L'automotive europeo potrebbe andare incontro a una
diminuzione degli utili per 5,88 miliardi di euro a causa dei dazi varati dal presidente degli Stati Uniti
Donald Trump. È quanto stimano gli analisti di Bloomberg Intelligence, dopo che l'inquilino della Casa Bianca ha confermato le tariffe del 25% su Canada e Messico entrate in vigore dal 4 marzo. Il settore auto è uno di quelli maggiormente colpiti dalle misure statunitensi, perché nei due Paesi nordamericani le case automobilistiche del Vecchio Continente fabbricano veicoli e componentistica che poi esportano negli USA.
Questo significa che le aziende con stabilimenti negli Stati Uniti dovranno sostenere dei costi maggiori per le auto in arrivo da Canada e Messico e per i materiali necessari per costruirle. Il rincaro inevitabilmente andrà a impattare sui margini, riducendo gli utili netti delle aziende. A meno che i produttori non riusciranno a trasferire il maggiore costo nei prezzi dei consumatori americani. Un'operazione non proprio semplice, considerando la crisi della domanda in cui versa attualmente il settore dell'automotive.
"C'è un margine limitato per trasferire questo costo aggiuntivo agli acquirenti, tra l'aumento degli sconti sui prezzi negli Stati Uniti che ammontano in media a 2.000 dollari (per ogni auto acquistata n.d.r.), l'intensa concorrenza e l'eccesso di capacità", ha scritto Michael Dean, analista senior di Bloomberg Intelligence. "L'improbabile scenario di trasferire l'intero prelievo agli acquirenti comporterebbe un aumento dei prezzi unitario di 6.000-10.000 dollari".
Automotive europeo: ecco le aziende più colpite
Secondo l'analisi di Bloomberg, alcuni produttori europei subiranno lo scotto maggiore dai dazi di Trump rispetto ad altri, ma in pochi si salveranno. Stellantis è la società più presente negli Stati Uniti e quest'anno dovrebbe importare 417 mila veicoli da Canada e Messico, secondo Dean. L'impatto dei dazi arriverebbe a 3,44 miliardi di euro.
La seconda casa automobilistica più a rischio è Volkswagen, che ha diversi stabilimenti in USA, oltre a esportare dalla Germania. I siti americani del colosso tedesco potrebbero importare 301 mila veicoli, con un effetto negativo dei dazi su ricavi e utili di 1,77 miliardi di euro.
Più mite sarebbe l'impatto in termini assoluti per gli altri due produttori tedeschi BMW e Mercedes-Benz. Tuttavia, il discorso cambia se si considera l'effetto in rapporto al numero di veicoli importati. BMW acquista potenzialmente 59 mila auto negli Stati Uniti attraverso le fabbriche in loco e subirebbe un danno dai prelievi di 0,55 miliardi di euro, stimano gli analisti, mentre Mercedes è vista importare quest'anno 16 mila veicoli negli USA, per un effetto dazi di 0,12 miliardi di euro.
In termini di riduzione degli utili 2025 per ogni veicolo importato, si avrebbe questa situazione:
- BMW 9.320 euro;
- Stellantis 8.250 euro;
- Mercedes 7.500 euro;
- Volkswagen 5.880 euro.