Secondo John Butters, esperto di FactSet, l’S&P 500 si appresta a chiudere il secondo trimestre 2025 con una crescita degli utili ben superiore alle stime iniziali. Il dato “blended”, che combina risultati effettivi e attese per le società che non hanno ancora pubblicato i conti, indica attualmente un +4,8% su base annua: il valore più basso dalla fine del 2023. Ma come sottolinea Butters, "la storia recente ci insegna che le società tendono a sorprendere positivamente".
Nel 92% dei casi degli ultimi dieci anni – 37 trimestri su 40 – l’S&P 500 ha registrato a consuntivo una crescita degli utili superiore a quella stimata a fine trimestre. Questo accade perché, come spiega Butters, "quando le società battono le attese sugli utili per azione (EPS), i nuovi dati sostituiscono quelli stimati, facendo aumentare il tasso complessivo di crescita".
Tre scenari per prevedere il dato finale
FactSet ha analizzato tre periodi temporali diversi per valutare quanto tipicamente migliora il dato degli utili a trimestre concluso, grazie alle sorprese positive.
- Ultimi 10 anni: in media, le aziende dell’S&P 500 hanno battuto le stime del 6,9%, con il 75% delle società sopra le attese. Questo ha comportato un aumento medio del tasso di crescita di 5,6 punti percentuali. Applicato al 4,9% stimato a fine giugno, il dato finale salirebbe al 10,5%.
- Ultimi 5 anni: qui le sorprese sono ancora più marcate. Gli utili hanno superato le stime del 9,1% medio, con il 78% delle società in positivo, generando un incremento medio di 8,1 punti. Proiettando questo aumento, si arriverebbe a una crescita del 13,0%.
- Ultimi 4 trimestri: in questo arco più recente, l’effetto sorpresa è stato più contenuto. Gli utili hanno superato le attese del 6,3%, con un impatto medio sulla crescita di 4,6 punti. Anche così, il dato finale salirebbe comunque al 9,5%, ben al di sopra della stima iniziale.
Come sottolinea Butters, "anche usando l’ipotesi più prudente, si prevede che la crescita degli utili superi il 9% nel secondo trimestre".

Il Q2 è partito piano, ma le sorprese non mancano
Tra le società dell’S&P 500 che finora hanno pubblicato i risultati del secondo trimestre, il 71% ha battuto le stime sugli utili per azione, con una sorpresa aggregata del +4,6%. Tuttavia, le revisioni al ribasso degli EPS per alcune società hanno parzialmente annullato questi effetti positivi, facendo scendere il tasso di crescita complessivo dal 4,9% di fine giugno al 4,8% attuale.
Nonostante questo lieve calo iniziale, il contesto rimane favorevole. Se il trend storico verrà confermato anche questa volta, è probabile che nelle prossime settimane assisteremo a un significativo rialzo del dato finale. Il secondo trimestre 2025 potrebbe così rivelarsi molto più solido di quanto i numeri preliminari lascino intendere.
"Le sorprese positive non sono un’eccezione, ma una costante nel panorama delle trimestrali USA", conclude Butters.