Questa settimana il colosso petrolifero e del gas BP ha riportato profitti del terzo trimestre più forti del previsto, supportati da prezzi elevati delle materie prime e da un solido marketing e trading di gas. La major britannica dell’energia ha registrato un utile netto, di 8,2 miliardi di dollari per i tre mesi fino alla fine di settembre.
Ciò rispetto agli 8,5 miliardi di dollari del trimestre precedente e ha segnato un aumento significativo rispetto all’anno precedente, quando l’utile netto è stato di 3,3 miliardi di dollari. Gli analisti intervistati da Refinitiv avevano previsto un utile netto di 6 miliardi di dollari.
BP ha annunciato un altro buy back da 2,5 miliardi di dollari e ha affermato che il debito netto è stato ridotto a 22 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 22,8 miliardi di dollari del secondo trimestre. La società ha registrato una perdita netta per il trimestre di 2,2 miliardi di dollari, rispetto a un profitto di 9,3 miliardi di dollari nel trimestre precedente.
BP ha affermato che questo risultato del terzo trimestre includeva perdite di magazzino al netto delle tasse di 2,2 miliardi di dollari e un addebito per l’adeguamento degli articoli al netto delle tasse di 8,1 miliardi di dollari. “I risultati di questo trimestre riflettono il nostro continuo rendimento mentre ci trasformiamo”, ha dichiarato il CEO Bernard Looney in una nota.
Le maggiori major mondiali di petrolio e gas hanno registrato guadagni eccezionali negli ultimi mesi, beneficiando dell’aumento dei prezzi delle materie prime a seguito dell’invasione dell’Ucraina. In combinazione con BP, le major petrolifere Shell, TotalEnergies, Exxon e Chevron hanno registrato profitti nel 3° trimestre per un totale di circa 50 miliardi di dollari. Vediamo ora il quadro tecnico e come operare a commissioni zero.
Azioni BP: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico di BP Plc (quotata al NYSE) appare costruttivo nel breve termine, anche se da inizio anno i prezzi rimangono all’interno di una struttura laterale che vede come supporto i 25 dollari e come resistenza i 34 dollari per azione. Visto il recente trend rialzista di breve, si potrebbero implementare strategie long in linea con l’attuale fase ascendente dei corsi.
A tal proposito, si potrebbe attendere un movimento correttivo prima di procedere con qualsiasi posizione in acquisto. Il primo supporto da monitorare è quello a 31,50 dollari, livello lasciato in eredità dai top registrati il 7 ottobre 2022, mentre un’altra zona di sostegno importante è localizzabile in area 30 dollari.
Segnali di forza su questi due livelli darebbero in via a strategie di matrice long con primo obiettivo di profitto collocabile sulla parte alta dell’ampio trading range menzionato prima in area 34 dollari. Il quadro tecnico muterebbe a favore dei venditori con la violazione dei 29 dollari, mossa che potrebbe trasportare le quotazioni presso l’area di concentrazione di domanda a 25 dollari.
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