La bolla delle dot-com ha coinvolto le aziende Internet, che alla fine degli anni '90 hanno conosciuto un boom raramente visto in precedenza. Tuttavia, anche storiche aziende come Corning, che hanno incrociato il business legato alla tecnologia, sono state tirate dentro alla gigantesca bolla creatasi sul mercato e al successivo crollo.
La debacle è arrivata quando il mercato ha realizzato che i fondamentali dietro quello scellerato entusiasmo erano veramente fragili. Gran parte delle aziende non erano redditizie ed è bastato l'inizio del ciclo di aumenti dei tassi di interesse da parte della
Federal Reserve, unitamente a una serie di trimestrali deludenti delle dot-com a marzo del 2000, per far precipitare le quotazioni a Wall Street.
Il Nasdaq, Borsa a prevalente componente tecnologica, in poco tempo ha visto precipitare la sua capitalizzazione di mercato di circa l'80% e ha impiegato due decenni per recuperare il suo valore di prima del crollo.
Corning: chi è e cosa fa
Corning Incorporated è una multinazionale americana specializzata in vetro speciale, ceramica, e materiali e tecnologie correlati. Fondata nel 1851 come Bay State Glass da Amory Houghton, a Somerville, Massachusetts, l'azienda si è evoluta negli anni fino a diventare una multinazionale focalizzata nelle tecnologie di visualizzazione e ambientali, nelle scienze della vita, nelle comunicazioni ottiche e nei materiali speciali. Corning ha vinto quattro volte la National Medal of Technology and Innovation per le sue innovazioni di prodotto e di processo. Oggi è uno dei più grandi produttori di vetro al mondo.
Corning: cosa è successo a inizio millennio
A differenza di molte dot-com, Corning era un'azienda profittevole, in virtù della sua storia gloriosa. Alla fine degli anni '90 ha ampliato le sue operazioni in fibra in maniera importante, forte dell'aumento vertiginoso dei profitti aziendali. In quel periodo è entrata anche nel mercato della fotonica, ponendosi l'obiettivo di diventare il più grande fornitore mondiale di sistemi completi in fibra ottica.
Il successo si è trasferito in Borsa, dove le azioni Corning nei primi mesi del 2000 hanno raggiunto un picco di 113,33 dollari. Il fallimento nella fotonica ha spiegato in minima parte il tracollo a Wall Street.
L'azienda in realtà è stata travolta dallo scoppio della bolla dot-com, che in quel periodo ha fatto un'autentica carneficina in Borsa. Il titolo Corning è arrivato a perdere fino al 99% a 2,80 dollari. Una perdita di quella portata non poteva che essere motivata da quanto è successo ai titoli tecnologici di quell'epoca.
Il dopo bolla dot-com
Lo scoppio della bolla dot-com ha mietuto vittime più di quanto abbiano fatto prima e dopo le altre bolle che sono puntualmente esplose. Molte società sono state spazzate via, altre hanno fatto gran fatica a riprendersi, altre ancora non hanno più recuperato i fasti del passato, mentre poche, ricostruendosi dalle ceneri, sono diventate tra le più grandi megacap del mondo.
Corning fa parte di quelle aziende che si sono risollevate, perché l'azienda aveva i fondamentali. Dal 2007 ha registrato per cinque anni un miglioramento costante della sua performance finanziaria, ma il punto di svolta si è avuto quando ha siglato un contratto con Apple per sviluppare lo schermo per l'iPhone grazie alla sua leadership nel vetro utilizzato nei display a cristalli liquidi.
L'azienda inoltre continua a produrre fibre ottiche e cavi per l'industria delle comunicazioni nei suoi stabilimenti di Wilmington e Concord nella Carolina del Nord. Tuttavia, le azioni non hanno più recuperato quei massimi del 2000, anzi nemmeno si sono avvicinati, fermandosi a poco meno della metà del valore.