Apple ha perso un altro 2,69% nell'ultima seduta di Wall Street, portando al 9,36% il calo settimanale delle sue azioni.
Circa 200 miliardi di dollari sono stati polverizzati nelle contrattazioni dal 9 maggio, con il titolo che ormai si può dire ragionevolmente di essere entrato in un mercato ribassista. Cupertino sta subendo la svendita che gli investitori stanno effettuando per tutto il comparto tecnologico, dopo che la
Federal Reserve ha mostrato il volto duro nell'ambito della sua politica monetaria per contrastare l'inflazione americana.
Il Governatore
Jerome Powell proprio ieri ha affermato che
la lotta al carovita comporterà un po' di dolore per l'economia e i mercati. E questo non è un buon segno per gli investitori che hanno già l'umore compromesso dai continui ribassi. Nel contesto, la fiducia dei consumatori si è indebolita e i vincoli alla catena di approvvigionamento si fanno sentire e rischiano di minare i guadagni nei prossimi mesi.
Apple: è ancora un asset rifugio?
Finora Apple è stata vista quasi come un asset rifugio da parte degli operatori di mercato, grazie alla sua straordinaria solidità economico e finanziaria. Le ultime trimestrali hanno confermato pienamente lo stato di salute di un'azienda che sforna profitti e liquidità, superando anche le sfide più ardue. Nei 3 mesi terminati a marzo, la società ha generato un flusso di cassa operativo di 28 miliardi di dollari su vendite per 97,3 miliardi di dollari. Inoltre, ha speso 27 miliardi per dividendi e buyback.
L'Amministratore Delegato
Tim Cook ha affermato che il problema più grande per l'azienda è
non riuscire a stare dietro alla domanda globale per iPhone e MAC, piuttosto che un calo della stessa. Negli ultimi giorni Apple ha perso il trono della società più preziosa del mondo, scavalcata da Saudi Aramco, ma rimane sempre un conglomerato in grado di produrre enormi vendite e profitti, anche se il quadro generale dovesse declinarsi.
Apple: cosa è cambiato nel mercato
Se oggi Apple viene venduta insieme ad altri titoli tecnologici però significa che qualcosa a livello sistemico si è deteriorato. E il punto è che tutto ciò rischia di riflettersi su tutto il comparto tech, nel senso che se l'investitore vede precipitare le azioni di uno dei maggiori rappresentanti del settore, a maggior ragione peggiora il sentiment nei confronti di tutti gli altri.
Secondo Jeff DeGraff di Renaissance Macro Research, quando il mercato tecnologico comincia a scendere non c'è alcun posto dove trovare riparo e ciò comprende anche Apple. A giudizio di Nick Colas, co-fondatore di Datatrek, le vendite sulle azioni del gigante dell'iPhone continueranno e poco questo ha che fare con le spedizioni del prodotto o i ricavi dei servizi per questo trimestre. Il motivo invece è che una volta che gli investitori si mettono short sui nomi migliori, non lo fanno in un giorno.