Banche USA: chi aumenta dividendi e chi no dopo stress test della Fed | Investire.biz

Banche USA: chi aumenta dividendi e chi no dopo stress test della Fed

29 giu 2022 - 07:15

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Dopo la pubblicazione degli stress test della Fed, alcune banche americane hanno annunciato l'aumento dei dividendi, mentre altre li hanno confermati. Ecco chi sono

Gli stress test pubblicati dalla Federal Reserve hanno riportato un ottimo stato di salute delle banche americane. La Banca Centrale ha rilevato un'elevata capacità degli oltre 30 istituti testati di mantenere livelli di capitale molto forti anche in uno scenario in cui l'economia globale dovesse andare in recessione, con aumento della disoccupazione, calo delle quotazioni degli immobili commerciali e forte contrazione dei prezzi azionari.
 
In una nota, la Fed ha scritto che tutte le banche analizzate sono rimaste al di sopra dei loro requisiti patrimoniali minimi, sebbene le perdite totali previste ammontino a 612 miliardi di dollari. Tuttavia, i coefficienti patrimoniali offrirebbero un cuscinetto adeguato contro le perdite, scendendo al 9,7%, ovvero a più del doppio rispetto ai requisiti minimi.
 
In particolare, sono spiccati i requisiti patrimoniali delle tre maggiori banche statunitensi, JP Morgan, Bank of America e Citigroup, che sono risultati più alti di quelli attesi dal mercato. Il nuovo requisito CET1 di JPMorgan è del 12%, in aumento dall'11,2%, mentre quello di BofA salirà a circa il 10,5% dal 9,5% e quello di Citi aumenterà all'11,5% dal 10,5%.
 

Banche USA: quali banche alzeranno la cedola

La situazione economico, patrimoniale e finanziaria molto robusta ha indotto alcune banche americane ad aumentare i dividendi, facendo la felicità dei loro azionisti. Nello specifico, Goldman Sachs ha annunciato un incremento del 25% da 2 a 2,5 dollari per azione. Tra coloro che hanno alzato il dividendo, Goldman è l'azienda che si è esposta di più. L'Amministratore Delegato David Solomon ha dichiarato che la banca continuerà a gestire dinamicamente il capitale, rimanendo ben posizionata per supportare i propri clienti.
 
Morgan Stanley prevede uno stacco della cedola più corposo, grazie a un rialzo dell'11% a 77,5 centesimi per azione. Oltretutto l'istituto finanziario ha varato un piano di buyback per 20 miliardi di dollari. Bank of America ha deciso di far salire il suo dividendo trimestrale del 5% a 22 centesimi per azioni dagli 0,21 attuali. Lo stesso ha fatto Wells Fargo, che ha portato la cedola da 25 a 30 centesimi, con un incremento quindi del 20%.
 

JP Morgan: costretta a congelare il dividendo

Tra le grandi banche statunitensi che non hanno effettuato alcun aumento di dividendo figura JP Morgan. L'istituto gestito da Jamie Dimon, ha affermato che requisiti patrimoniali futuri più elevati impongono di dover mantenere i dividendi piatti e di dover ridimensionare o addirittura annullare i riacquisti di azioni di 30 miliardi di dollari annunciati ad aprile e iniziati il 1° maggio.
 
Infatti, la società ha confermato la cedola di 1 dollaro per azione. "Continueremo a utilizzare il nostro capitale per investire e far crescere le nostre attività leader di mercato, pagare un dividendo sostenibile e mantenere il capitale per soddisfare pienamente i nostri futuri requisiti normativi", ha dichiarato Jamie Dimon. Anche Citigroup ha affermato che non aumenterà la cedola, precisando però di avere la capacità di mantenere il suo dividendo di 51 centesimi anche in una serie di scenari di stress.
 
Per le due banche, comunque Betsy Graseck, analista di Morgan Stanley, aveva avvertito venerdì scorso che gli istituti finanziari avrebbero potuto dover abbandonare del tutto i riacquisti di azioni per rimanere comodamente al di sopra dei nuovi livelli di capitale richiesti.
 
 

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