Molti pensano che le bolle si creino per lo più nel caso di titoli poco conosciuti o comunque non di prima scelta. Questa convinzione è basata sulla credenza popolare che le blue chip non possano mai crollare. Le blue chip, che prendono il nome delle fiches del poker con il valore più alto, sono le azioni maggiormente capitalizzate che guidano i principali indici borsistici. In virtù del loro enorme valore, è molto difficile che uno o pochi investitori possano condizionarne il prezzo in Borsa anche acquistando quantità importanti.
In altri termini, le blue chip sarebbero immuni alla volontà di pochi e dunque alle tempeste di mercato. Inoltre, anche se si pagasse un prezzo troppo alto per acquisirle, questo sarebbe giustificato dal fatto che le aziende che stanno dietro all'emissione delle azioni sono in crescita costante. Tra l'altro, le azioni vengono considerate rientranti nelle scelte definitive di un investitore. In pratica, una volta che egli le compra, tende a tenerle a lungo termine e forse per tutta la vita. Molti quindi fanno ricorso a queste tipologie di azioni per seguire un approccio prudente e rilassarsi mentre il loro prezzo cresce nel tempo.
All'inizio degli anni '70 c'erano circa quattro dozzine di titoli a Wall Street di primaria importanza che vennero definite "le eleganti cinquanta". Tra i nomi più illustri figuravano Sony, Hewlett-Packard, McDonald's, Disney, IBM, Polaroid, Xerox, Kodak, Avon Product e molte altre. Chi mai avrebbe immaginato che si creasse una bolla anche in quel campo? Eppure è ciò che è avvenuto.
Bolla delle Eleganti 50: ecco come avvenne
Essendo le eleganti 50 le azioni più rispettabili, i gestori dei fondi e gli investitori professionisti non esitarono a farne incetta. Del resto, anche se l'investimento fosse andato male, nessuno li avrebbe accusati di aver fatto una scelta imprudente. Seguendo questo ragionamento, in poco tempo banche, assicurazioni e fondi pensione si unirono alla festa caricando i portafogli di azioni delle eleganti 50 e creando in questo modo la bolla perfetta.
Il risultato fu che i multipli andarono totalmente fuori controllo. Per dare qualche numero, nel 1972 le azioni di Sony scambiavano a 92 volte gli utili, Polaroid aveva un price/earnings di 90, McDonald's di 83, Flavors di 81, Disney di 75 e Hewlett-Packard di 65. Ciò che gli investitori ignoravano incredibilmente era il concetto che per quando grande, nessuna azienda può crescere abbastanza da avere multipli totalmente sconnessi dai fondamentali.
Come è scoppiata la bolla
La bolla delle Eleganti 50 scoppiò nel momento in cui la realtà prese il sopravvento sulla mania speculativa. Gli stessi gestori patrimoniali che avevano venerato quelle azioni decretandole sicure, si resero conto di essersi spinti oltre e di averle sopravvalutate.
La ritirata fu dirompente e nel tempo la perdita di valore clamorosa, anche perché il decennio venne tormentato da due shock energetici che misero in ginocchio l'economia mondiale e depresso le quotazioni in Borsa. Quei multipli che si videro nel 1972 diventarono un lontano ricordo. Nel 1980, il titolo Sony era negoziato ad appena 17 volte i guadagni, Polaroid a 16, McDonald's a 9, Flavors a 12, Disney a 11 e Hewlett-Packard a 18.