L'aggiornamento sull'inflazione USA, risultata nel mese di giugno leggermente sopra le attese degli analisti (2,7%, dal 2,6% del precedente mese di maggio), ha indebolito i mercati azionari europei che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta della settimana in calo dello 0,66% a 39.921,25 punti. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la ripresa dei 40 mila punti, per evitare una continuazione delle vendite prima in direzione dei 39.750-39.700 punti e a seguire l'area dei 39.500 punti.
Tra i titoli che in queste ore stanno registrando una performance decisamente negativa troviamo Wells Fargo, nel giorno in cui la quarta banca statunitense ha comunicato i conti del 2° trimestre. Andiamo a leggerli nel dettaglio
Wells Fargo: utile trimestrale in aumento dell'11,8%
Prima dell'apertura delle contrattazioni a Wall Street, Wells Fargo ha comunicato i conti del 2° trimestre, che sono stati contrassegnati da numeri in crescita non solo rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, ma anche rispetto al trimestre precedente. Nello specifico, l'istituto ha terminato il periodo aprile-giugno 2025 con un utile netto pari a 5,494 miliardi di dollari, rispetto ai 4,91 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2024. L'utile per azione passa da 1,33 a 1,60 dollari.
Per quanto riguarda i ricavi totali hanno visto una crescita dell'1% a 20,822 miliardi di dollari. Nel dettaglio il settore Corporate e Investment Banking ha visto ricavi in calo del 3% a 4,7 miliardi di dollari, con il segmento Markets sceso dell'1% a causa della diminuzione dei ricavi azionari. Per quanto riguarda il segmento Consumer Banking and Lending i ricavi sono cresciuti del 2% a 9,2 miliardi di dollari, mentre il segmento Wealth & Investment Management ha visto un apprezzamento dell'1% a 3,9 miliardi di dollari. Infine nel settore Commercial Banking i ricavi sono diminuiti del 6%.
L'impatto dei bassi tassi di interesse ha influenzato il margine netto da interesse che è sceso del 2%, parzialmente compensato da minori finanziamenti di mercato e da prezzi di deposito più bassi. Da segnalare che questi numeri sono in crescita del 2% rispetto al primo trimestre del 2025. Il reddito non da interessi è invece aumentato del 4% e include l'utile associato all'acquisizione della joint venture per i servizi commerciali.
Nel corso del trimestre è migliorato anche il ROE che si è attestato al 12,8%, mentre il ROTE è passato dal 13,4% del 2024 all'attuale 15,2% La qualità del credito ha mostrato un miglioramento con perdite nette su prestiti di un miliardo di dollari, in calo di 304 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel corso del trimestre il CET1 ha segnato un aumento di 11 pb all'11,1%.
Azioni Wells Fargo: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come stanno reagendo le azioni Wells Fargo sulla Borsa americana. Con volumi in accelerazione rispetto alle passate sedute, è una prima parte in deciso territorio negativo per il titolo Wells Fargo che, con una discesa di oltre il 5,5%, vede le quotazioni scendere sotto la soglia dei 79 dollari.
Il movimento odierno, che dobbiamo leggere come un classico "sell on news", non va ad alterare il quadro grafico di fondo che rimane confermato al rialzo. Fondamentale nel breve periodo sarà però la tenuta dei 78,7 dollari, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, per evitare una fase correttiva più marcata. In questo caso si avrebbe un primo obiettivo ribassista sui 76,5 dollari, dove passa la media mobile di medio periodo, e a seguire i 75 dollari. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero essere violati, i corsi dovrebbero proseguire la discesa fin verso i minimi degli ultimi due mesi in area 71,8 dollari, dove transita anche la media mobile di lungo periodo.
Al contrario la conferma delle quotazioni sopra i 78,7 dollari, dovrebbe riportare gli acquisti sulle azioni, con un primo target sugli 80 dollari e successivamente gli 82 dollari. il superamento di queste aree aprirebbe le porte al titolo per andare a rivedere i massimi di sempre posti sugli 83,8 dollari. Nel caso in cui queste aree dovessero essere lasciate alle spalle, si avrebbe un ulteriori rafforzamento della struttura grafica primaria. In questo caso il prossimo obiettivo sarebbe posti in area 86 dollari e a seguire i 90 dollari.
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