Alcune buone trimestrali provenienti da oltreoceano, unite alle speranze di una FED che potrebbe tagliare prima del previsto i tassi di interesse, stanno contribuendo a sostenere gli acquisti sui mercati azionari europei che si avviano a chiudere la settimana in generale rialzo.
In questo contesto il FTSE Mib, spinto sia dal settore bancario che da quello della Difesa, si appresta a chiudere le contrattazioni in guadagno di oltre l'1%, con i prezzi sopra la soglia dei 37 mila punti.
Dal punto di vista operativo una conferma dei corsi oltre questi livelli, dovrebbe favorire una prosecuzione del recupero dell'indice italiano in direzione dei 37.300 punti e successivamente i 37.500-37.600 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con il ritorno dei prezzi sotto i 36 mila punti e primi obiettivi ribassisti sui 35.550-36.450 punti.
Tra i titoli da seguire nella giornata odierna ci trasferiamo oltreoceano con BYD, dopo che il gigante cinese dei veicoli elettrici ha comunicato i conti del primo trimestre. Andiamo a scoprirli.
BYD: utile raddoppiato nel primo trimestre
Nelle scorse ore BYD ha comunicato i conti dei primi tre mesi del 2025, cresciuti al ritmo più veloce degli ultimi due anni, grazie al lancio di prezzi concorrenziali nel settore dei veicoli elettrici intelligenti.
Inoltre il gruppo ha conquistato ulteriori quote di mercato nel corso degli ultimi mesi, sia offrendo il suo sistema di assistenza alla guida "God's Eye", come dotazione standard senza costi aggiuntivi su tutta la sua gamma, che presentando una nuova piattaforma tecnologica per la ricarica superveloce dei veicoli elettrici.
In questo contesto l'utile netto è raddoppiato a 9,2 miliardi di yuan, collocandosi a metà strada tra gli 8,5-10 miliardi di yuan comunicato nelle scorse settimane dal gruppo.
Per quanto riguarda il fatturato si è attestato a 170,4 miliardi di yuan, in aumento del 36,4% rispetto allo stesso periodo del 2024 e di quasi il 53% se confrontato all'ultimo trimestre dell'anno passato.
Nel corso dei primi tre mesi la quota mercato in Cina è passata dal 12,1% di un anno fa all'attuale 13,6%, in controtendenza rispetto ai propri competitors.
Nel corso della presentazione dei dati il management ha comunicato che al di fuori del mercato interno, che rappresenta circa il 90% delle vendite totali di BYD, l'azienda punta a esportare nel corso del 2025 quasi 800.000.
Questo target potrebbe essere raggiunto anche grazie alla riorganizzazione delle proprie attività in Europa, a seguito di alcune decisioni strategiche sbagliate in passato.
Ricordiamo infine nel corso dei primi tre mesi BYD ha annunciato di aver superato per la prima volta 1 milione di veicoli venduti, in aumento del 60% rispetto a 12 mesi fa, mentre le vendite di veicoli completamente elettrici è cresciuta del 39% su base annua a oltre 416 mila unità.
Azioni BYD: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere le attese sulle azioni BYD per le prossime giornate sul mercato americano. È un inizio di seduta all'insegna degli acquisti per il titolo BYD, con i prezzi che si portano in direzione dei 103 dollari.
Con un'impostazione che su tutti i time frame è al rialzo, le attese sono ora per un test sui top assoluti situati nei pressi dei 109,5 dollari. Nel caso in cui le azioni riuscissero a lasciarsi alle spalle queste aree, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico.
In questo caso dovremmo aspettarci nuovi allunghi prima verso i 115 dollari e successivamente i 120 dollari. In questo contesto tutte le prese di beneficio fin verso gli 80 dollari, minimi degli ultimi mesi, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Al contrario, l’eventuale ritorno delle quotazioni sotto i livelli sopra menzionati aprirebbe le porte a una fase correttiva più marcata, con un primo target ribassista sui 73,3 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 6 febbraio. L'eventuale perdita di tali livelli, andrebbe a indebolire ulteriormente il quadro grafico, e potrebbe essere sfruttata per aprire delle posizioni ribassiste con prossimi obiettivi i 70 dollari. La violazione di questi sostegni favorirebbe nuove vendite in direzione dei 67 dollari, prima di un test sui minimi degli ultimi mesi in area 63,5 dollari. Fondamentale sarà la tenuta di tali livelli, per evitare che le azioni possano andare a mettere sotto pressione i minimi degli ultimi 8 mesi situati sulla soglia dei 60 dollari.
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