Il possibile accordo sui dazi tra Usa e Regno Unito impatta positivamente sui listini azionari del Vecchio Continente, che inaugurano la quarta seduta della settimana all'insegna degli acquisti.
In questo contesto e all'indomani della riunione della FED che ha preso tempo per tagliare i tassi di interesse il FTSE Mib ha aperto le contrattazioni oltre la soglia dei 38.500 punti. Dal punto di vista operativo sopra tali livelli sono possibili ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 38.700-38.800 punti e successivamente verso la soglia dei 39 mila punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con il ritorno dei prezzi sotto i primi forti sostegni situati 36 mila punti.
Tra i titoli da monitorare in queste ore a Piazza Affari troviamo Banco Bpm, dopo che la banca milanese ha comunicato nella serata di ieri i conti del primo trimestre. Andiamo a leggerli nello specifico.
Banco BPM: alza guidance 2025
In attesa di capire come andrà a finire l'OPS da parte di Unicredit, l'istituto guidato da Giuseppe Castagna ha chiuso il primo trimestre del 2025 registrando il suo miglior utile netto di sempre.
Nello specifico questo è stato pari a 511 milioni di euro, con un aumento del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se si includesse la piena integrazione di Anima i profitti salirebbero a 549 milioni di euro, oltre i target al 2027 presenti all'interno del Piano industriale.
Nel corso del trimestre i ricavi hanno visto un aumento del 2,9% a 1,48 miliardi di euro, con un margine di interesse in calo del 5,5% a 817 milioni e commissioni nette in salita del 6,2% a 554 milioni di euro. Bene anche il risultato della gestione operativa che sale a 831 milioni di euro rispetto ai 765 milioni del primo trimestre del 2024, mentre gli oneri operativi sono calati del 3,5% a 645,2 milioni, per un rapporto cost/income sceso al 44%.
Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è al 14,76%, includendo l’aumento di capitale di Banco BPM Vita a servizio dell’Opa su Anima. Quanto all’andamento degli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta bancaria è stata pari a 131,6 miliardi di euro, in linea con l'ultimo trimestre del 2024.
La raccolta indiretta ha raggiunto quota 117,2 miliardi, risultando in aumento dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2024, con una raccolta gestita stabile a 66 miliardi di dollari e quella amministrata in rialzo del 2,2% a 51,2 miliardi.
In scia a questi dati Banco BPM ha deciso di rivedere al rialzo la guidance sul 2025, prevedendo per fine anno un utile netto di 1,95 miliardi di euro contro gli 1,7 miliardi di euro stimati in precedenza. Il management della banca ha ricordato che 1,95 miliardi di euro era l'obiettivo che l'istituto si aspettava nel primo trimestre del 2026.
Per quanto riguarda l'OPA su Anima, l’istituto ha sottolineato che è stato avviato il processo di integrazione e che il consolidamento integrale avverrà dal secondo trimestre. Inoltre la banca manterrà un coefficente Cet 1 non inferiore al 13% anche alla data di riferimento del 30 giugno. L’impatto complessivo in regime di non applicazione del cosiddetto Danish Compromise è pari a 268 punti base, nell’ipotesi che venga raggiunta una partecipazione pari al 100% della sgr.
Per quanto riguarda invece l'OPS di UniCredit, Banco BPM si aspetta della novità da questo punto di vista e solo in seguito verranno prese delle decisioni. Infatti secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che Piazza Gae Aulenti potrebbe decidere di ritirare l’offerta, complici anche i duri paletti imposti dal Governo nell’ambito della procedura del Golden power. In questo caso Giuseppe Castagna ha sottolineato che per Banco BPM ci sarà spazio per esplorare altre potenziali opportunità.
Azioni Banco BPM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Banco BPM per le prossime giornate. La debolezza delle ultime sedute non ha alterato il quadro grafico presente sul titolo Banco BPM, il cui trend di fondo rimane sempre al rialzo.
Nel breve termine le attese sono per una ripresa degli acquisti, che dovrebbero spingere le azioni a testare le prossime resistenze e massimi dell'ultimo mese situati sulla soglia dei 10 euro. L'eventuale superamento di questi livelli aprirebbe le porte per mettere sotto pressione i massimi degli ultimi anni situati sui 10,30 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere superati, si avrebbe un deciso rafforzamento del quadro grafico con possibili ulteriori allunghi prima in direzione dei 10,50 euro e a seguire gli 11 euro. In questo contesto tutte le eventuali prese di beneficio fin verso i 9 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di questi supporti dovrebbe aprire la strada a una fase correttiva più marcata, che avrebbe come primo target gli 8,5 euro e a seguire gli 8,13 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 10 aprile.
La mancata tenuta di ali supporti dovrebbe far proseguire il trend discendente, con prossimi obiettivi i 7,8 euro e successivamente i 7,4 euro, che rappresentano i minimi del 2025 toccati lo scorso 7 aprile. La violazione di queste ultime aree andrebbe a indebolire la struttura grafica, aprendo le porte a nuovi ribassi fin verso i minimi degli ultimi 6 mesi situati nelle vicinanze dei 7 euro.
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