Il 2025 sta per andare in archivio e gli investitori azionari guardano già al prossimo anno per affrontare le sfide che li attendono. Il verdetto per l'anno in corso, però, non è ancora stato scritto, perché gli ultimi giorni sono solitamente tra i più densi. In ogni caso, un primo bilancio può essere fatto. Le azioni globali hanno viaggiato su livelli record, ma non è stato un anno facile: tra dazi, guerre in corso, shutdown e preoccupazioni recessive, le difficoltà non sono mancate.
Gli indici, tuttavia, sono stati sostenuti dall'eccellente stato di salute delle grandi aziende, come hanno dimostrato i risultati trimestrali, e dal boom dell'intelligenza artificiale. La domanda che nasce spontanea è se i motori che hanno alimentato il rally del 2025 agiranno allo stesso modo nel 2026. UBS ha disegnato un panorama ancora roseo per il prossimo anno.
Azioni USA: UBS vede S&P 500 a 7.700 punti
La banca svizzera ha ribadito la sua visione positiva sulle azioni statunitensi, grazie a un'economia resiliente, ai tagli dei tassi della Federal Reserve e alle ingenti spese delle aziende tecnologiche per l'intelligenza artificiale. UBS prevede utili per azione delle società dell'S&P 500 a 305 dollari nel 2026, in aumento del 10% rispetto ai 277 dollari del 2025. La crescita degli utili si combinerà con una politica monetaria più accomodante e con la continua monetizzazione dell’AI, sostiene il più grande istituto finanziario elvetico.
Alla luce di questo, UBS vede l'S&P 500 a 7.300 punti entro la prima metà del prossimo anno e a 7.700 entro la fine. Si tratterebbe di un incremento delle quotazioni fino a circa 12 punti percentuali dai valori attuali. La banca segnala tre rischi chiave che potrebbero rappresentare un ostacolo: delusione sugli utili, inflazione più elevata del previsto ed eccessivi investimenti nelle infrastrutture AI. Tuttavia, la probabilità che tali rischi si materializzino è “relativamente bassa”, ha sottolineato.
Azioni europee: rally su accelerazione degli utili
Spostandosi sull’altra sponda dell’Atlantico, UBS ha fiducia anche nei titoli dell’Eurozona per il 2026. La banca vede un contesto strutturale più favorevole e valutazioni non eccessive come elementi di forza per l’azionario europeo. In particolare, gli utili traineranno i rendimenti della regione, con una crescita del 7% nel 2026 e del 18% nel 2027: un’accelerazione importante dopo un triennio di stagnazione.
“Continuiamo ad apprezzare i settori industriali, IT e delle utility europee come beneficiari dei cambiamenti secolari globali legati all’intelligenza artificiale, ai data center, alla crescente domanda di energia, alla transizione energetica e alla spesa per la difesa”, hanno scritto gli analisti di UBS. Secondo le loro stime, lo Stoxx 50 blue-chip potrebbe chiudere il 2026 a 6.800 punti, in rialzo di oltre il 17% dalle quotazioni attuali.
Azioni britanniche: rialzi più contenuti
Più tiepida, ma comunque positiva, la visione di UBS sulle azioni britanniche. La banca stima utili delle aziende del Regno Unito in crescita del 5% nel 2026 e del 15% nel 2027. Inoltre, ha sottolineato come i titoli UK abbiano registrato buone performance quest’anno nonostante un contesto macroeconomico difficile, complice una sterlina forte e tassi d’interesse mantenuti alti a lungo dalla Bank of England.
La situazione dovrebbe migliorare nel 2026, riflettendosi anche in Borsa. UBS vede il FTSE 100 a 9.800 punti a fine giugno 2026 e a 10.000 punti per dicembre dello stesso anno. Si tratterebbe di un miglioramento lieve rispetto alle quotazioni attuali, intorno a poco più del 3%. Tra i titoli preferiti, UBS indica quelli dei settori bancario, industriale, IT, immobiliare e delle utility, in quanto “beneficiari dei cambiamenti secolari globali, di un miglioramento delle prospettive cicliche e di politiche di supporto”, hanno scritto gli analisti.