In una giornata che avrà come market mover il dato riguardante l'inflazione nell'area euro, attesa stabile nello scorso mese di novembre, i mercati azionari del Vecchio Continente aprono la seduta con un leggero segno positivo.
Con i futures di Wall Street sui livelli della parità, il FTSE Mib inaugura le contrattazioni nei pressi della chiusura di ieri in area 43.250 punti. Dal punto di vista operativo non cambia la view sull'indice italiano che, con la tenuta dei 43 mila punti, dovrebbe proseguire il suo trend rialzista prima in direzione 43.500-43.550 punti e a seguire i 43.750-43.800 punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna ci spostiamo a Wall Street con Tesla, dopo che Michael Burry ha definito l'azione molto sopravvalutata. Andiamo a leggere le motivazioni.
Tesla: per Michael Burry azioni sopravvalutate
Dopo aver preso di mira nelle settimane passate sia Nvidia che Palantir, Michael Burry, reso celebre da The Big Short, torna a far parlare di se aggiungendo in questa lista anche Tesla. Nella sua newsletter "Cassandra Unchained" ha definito la casa automobilistica di Elon Musk ridicolmente sopravvalutata.
Nello specifico Burry ha sottolineato come la società stia diluendo il proprio titolo del 3,6% ogni anno attraverso la remunerazione azionaria, senza alcun riacquisto di azioni proprie a sostegno delle quotazioni. Inoltre il maxi piano di compensi di Elon Musk, che potrebbe arrivare fino a mille miliardi di dollari in azioni nel prossimo decennio, andrà ad aumentare ulteriormente la diluizione.
L'investitore definisce “algebra tragica” l’erosione costante del valore per gli azionisti attuali, che tratta la compensazione in azioni come una spesa non monetaria. Burry ha osservato ironicamente di come gli investitori siano stati attratti nel corso degli anni prima dalle auto elettriche, poi dai sistemi di guida autonoma e successivamente nei robot finché ogni volta non è emersa la presenza di vari competitors. Quando la crescita di Tesla rallentava, il focus da parte del suo numero uno si è spostato su altri temi come potevano essere il Cybercab o i robot Optimus.
Nonostante questo attacco, l'investitore non ha specificato se al momento detiene posizioni sulle azioni Tesla. Non è comunque la prima volta che Burry prende di mira Tesla. Lo aveva già fatto nel 2021 quando aveva aperto posizioni ribassiste per un valore vicino ai 530 milioni di dollari, per chiuderle dopo pochi mesi.
Le dichiarazioni di Michael Burry si scontrano con i report pubblicati la scorsa settimana sia da Melius Research che da Stifel. Questi hanno definito il titolo "mast have", grazie ai progressi che l'azienda sta avendo sia nei chip che nella guida autonoma.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sulle azioni Tesla nel breve e medio periodo. È stata una seduta piatta quella di ieri per il titolo Tesla, che ha chiuso le contrattazioni sui livelli di venerdì scorso in area 430 dollari.
Con un'impostazione che su tutti i time frame è al rialzo, nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta dei 400 dollari, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi toccati nello scorso mese di aprile.
Sopra questi livelli è possibile una continuazione del trend prima in direzione dei 450 dollari e a seguire verso i top assoluti situati in area 475-480 dollari.
Nel caso in cui dovessimo assistere al superamento di questi ultimi livelli, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico con prossimi obiettivi i 500 dollari e successivamente i 525-530 dollari.
Al contrario la perdita dei 400 dollari, dovrebbe aprire la strada a una fase correttiva più marcata, con un primo target ribassista sui 380 dollari e a seguire gli ex massimi dello scorso mese di maggio situati sui 355 euro. La mancata tenuta di tali sostegni dovrebbe spingere le azioni verso i 340 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente i 320 dollari.
Nel caso in cui anche questi livelli dovessero essere persi, i prezzi dovrebbero andare a testare la soglia dei 300 dollari, che rappresentano i minimi degli ultimi 5 mesi. Fondamentale sarà non perdere questi ultimi livelli per evitare ulteriori ribassi fin verso i 250 dollari, con target intermedi in area 280-275 dollari.
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