Il possibile accordo sui dazi da parte di Trump con Messico e Canada impatta positivamente sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio positivo, anticipano un inizio di giornata all'insegna degli acquisti sui listini azionari europei.
In una seduta ricca di dati macroeconomici il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in rialzo dell'1,5%, tornando oltre la soglia dei 38mila punti. Dal punto di vista operativo una conferma oltre questi livelli dovrebbe favorire una continuazione degli acquisti, prima in direzione dei 38.250-38.300 punti e a seguire i 38.500 punti.
Tra i titoli da seguire nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Campari, con la società che nella serata di ieri ha diffuso i dati del 2024. Andiamo a scoprirli.
Campari: utile netto 2024 in calo del 3,9%, dividendo confermato
Nella serata di ieri Campari ha comunicato i dati del 2024 che, caratterizzato da una volatilità macroeconomica e geopolitica, ha impattato sui consumi e sui canali distributivi.
Nello specifico il gruppo di Sesto San Giovanni ha terminato il 2024 con ricavi netti a 3,07 miliardi di euro (+5,2% a/a), con la crescita organica delle vendite che è stata pari al 2,4%. A trainare i conti in questo caso è stata principalmente l'integrazione di Courvoisier, le cui vendite si sono attestate a 5 milioni.
Per quanto riguarda le aree geografiche si è assistito a una crescita delle Americhe e dell'EMEA, rispettivamente del 4% e 3%, mentre in Asia-Pacifico si è registrato un calo del 6%. In leggero aumento dello 0,5% è stato il margine operativo lordo rettificato, che si è attestato a 732,6 milioni di euro, con una marginalità scesa al 23,9%.
In calo del 2,5% anche l'Ebit rettificato che è stato pari a 605 milioni di euro, con un margine al 19,7%. Per quanto riguarda l'utile netto rettificato ha visto un calo del 3,7% a 376 milioni di euro, mentre l'’utile netto è stato pari a 201,6 milioni di euro, in calo del 3,9% rispetto al 2023.
Durante il 2024 è salito il debito, che si è portato a 2,38 miliardi di euro, rispetto agli 1,85 miliardi di inizio anno soprattutto per via dell’impatto netto delle acquisizioni nell'ordine dei 577 milioni di euro.
Il multiplo di debito finanziario netto sull'Ebitda rettificato al 31 dicembre 2024 era pari a 3,2 volte, in aumento rispetto a 2,5 volte del 2023. In scia a questi dati è stato proposto un dividendo di 0,065 euro, invariato rispetto allo scorso anno.
Nel corso della presentazione dei dati il gruppo ha fornito anche le indicazioni finanziarie per l'anno in corso. Il management ha segnalato che la crescita delle vendite organiche è prevista ancora moderata, con un miglioramento del trend nella seconda metà dell’anno.
L’Ebit rettificato organico è previsto invariato, con una performance concentrata nella seconda parte dell’esercizio con un miglioramento del margine lordo. Per quanto riguarda Il potenziale impatto in dodici mesi dei dazi al 25% sulle importazioni dal Messico, dal Canada e dall’Europa verso gli Stati Uniti, che non è incluso nella guidance, è stimato in circa 90-100 milioni di euro.
Riguardo al medio periodo, i vertici si aspettano di guadagnare quota di mercato, con un graduale ritorno nel medio termine a una crescita organica tra il 5% e il 10% delle vendite.
Campari prevede infine che il margine lordo possa beneficiare sia della crescita delle vendite nette, che mix di vendita positivo guidato da aperitivi, tequila e premiumizzazione del portafoglio. In base ai risultati del 2024 la società ha confermato il dividendo di 0,065 euro per azione
Azioni Campari: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Campari nel breve e medio termine. E stata una seduta all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Campari, con le quotazioni che hanno terminato le contrattazioni in area 5,85 euro. Il movimento di ieri, partito dai minimi dello scorso mese di febbraio, ha avvicinato i corsi ai massimi della scorsa settimana e top degli ultimi due mesi in area 5,87 euro.
Dal punto di vista operativo il superamento di questi livelli dovrebbe spingere le quotazioni a mettere sotto pressione la trendline ribassista che parte dai massimi dello scorso mese di giugno, congiunge quelli di ottobre dello scorso anno e che transita nei pressi dei 6 euro. L'eventuale superamento di tali aree andrebbe a rafforzare almeno nel breve termine la struttura grafica dell'azione, con possibili ulteriori apprezzamenti verso i 6,30 euro e a seguire i 6,76-6,80 euro.
Al contrario il mancato superamento dei 5,87 euro potrebbe aprire la strada a nuove vendite, con un primo target i 5,55-5,50 euro. La perdita di questi sostegni dovrebbe far proseguire i ribassi che avrebbero come obiettivo i minimi del 2020 posizionati sulla soglia dei 5 euro.
Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi supporti, per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con prossimi target i minimi toccati nel 2017 in area 4,60-4,65 euro.
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