Bolla dot-com: la storia di Yahoo! | Investire.biz

Bolla dot-com: la storia di Yahoo!

24 giu 2025 - 09:50

24 giu 2025 - 09:59

Yahoo! è stata una delle società travolte dalla bolla dot-com di inizio millennio. Ripercorriamo la storia dal grande successo a Wall Street al delisting del 2017

La storia di Yahoo! rappresenta un simbolo di quanto successe a inizio millennio con lo scoppio della bolla delle dot-com. Un'azienda promettente di grande successo in Borsa vide le quotazioni sciogliersi a seguito di un sell-off generalizzato che colpì tutto il settore tecnologico. Le dot-com erano definite le società legate a Internet e in senso più ampio alla tecnologia.
 
Yahoo! era un portale web rivolto al mondo business e consumer creato nel 1994 da due studenti della Stanford University, David Filo e Jerry Yang. Ben presto il sito divenne un punto di riferimento, soprattutto per il pubblico giovanile. Così incrementò progressivamente la sua dimensione, sviluppando ramificazioni nei settori della comunicazione, dei servizi internet e della diffusione dei media.
 
 

Bolla dot-com: ascesa e crollo di Yahoo!

Il 12 aprile del 1996, Yahoo debuttava al Nasdaq con il prezzo di offerta pubblica iniziale a 13 dollari. L'entusiasmo fu tale che già nel primo giorno le azioni negoziavano a 33 dollari. Il successo dell'azienda risultò travolgente e il titolo in Borsa rifletteva l'attenzione a livello mondiale verso il modello di business.
 
Nel 1998 avvenne qualcosa che avrebbe potuto determinare una svolta epocale. Sergey Brin e Larry Page offrirono a Yahoo! la possibilità di acquistare la licenza della loro tecnologia di ricerca per 1 milione di dollari, ma l'azienda Internet la respinse. Da lì a poco nacque Google. Quanto accadde dopo al più grande motore di ricerca del mondo è storia nota.
 
Tornando a Yahoo!, all'inizio del 2000 la società raggiunse un picco di capitalizzazione di 125 miliardi di dollari, diventando l'azienda innovativa più preziosa del mondo, mentre le azioni arrivarono a quotare 238 dollari. A marzo di quell'anno successero alcuni fatti che provocarono sul mercato azionario un'inversione al ribasso dirompente. La Federal Reserve iniziava il ciclo di aumento dei tassi di interesse e molte trimestrali delle dot-com rivelarono un quadro desolante.
 
Per la verità, la follia collettiva fino ad allora aveva impedito di guardare in faccia la realtà, ossia che gran parte delle aziende cresciute in Borsa in maniera sconsiderata non erano redditizie, avevano poco business e le loro prospettive di crescita risultavano inesistenti. Quando il mercato realizzò questi concetti, avvenne la catastrofe. Yahoo! ne fu pienamente coinvolta e il titolo precipitò fino a circa 8 dollari, registrando un crollo del 97% dal picco. 
 

Cosa successe dopo

A differenza di molte dot-com, Yahoo riuscì a rimanere a galla, anche perché l'azienda era sostanzialmente molto più solida. A febbraio del 2008, Microsoft provò a farla propria lanciando un'OPA da 44,6 miliardi di dollari. Il prezzo di 31 dollari per azione comportava un premio del 62% rispetto al valore di chiusura del titolo del giorno prima, ma pochi giorni dopo il Consiglio di amministrazione di Yahoo! rifiutò l'offerta giudicandola inadeguata al valore della società.
 
Nel 2017, Yahoo venne delistata da Wall Street e entrò a far parte di Verizon Media, società controllata dal gruppo Verizon Communications. A settembre del 2021, il gruppo Verizon cedette il pacchetto di controllo al fondo Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari; la nuova società avrebbe ripreso il nome di Yahoo!. Nel 2023 si è parlato di una nuova IPO, ma i piani non sono mai stati messi in pratica.
 
 
 
 

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