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Dopo il vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson tocca al farmaco sugli anticorpi di Eli Lilly subire uno stop alla sperimentazione;
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La FDA statunitense rileva delle irregolarità nel processo produttivo del farmaco utilizzato contro il Covid-19;
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Il titolo Eli Lilly crolla in Borsa e le attese sono negative se la società non corregge le carenze
Si mette male nella lotta al Coronavirus? A qualcuno questo pensiero sarà venuto vedendo come un altro farmaco anti-Covid ha ricevuto una battuta d'arresto. Ieri vi era stato lo stop alla sperimentazione del vaccino Johnson & Johnson dopo che un paziente si era gravemente ammalato.
Stavolta è il caso della cura a base di anticorpi monoclonali della casa farmaceutica Eli Lilly pubblicizzati in pompa magna da Donald Trump come cura risolutoria. Infatti il Presidente alla Casa Bianca si era fatto testimonial dei farmaci della Regeneron Pharmaceuticals basati proprio sugli anticorpi da lui utilizzati per guarire dall'infezione.
A quanto pare non è tutto oro quello che luccica. Ricordiamo che Eli Lilly ha iniziato la Fase 3 della sperimentazione del suo farmaco, trattato dalla biotech canadese AbCellera, nel mese di agosto e finora il test aveva ridotto sostanzialmente il numero di ricoveri in ospedale.
Il medicinale è noto come LY-CoV555 ed è una copia fabbricata di un anticorpo di un paziente che è guarito dalla malattia. Il trattamento riconosce e blocca gli invasori estranei sulle cellule sane e per questo la società statunitense ha chiesto ai regolatori di approvare l'uso d'emergenza del prodotto per i contagiati ad alto rischio.
Stop alla sperimentazione per il farmaco di Eli Lilly: rilevate irregolarità
Cos'è successo? La Data Safety Monitoring Board, un gruppo di esperti che studiano l'efficacia e la sicurezza del farmaco utilizzato, ha acceso semaforo rosso alla sperimentazione del farmaco di Eli Lilly trovando il benestare della società stessa, la quale ha garantito che le operazioni vengano svolte in totale sicurezza per i volontari che procedono al test.
La decisione segue il responso negativo da parte degli ispettori della FDA che in un impianto di produzione dell'azienda a Branchburg, nel New Jersey, hanno rilevato delle irregolarità nel processo di produzione. La faccenda è molto seria in quanto sembra che i dati sui vari processi siano stati cancellati e non verificati secondo gli standard di qualità.
In base a indiscrezioni, alcuni dipendenti si erano lamentati del personale insufficiente e delle registrazioni falsificate riguardo la tracciatura degli standard di produzione. Da almeno 10 anni la Eli Lilly non riceve alcun avviso in tal senso da parte della Food and Drug Administration a seguito di ispezioni. Ora invece l'organo di controllo ha classificato i problemi rilevati come livello di massima gravità, emettendo un avviso OAI, ovvero di azione ufficiale indicata.
Al momento l'azienda americana non ha fornito altri dettagli limitandosi a riferire di aver messo in piedi un piano di riparazione che comprende l'aumento di personale per adeguarsi a tutte le eventuali richieste della FDA. Inoltre Eli Lilly ha aggiunto che la sospensione della sperimentazione è determinata da un eccesso di cautela riguardo una questione sulla sicurezza potenziale. Ad ogni modo, fonti informative della società riferiscono che la cancellazione dei dati non sono legati alla produzione del farmaco.
Stop alla sperimentazione: come reagiranno gli investitori sulle azioni Eli Lilly?
E ora che succede? Qualora non verranno apportate le correzioni, la FDA potrebbe dapprima inviare una lettera d'avvertimento e in seconda istanza ordinare la cessazione della produzione del farmaco. La situazione comunque è delicata in quanto i Tribunali statunitensi hanno già stabilito che informazioni di questo tipo possono avere un riflesso rilevante per gli investitori, in funzione della gravità dei risultati rilevati dalla Food and Drug Administration, nonché della correzione delle carenze da parte delle aziende. Intanto il titolo Eli Lilly a Wall Street è caduto del 2,85% dopo l'uscita della notizia, mentre nel dopoborsa si è mantenuto appena al di sotto della parità. Dall'inizio di quest'anno le azioni al NYSE sono cresciute di circa il 14%.