Cosa aspettarsi (dalle Borse) nel breve, medio e lungo termine | Investire.biz

Cosa aspettarsi (dalle Borse) nel breve, medio e lungo termine

23 lug 2025 - 09:45

Trump riaccende l'incertezza: dazi, stagionalità e segnali tecnici suggeriscono uno storno estivo, ma anche un'occasione d'acquisto. Parliamone

Con Donald Trump nuovamente alla Casa Bianca, l’incertezza è tornata a dominare l'agenda dei mercati internazionali. Le tensioni politiche si riflettono sempre più chiaramente nelle dinamiche finanziarie, dove gli investitori si muovono con estrema cautela, tra timori geopolitici, dati macroeconomici contrastanti e decisioni politiche che rischiano di avere ripercussioni globali.

Nel contesto attuale, gli strumenti di analisi come il Forecaster AI Agent stanno diventando fondamentali per interpretare la complessità dei mercati. Proprio da questo strumento parte la nostra analisi odierna, che esplora le prospettive delle borse nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con uno sguardo specifico all’indice S&P 500.

 

 

Il ritorno dei dazi e la paura della frammentazione globale

Uno dei segnali più preoccupanti evidenziati dal Forecaster AI Agent è il clima di crescente tensione internazionale dovuto alla nuova tornata di dazi imposti dagli Stati Uniti. I provvedimenti colpiscono direttamente Paesi chiave dell’economia globale come Giappone e Corea del Sud, riaprendo vecchie ferite in un mondo già provato da catene di approvvigionamento fragili e da una crescente deglobalizzazione.

Le ripercussioni sui mercati sono immediate: aumenta la volatilità, si diffonde un senso di diffidenza, e molti titoli direttamente legati all’importazione di componenti iniziano a soffrire. Il Forecaster segnala tra i titoli più esposti nomi di peso come Apple, Ford e Walmart, realtà che dipendono in larga misura da forniture estere. Un aumento dei dazi si traduce infatti in maggiori costi di produzione, riduzione dei margini e in alcuni casi anche impatto diretto sulla domanda.

In un’economia globale interconnessa, ogni azione protezionistica crea una reazione a catena. Il rischio concreto è che le tensioni commerciali generino un rallentamento sincronizzato, in un momento in cui la crescita è già moderata e le Banche centrali stanno faticosamente tentando di gestire la transizione post-inflazione.

 

 

S&P 500: un mercato resiliente, ma sotto osservazione

Passando all’analisi dell’S&P 500, uno degli indici più seguiti al mondo, il quadro che emerge è più sfaccettato. Il Forecaster sottolinea come il mercato sia altamente correlato con l’andamento registrato nel 2024: i prezzi attuali ricalcano in modo quasi speculare quelli dello scorso anno. E proprio come allora, si avvicina un periodo statisticamente debole: tra metà luglio e inizio agosto, la stagionalità suggerisce un possibile ritracciamento, in linea con quanto accaduto nel 2024.

Secondo i dati forniti, questo ribasso potenziale potrebbe attestarsi tra il 7% e il 10%. Tuttavia, si tratterebbe di uno storno tecnico e non di un cambio di trend: il movimento sarebbe coerente con una fisiologica presa di profitto all’interno di un ciclo rialzista più ampio. Un dettaglio chiave in questo senso è la valutazione dell’indice: nonostante i recenti massimi storici, l’S&P 500 risulta ancora sottovalutato dell’8,55%, un dato che lascia aperto lo spazio per ulteriori rialzi nel medio-lungo periodo.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

Analisi tecnica e sentiment di mercato

Dal punto di vista tecnico, emergono alcuni segnali di divergenza ribassista. Il Market Mood Meter evidenzia una certa debolezza nel sentiment degli investitori, nonostante i prezzi abbiano segnato nuovi massimi. Questo tipo di divergenza, dove il prezzo sale ma il sentiment peggiora, è spesso il preludio a un breve consolidamento.

Anche l’analisi del COT Report (Commitment of Traders), disponibile sempre su Forecaster, mostra dinamiche interessanti. I non commercial (speculatori) sono tornati a una posizione più difensiva, mentre gli asset manager, investitori istituzionali di lungo termine, mostrano un timido ritorno all’ottimismo, pur rimanendo lontani dai picchi dell’anno scorso.

La chiave, secondo l’analisi, è che gli operatori si stanno muovendo “a vista”, reagendo rapidamente ai dati e alle notizie piuttosto che seguire piani strategici a lungo termine. In questo scenario, la resilienza del mercato è sorprendente: nemmeno tensioni geopolitiche di rilievo, come il recente attacco degli Stati Uniti all’Iran, sono riuscite a provocare cali duraturi.

 

Fonte: Forecaster.biz

 

Il caso Palantir e il ruolo delle big tech

Un esempio emblematico è Palantir, che ha vissuto un forte calo intraday (-6%) dopo una fiammata speculativa, salvo poi recuperare rapidamente. Questo tipo di movimento è indicativo di un mercato che non molla facilmente, nemmeno sotto la pressione di valutazioni elevate o eventi esogeni.

Lo stesso vale per i colossi come Nvidia e Microsoft, che continuano a mostrare forza relativa. Sono aziende che stanno sostenendo l’intero comparto tecnologico e contribuiscono in modo significativo alla tenuta dell’S&P 500. In un contesto in cui l’economia reale appare a tratti indebolita, la leadership delle big tech rimane uno dei principali sostegni all’indice.

 

 

Il VIX e i segnali di inversione

A rafforzare l’ipotesi che ci si trovi in un trend rialzista di lungo termine c’è anche l’analisi del VIX, l’indice della volatilità. Durante l’ultimo storno di mercato, il VIX è salito sopra quota 50, un evento raro, verificatosi solo tre volte negli ultimi vent’anni. Storicamente, ogni volta che il VIX ha superato questo livello e poi è rientrato sotto quota 30, il mercato ha vissuto una potente inversione rialzista.

Secondo questa lettura, il punto di minimo registrato nelle ultime settimane potrebbe aver segnato l’inizio di una nuova fase di crescita pluriennale, sostenuta da una forte resilienza strutturale e da valutazioni ancora interessanti in ottica fondamentale.

Fonte: Forecaster.biz

 

Conclusioni: tra rischio e opportunità

Il quadro generale resta estremamente complesso. Da un lato, l’incertezza politica legata alla presidenza Trump e ai dazi sta generando instabilità. Dall’altro, l’analisi stagionale e tecnica suggerisce la possibilità di un breve storno nel periodo estivo, ma non di un’inversione strutturale.

In sintesi: Se ci sarà un ribasso tra luglio e inizio agosto, sarà probabilmente limitato al 7–10%; L’S&P 500, nonostante i massimi storici, è ancora sottovalutato; Il mercato mostra una resilienza sorprendente, sostenuto dalle big tech; La volatilità e il sentiment suggeriscono una fase di consolidamento, ma non un’inversione.

Per chi investe, il messaggio è chiaro: restare vigili, ma non farsi prendere dal panico. Se il ribasso arriverà, potrebbe rappresentare una delle migliori occasioni di acquisto dell’anno. Tutto, però, dipenderà dalle prossime mosse politiche e, come spesso accade, da ciò che l’inquilino della Casa Bianca deciderà di scrivere su X.

 

 

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