I sostanziali progressi tra Usa e Cina in tema di dazi dovrebbero sostenere i mercati azionari europei che, in una seduta scarna di dati macroeconomici, dovrebbero inaugurare la nuova ottava all'insegna degli acquisti.
In questo contesto il FTSE Mib dopo aver guadagnato la scorsa ottava il 2,72%, quarta settimana consecutiva positiva, apre le contrattazioni in rialzo di oltre l'1% avvicinandosi ai top degli ultimi 18 anni in area 39.800 punti.
Con un quadro grafico che prosegue il suo rafforzamento, il superamento di queste aree resistenziali menzionate, dovrebbe far proseguire il trend ascendente in direzione dei 40 mila punti e a seguire i 40.250-40.300 punti. Al contrario primi segnali di debolezza si avrebbero con il ritorno dei prezzi sotto i 37.500 punti, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.
Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo UniCredit, con l'istituto bancario che di prima mattina ha comunicato i conti del primo trimestre. Andiamo a leggerli nello specifico.
UniCredit: utile netto in rialzo dell'8,2%
Anche nei primi tre mesi del 2025 non si è arrestata la crescita di UniCredit, con il gruppo che ha conseguito risultati eccellenti facendo registrare il miglior trimestre di sempre. Nel dettaglio la banca guidata da Andrea Orcel ha terminato il trimestre con un utile record in aumento dell'8,2% a 2,77 miliardi di euro, oltre la attese poste a 2,34 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i ricavi sono stati pari a 6,55 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Su questi numeri un importante impulso è arrivo dall’aumento delle commissioni, salite dell'8,2% a 2,3 miliardi di euro, mentre il margine di interesse è sceso del 2,9% a 3,47 miliardi di euro.
Nel corso dei primi tre mesi dell’anno i costi operativi sono saliti dello 0,6% a 2,32 miliardi di euro, con un rapporto tra costi e ricavi che si è ridotto al 35,4%. In aumento del 4,6% è stato il risultato netto di gestione che si è attestato a 4,15 miliardi di euro, oltre il consenso che era posto a 3,55 miliardi di euro.
Alla fine del primo trimestre le attività finanziarie totali di UniCredit ammontavano a 819,1 miliardi di euro, in aumento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto al valore di inizio anno. Per quanto riguarda le esposizioni deteriorate lorde hanno registrato un calo del 5,7% a 11,4 miliardi di euro, determinando un rapporto tra crediti deteriorate lordi e totale crediti lordi pari al 2,6%.
In questo contesto il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti è stato pari all’1,4%, mentre il rapporto di copertura è salito al 46,9%. Prosegue anche il miglioramento del ratio patrimoniali, con un Cet1 ratio in aumento di 27 punti base al 16,1%.
Questo grazie a 106 punti base riguardanti la generazione organica di capitale, -102 punti base relativi alla distribuzione complessiva, -62 punti base legati agli impatti del quadro regolamentare, -1 punto derivante dalla variazione degli RWA per effetto dello scenario e +86 punti base relativi ad altri elementi.
Grazie ai conti del primo trimestre l'istituto di Piazza Gae Aulenti ha alzato l'outlook sul 2025, che dovrebbe vedere ricavi vicini ai 23,5 miliardi di euro, un utile netto stimato oltre i 9,3 miliardi di euro e un Rote superiore al 17%.
Anche il dividendo è visto in rialzo, grazie a una crescita più elevata dell'utile netto. Inoltre l'utile netto al 2027 dovrebbe attestasi a 10 miliardi di euro, un Rote confermato oltre il 17% e un Cet1 ratio tra il 12,5-13%.
In occasione della presentazione dei dati Andrea Orcel ha preso tempo sull'OPS su Banco BPM, in attesa di capire se il Governo toglierà qualche paletto in tema di golden power. Il manager ancora una volta ha sottolineato che tutte le operazioni di M&A andranno avanti solo se saranno convenienti per la banca.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni UniCredit per le prossime giornate. È stata una nuova settimana positiva quella passata per il titolo UniCredit, la 5^ consecutiva, con i prezzi che hanno chiuso a contatto con la soglia dei 54 euro. Con una struttura grafica che rimane impostata al rialzo, le attese sono per un test sui top di periodo toccati lo scorso mese di marzo sui 55,5 euro.
Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali, non solo andrebbe a rafforzare il quadro grafico ma aprirebbe la strada per ulteriori apprezzamenti prima in direzione dei 58 euro e successivamente verso la soglia dei 60 euro, che rappresentano i top degli ultimi 15 anni.
In questo contesto le eventuali prese di beneficio che dovessero riportare i prezzi verso i 50 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita dei livelli appena segnalati, andrebbe a indebolire nel breve periodo il trend presente sulle azioni, con un primo obiettivo i 48-47,5 euro e a seguire i 45,5 euro.
Nel caso in cui tali supporti dovessero essere persi, aumenterebbero le possibilità prima di una chiusura del gap-up lasciato aperto lo scorso 10 aprile in area 43,575 euro e successivamente i 42,5 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Fondamentale sarebbe la tenuta di questi ultimi livelli, per evitare che le quotazioni possano scendere fin verso i minimi toccati lo scorso mese di aprile in area 39-38,5 euro.
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