La debolezza odierna di Wall Street impatta sui listini europei che, dopo essersi spinti in deciso territorio positivo, si avviano a chiudere vicini ai livelli di chiusura di ieri. Situazione identica anche a Milano con il FTSE Mib che, dopo aver cercato un nuovo attacco ai 22.800-22.850 punti, si avvia a chiudere le contrattazioni in leggero rialzo. Tra i titoli da osservare a Piazza Affari troviamo Banca Ifis, che in queste ore ha comunicato i dati del primo semestre 2022. Andiamo a vederli nel dettaglio.
Banca Ifis: i dati del primo semestre 2022
Banca Ifis ha chiuso i primi sei mesi del 2022 con un utile a 72,5 milioni di euro, oltre i 48,3 milioni di euro del 1° semestre 2022. Il margine di intermediazione è in crescita dell'11,6% attestandosi a 324 milioni di euro, grazie ai maggiori ricavi che si sono avuti sia nel settore Npl che in quello Commercial & Corporate Banking.
A proposito di NPL, l'utile del periodo è in aumento di quasi il 50% attestandosi a 32,5 milioni di euro, mentre gli incassi passano dai 170 milioni di euro ai 182,2 milioni di euro registrati a fine giugno 2022. Nel primo semestre salgono i costi operativi che passano a 185,5 milioni di euro dai 172,5 milioni di euro del primo semestre 2021.
La liquidità a fine giugno 2022 è vicina al miliardo di euro, mentre il CET 1 passa al 14,92% dal 15,44% di fine 2021. Infine per far fronte ai rischi macroeconomici derivanti dal conflitto in Ucraina, la banca ha riqualificato le riserve che negli esercizi precedenti erano stati accantonati per il Covid-19.
Azioni Banca Ifis: analisi tecnica e strategie operative
È una seduta volatile quella odierna per Banca Ifis, che si avvia a chiudere in leggero territorio positivo. Nel breve prosegue quindi il rimbalzo partito a luglio dagli 11,70 euro e che ora potrebbe spingersi verso le prossime resistenze poste sulla soglia dei 14 euro. Nel caso in cui queste aree dovessero essere lasciate alle spalle, i prezzi dovrebbero proseguire il loro trend verso la soglia dei 15 euro. Solo con l'eventuale rottura di questi ultimi livelli che si avrebbe un segnale di forza.
Al contrario eventuali discese sotto l'area dei 13 euro tornerebbero ad indebolire la struttura grafica aprendo la strada a nuove vendite con un primo target sui 12 euro e successivamente gli 11,70 euro. Sarà fondamentale la tenuta di questi livelli, per evitare un test sui minimi degli ultimi 16 mesi posizionati nei pressi dei 10,80 euro.
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