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Gli investitori cercano di rintracciare titoli sul mercato che presentano occasioni d'acquisto oltre le azioni tecnologiche che hanno prezzi elevati;
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I criteri che vengono maggiormente tenuti in considerazione per scorgere titoli sottovalutati sono i multipli e la crescita futura degli utili;
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Gli analisti hanno selezionato 12 azioni che in questo momento potrebbero avere prezzi interessanti a Wall Street
In una fase di incertezza e volatilità che è destinata a durare ancora un pò, non è facile barcamenarsi tra i meandri del mercato azionario e individuare delle occasioni d'acquisto interessanti. Al di là dei soliti titoli tecnologici che continuano a crescere, ma che soffrono sullo sfondo lo spettro di una bolla, è possibile fare una cernita a Wall Street di azioni che, in base a determinati criteri, sono sottovalutate dagli investitori.
Tali criteri si basano sulla crescita stimata degli utili e sul rapporto tra il prezzo azionario e gli utili stessi. Quanto maggiore è il primo valore e quanto minore è il secondo, tanto più il titolo ha possibilità di apprezzarsi nei prossimi mesi, quando cioè la situazione legata al Covid-19 torna alla normalità e il mercato corregge le sue distorsioni.
Alcuni analisti hanno scelto 12 azioni, che hanno multipli in media di 10, laddove l'indice S&P 500 viaggia con un rapporto price/earnings di 21 volte. Inoltre il gruppetto selezionato presenta attese di crescita degli utili per azione dal 2019 al 2021 in media del 30%.
Oltre questo, negli ultimi 3 anni i 12 titoli in Borsa hanno perso in media il 5% all'anno a fronte di una crescita annua del principale indice americano dell'8,5%. Questi numeri rendono l'idea di come le azioni del basket abbiano potenzialità di crescita notevole e quindi siano da tenere in considerazione. Vediamole singolarmente:
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At&T. La compagnia telefonica statunitense presenta un rapporto price/earnings di 8,8 e una crescita stimata degli utili dal 2019 al 2021 del 69,4%. Il gruppo distribuisce dividendi del 7,3% e ha una capitalizzazione di mercato di 201,8 miliardi di dollari. Dall'inizio dell'anno le azioni perdono il 23,1%, mentre il rendimento medio degli ultimi 3 anni si aggira intorno all'1,9%.
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American International Group. La compagnia di assicurazioni americana ha multipli di 6,9, con utili del triennio 2019-2012 stimati nell'ordine del 14,6%. Le azioni staccano una cedola del 4,3% e la società capitalizza 25,8 miliardi di dollari. Dal 2018 ad oggi il rendimento azionario è del -19,2%, con una perdita solo nel 2020 del 38,8%.
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CVS Health. La società sanitaria USA ha un rapporto prezzo/utile di 7,9 e un tasso di crescita dell'utile netto dal 2019 del 47,7%. Oggi la compagnia presenta una capitalizzazione di mercato di 77,7 miliardi di dollari e stacca una cedola del 3,4%. Negli ultimi 3 anni le azioni sono cadute del 3,9% e nel 2020 del 17,8%.
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Cardinal Health. Multinazionale statunitense di servizi sanitari, con multipli di 8,8 e crescita triennale degli utili del 20,2%. L'azienda capitalizza 14,1 miliardi di dollari e distribuisce dividendi del 4%. Da inizio anno le azioni hanno perso a Wall Street l'1,6%, mentre il rendimento degli ultimi 3 anni è stato del 6,6%.
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Cisco System. La società di networking a stelle e strisce ha un price/earnings di 12,9, con una crescita degli utili dal 2019 al 2021 del 17,7%. Attualmente il valore di mercato dell'azienda si aggira intorno ai 168,7 miliardi di dollari e le azioni pagano un dividendo del 3,6%. Il rendimento negli ultimi 3 anni è stato positivo, +10%, però nel 2020 le azioni sono scese del 13%.
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Eastman Chemical. L'azienda chimica americana presenta multipli di 12,3 e utili stimati dall'anno scorso a quello prossimo del 26,7%. L'industria ha una capitalizzazione di mercato di 11,7 miliardi di dollari e le azioni staccano una cedola del 3%. Il ritorno in termini di investimento azionario nel 2020 risulta dell'11,8%, mentre con riferimento agli ultimi 3 anni si abbassa al 2,1%.
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Edison International. Holding californiana di servizi pubblici che ha un rapporto prezzo/utile di 12,4 e una potenziale crescita del profit 2019-2021 del 19,8%. Il dividendo azionario risulta del 4,5%, ma il titolo in Borsa negli ultimi 3 anni ha perso il 7,3% e nel 2020 il 22,7%. Oggi la società ha un valore di mercato di 21,2 miliardi di dollari.
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Hewlett-Packard. Multinazionale statunitense d'informatica, ha multipli di 8,1 con una crescita degli utili stimati 2019-2021 del 14,9%. La società capitalizza 26,6 miliardi di dollari e distribuisce un dividendo del 5,4%. Negli ultimi 3 anni le azioni hanno guadagnato sul mercato il 2,1%, mentre nel 2021 sono arretrate di 0,8%.
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Hewlett Packard Enteprise. La società californiana nata dalla scissione da Hewlett Packard si occupa della produzione di PC e stampanti. Oggi presenta un valore azionario di 6,7 volte gli utili e una crescita stimata di questi ultimi dal 2019 ai successivi due esercizi dell'87,7%. La società ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 12,6 miliardi di dollari e stacca dividendi per il 4,9% del valore nominale azionario. Il titolo in Borsa ha perso quest'anno il 35,2%, mentre negli ultimi 3 anni la perdita è stata più contenuta, ossia -9,8%.
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International Business Machines. La più antica azienda informatica ha multipli di 12,9 e un tasso di crescita stimato degli utili del triennio 2019-2021 del 14,6%. Oggi il titolo in Borsa capitalizza 113,8 miliardi di dollari e stacca cedole del 5,1%. La perdita da inizio anno è più contenuta rispetto ad altri titoli del paniere, solo -1,5%, così come il rendimento degli ultimi 3 anni è poco sotto la parità, ovvero -0,2%.
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State Street. Società americana di servizi finanziari e bancari che capitalizza 23,4 miliardi di dollari. Qui il rapporto price/earnings è di 10,5 e la crescita attesa degli utili dal 2019 al 2021 è del 17%. Le azioni generano un dividendo del 3,1%, ma hanno avuto un rendimento negativo quest'anno del 12,7%. Negli ultimi 3 anni invece la performance è stata del -9,6%.
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Walgreens Boots Alliance. La multinazionale USA specializzata nei prodotti della salute e del benessere ha multipli di 7,5 e un rendimento atteso degli utili relativi al periodo 2019-2021 del 12,4%. Le azioni producono un dividendo del 5%, però quest'anno hanno perso il 35,4% sui mercati, mentre negli ultimi 3 anni il 16%. La società capitalizza in questo momento 31,5 miliardi di dollari.