La debolezza odierna del Nasdaq, dopo che la vendita da parte di Softbank dell'intera partecipazione in Nvidia ha riportato a galla i timori che alcuni titoli legati all'AI abbiano raggiunto quotazioni troppo elevate, non ha intaccato il sentiment positivo presente sui listini europei che hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo.
Gli acquisti sul settore bancario e su quello del lusso hanno spinto il FTSE Mib a terminare la seconda seduta della settimana in guadagno dell'1,24%, a 44.438,88 punti. Con una struttura grafica che prosegue il suo rafforzamento, le attese per le prossime giornate sono di ulteriori allunghi prima in direzione dei 44.700-44.750 punti e a seguire i 45 mila punti. Al contrario, segnali di allentamento della pressione rialzista si avrebbero con la violazione dei primi supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna stanno registrando una performance decisamente negativa ci spostiamo Oltreoceano con CoreWeave, che sta pagando i dati pubblicati dall'azienda. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
CoreWeave taglia guidance 2025
Nella serata di ieri CoreWeave, azienda operante nel settore dell'AI, ha pubblicato i dati del 3° trimestre, che sono stati contrassegnati da una forte domanda per i suoi servizi e aggiornato al tempo stesso la guidance sul 2025.
Nello specifico il periodo luglio-settembre 2025 si è chiuso con ricavi in aumento a 1,36 miliardi di dollari, rispetto ad attese poste a 1,29 miliardi e in deciso aumento rispetto ai 584 milioni dello stesso periodo del 2024. La perdita trimestrale è stata di 110 milioni, dai -359 milioni di dollari di dodici mesi prima e migliore delle attese, poste a -245 milioni. In questo contesto la perdita per azione passa da -1,82 a -0,22 dollari, rispetto a un consenso di -0,51 dollari per azione.
Il risultato operativo rettificato si è apprezzato del 75% a 217,15 milioni di dollari, ma i margini passano dal 21% al 16%. Su quest'ultimo dato ha impattato l'impennata delle spese infrastrutturali, l'aumento dei prezzi dei chip di intelligenza artificiale e l'intensificarsi della concorrenza per la potenza di calcolo. Nel corso del 3° trimestre il portafoglio ordini, grazia ai contratti con Open AI, Meta e Nvidia, è salito a 55,6 miliardi di dollari, contro i 30,1 miliardi di dollari del trimestre precedente.
Nel corso della presentazione dei dati il CFO, Nitin Agrawall, ha affermato di aver riscontrato dei ritardi con un importante partner per i data center, il cui impatto si avrà sul trimestre in corso. In questo contesto sono state riviste al ribasso le guidance per l'intero 2025.
I ricavi dovrebbero ora posizionarsi tra 5,05 miliardi e 5,15 miliardi di dollari, rispetto alle precedenti proiezioni di 5,15-5,35 miliardi di dollari. Gli analisti avevano previsto ricavi vicini ai 5,3 miliardi di dollari. Inoltre sono state abbassate le previsioni di spesa in conto capitale tra i 12-14 miliardi di dollari, rispetto ai 20-23 miliardi di dollari che erano stati comunicati alla fine del 2° trimestre. Il manager ha infine sottolineato che non sono state apportate modifiche al contratto con il cliente.
Azioni CoreWeave: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno muovendo le azioni CoreWeave sul mercato statunitense. Con volumi in accelerazione rispetto alla media giornaliera mensile, è una seduta all'insegna delle decise vendite per il titolo CoreWeave che, con un calo del 13,5%, si porta nei pressi dei 91,5 dollari. Il movimento odierno, che da seguito all'ultimo trend discendente partito nello scorso mese di ottobre, ha avvicinato le quotazioni ai prossimi supporti situati sui 90 dollari.
Dal punto di vista operativo, la perdita di tali livelli aumenterebbe le possibilità per andare a vedere il bottom degli ultimi 6 mesi in area 85 dollari. L'eventuale violazione di queste ultime aree indebolirebbe ulteriormente il quadro grafico di fondo, con prossimi obiettivi gli 80 dollari e successivamente i 75 dollari.
Al contrario, solo con il superamento dei massimi registrati nella seduta di ieri in area 110 dollari, il titolo potrebbe porre le basi per un recupero. In questo caso il primo obiettivo sarebbe situato sui 120 dollari e a seguire i 125,88 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 4 novembre.
Il superamento di tali livelli dovrebbe far proseguire gli acquisti in direzione dei 136 dollari e successivamente verso i massimi degli ultimi mesi sui 148 dollari. Solo nel caso in cui questi ultimi livelli dovessero essere lasciati alle spalle che si avrebbe un primo segnale di forza, con prossimi target sui 160 dollari.
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