il mercato si trova in una fase di sottovalutazione o sopravvalutazione.
Attualmente, l’S&P 500 risulta sottovalutato del 18,29%. Questo livello di sottovalutazione non si vedeva dalla fine del 2022 e dall’inizio del 2023, un periodo in cui il mercato ha poi messo a segno una forte ripresa. Quando un indice è sottovalutato, significa che i prezzi attuali non riflettono il reale valore delle aziende e che esiste un margine di crescita futura.
Fonte: Forecaster.biz
Il contesto macroeconomico e politico
Oltre agli indicatori tecnici, è importante considerare anche il contesto macroeconomico. Attualmente, l’economia mostra segni di solidità: le ultime trimestrali delle aziende hanno superato le aspettative e le prospettive per il prossimo anno sono generalmente positive.
Tuttavia, l’incertezza politica potrebbe influenzare i mercati. Le elezioni negli Stati Uniti e le dichiarazioni di Donald Trump hanno creato volatilità, soprattutto per quanto riguarda le politiche commerciali. Tuttavia, una volta che questa fase di incertezza si sarà stabilizzata, il focus tornerà sui fondamentali economici, che al momento appaiono solidi.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
Analizzando tutti questi fattori, possiamo trarre alcune conclusioni:
- Il ribasso attuale non è così atipico – La correzione dell’8% è in linea con i movimenti tipici del mercato e non indica necessariamente l’inizio di un trend ribassista prolungato.
- Le stagionalità mostrano un periodo neutrale, ma con ribassi più marcati rispetto ai rialzi – In questo periodo è normale che quando il mercato scende lo faccia in maniera repentina.
- Le divergenze suggeriscono una possibile inversione – L’aumento dei volumi e delle posizioni long degli hedge fund indica che potremmo essere vicini a un minimo.
- Il mercato è sottovalutato – Un livello di sottovalutazione del 18,29% è storicamente un segnale di opportunità per gli investitori a lungo termine.
- L’incertezza politica potrebbe ancora influenzare i mercati – Tuttavia, una volta stabilizzatasi, il focus tornerà sui fondamentali, che restano positivi.
Se la storia ci insegna qualcosa, è che i mercati tendono a recuperare dopo periodi di sottovalutazione e incertezza. Il consiglio migliore in momenti come questo è mantenere la calma, analizzare i dati con lucidità e prendere decisioni basate su evidenze concrete anziché sulle emozioni del momento.
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