L'EBA, l’Autorità bancaria europea, ha pubblicato i risultati degli stress test delle banche dell’area euro. Secondo i risultati dell’istituto, in uno "scenario molto avverso" le banche europee perderebbero 265 miliardi di capitale e vedrebbero aumentare l'esposizione al rischio di 868 miliardi.
Nonostante ciò, secondo l’Autority le banche dell’Eurozona manterrebbero nel complesso un CET1 ratio superiore al 10% anche se l’emergenza sanitaria si prolungasse per i prossimi tre anni con tassi di interesse bassi ancora a lungo.
I risultati dello stress test “dimostrano che il sistema bancario dell’area euro è resiliente in uno scenario macroeconomico impegnativo“, ha affermato la BCE commentando i dati della simulazione. Vediamo nel dettaglio quale è la situazione per le banche italiane.
Stress test EBA: le pagelle delle banche italiane
Nello scenario avverso dello stress test dell'European Banking Authority, Mediobanca è risultata la migliore fra gli istituti italiani. L’istituto di credito di Piazzetta Cuccia vede il suo CET1 fully loaded ratio passare dal 14,51% di fine 2020 al 9,73% del 2023. La dotazione di capitale con cui Mediobanca esce dallo scenario avverso è la più alta tra le cinque banche italiane che hanno preso parte all'esame.
Anche Intesa Sanpaolo supera lo stress test dell’Autorità bancaria europea con un calo del coefficiente patrimoniale CET1 "fully loaded" sostanzialmente in linea con la media generale: dal 14,04% di fine 2020, al 10,06% del 2021, al 9,66% del 2022 e al 9,38% del 2023.
Guardando a Piazza Gae Aulenti, UniCredit mostra nello stress test dell'EBA un calo del CET1 di poco superiore alla media europea nel caso dello scenario avverso: dal 15,14% di fine 2020, la misurazione cala al 10,28% nel 2021, al 9,68% nel 2022 e al 9,22% nel 2023.
Con un comunicato, UniCredit ha precisato che lo stress test europeo 2021 non prevede una soglia di "pass-fail", ed è invece pensato per essere utilizzato come un'importante base di informazioni ai fini del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).
Lo stress test è stato condotto assumendo un bilancio statico a fine dicembre 2020 e quindi non tiene conto delle future strategie di business e altre azioni manageriali e, puntualizza l’istituto milanese, non rappresenta un'indicazione dei futuri profitti della banca.
Se il bilancio complessivo è positivo niente da fare invece per MPS, fanalino di coda tra gli istituti di credito della Penisola: la banca senese risulta la peggiore tra le 50 del campione e, in caso di scenario avverso, da qui alla fine del 2023 brucerebbe tutto il capitale e andrebbe in territorio negativo.
Nel dettaglio, dal 9,86% di partenza il Fully loaded Common Equity Tier 1 ratio calerebbe, secondo la simulazione dell’EBA, al 5,04% a fine 2021, al 2,47% nel 2022 e a meno 0,10% nel 2023. Infine, Banco BPM nello scenario avverso dello stress test vedrebbe invece ridursi il CET1 fully loaded al 7,02% del 2023 dal 13,23% del 2020.