Per crisi dei microchip si intende quel fenomeno che ha caratterizzato gli ultimi anni: la produzione globale di questi piccoli componenti tecnologici non riesce a far fronte alla costante crescita della domanda.
A seguito dell'esplosione dell'industria elettronica, milioni e milioni di prodotti come computer, elettrodomestici e addirittura dispositivi sanitari si sono trasformati in oggetti indispensabili e di uso quotidiano: il problema è rappresentato dal fatto che questi prodotti per funzionare hanno bisogno di centinaia di microchip.
Quali sono le cause della crisi dei microchip
Le cause di questa crisi sono da collegare al 2018, quando l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avviato la cosiddetta “trade war” con la Cina, aumentando i dazi all'importazione e le altre barriere commerciali con l'obiettivo di costringerla a modificare quelle che, secondo gli Stati Uniti, sono pratiche commerciali sleali.
Dopo una lunga serie di misure restrittive, nel settembre del 2020 il dipartimento del commercio statunitense ha vietato l'importazione dei semiconduttori prodotti dalla Semiconductor Manufactory International Corporation, una tra le più grandi aziende cinesi produttrici di chip e microchip e all'epoca la prima al mondo per ricavi.
Questo ha portato le grandi società tecnologiche statunitensi a spostare la domanda di questi componenti su altre aziende come TSMC e Samsung (che però avevano già la produzione al massimo della capacità).
Il gas denominato "Neon" viene prodotto in Ucraina
Un altro elemento che bisogna tenere in considerazione è il neon, gas nobile fondamentale per il funzionamento delle tecnologie laser utilizzate per produrre i chip.
Pensate che il prezzo del neon si è sestuplicato nel corso dell'ultimo anno, perché il 50% della produzione mondiale di neon ha luogo in Ucraina. In seguito allo scoppio della guerra Russia Ucraina, le aziende statunitensi, che in 9 casi su 10 si rifornivano in Ucraina, hanno cercato di ripiegare sui fornitori cinesi, ma ci vorranno mesi per raggiungere gli stessi livelli di produzione.
In definitiva, questa "crisi dei semiconduttori" è una somma delle conseguenze negative portate da un insieme di eventi che hanno influenzato l’economia nel corso degli ultimi anni e potrebbe non essere finita qui, dato che la domanda, stando alle stime più recenti, potrebbe raddoppiare entro il 2028.
Come guadagnare dalla crisi dei microchip
Indagando sulla questione per cercare di capire cosa stanno facendo le grandi società tecnologiche per cercare di aumentare la produzione di chip, noi di investire.biz abbiamo scoperto che c’è un’azienda olandese che di fatto ha il monopolio mondiale per la produzione di macchinari indispendabili per questo settore. Tramite una tecnica chiamata litografia, riesce a stampare e produrre microchip: stiamo parlando di ASML.
Fondata nel 1984, ASML è una multinazionale olandese quotata alla borsa di Amsterdam e al Nasdaq.
Attualmente è il più grande fornitore al mondo di macchine per la produzione di microchip e l'unico fornitore al mondo di macchinari per la litografia ultravioletta estrema (EUV), un innovativo sistema che sfrutta i raggi ultravioletti per disegnare e stampare microchip sempre più piccoli. Pensate che gli esperti del settore considerano questa nuova tecnologia EUV addirittura un potenziale candidato al premio Nobel.
Con una fetta di mercato del 90%, ASML sembra non avere rivali e questo vantaggio viene mantenuto soprattutto dagli investimenti fatti in ricerca e sviluppo nel corso degli anni, dall’enorme divario ormai creato con i possibili competitor e poiché la tecnologia non è affatto facile da replicare.
Occorrerebbero anni di sviluppo e probabilmente miliardi di dollari per colmare questo divario, cosa che al momento nessuno al mondo può permettersi.
Un altro vantaggio competitivo è rappresentato dalle partnership con i clienti principali come Samsung, Intel e TSMC, disposti ad investire milioni di dollari in questa compagnia per avere questi macchinari.
In un intervista Peter Wennink (CEO di ASML) ha dichiarato che l’azienda è unica per i propri clienti, definendo addirittura i rapporti peggio di un matrimonio perché in alcuni casi non si può divorziare.
È il momento di investire nelle azioni ASML quotate ad Amsterdam?
Alla luce di queste informazioni è il caso di investire? Fatturato e utili sono in crescita costante e a livello finanziario l’azienda non sembra avere sorprese nei bilanci, visto che il parametro di solidità che da dopo Orpea monitoriamo su tutti i titoli è di oltre sette.
Calcolando la stagionalità del titolo vediamo che la debolezza potrebbe continuare ancora fino a metà mese prossimo, ma già a questi livelli il titolo è estremamente interessante, visto che è sotto del 40% dai massimi storici.
Vista la fame di microchip presente nel mondo, ad investire.biz crediamo che sia un titolo da avere in portfolio.