La debolezza di Wall Street nella seconda parte della seduta di ieri, in scia ai timori di una FED ancora attendista per quanto riguarda il taglio dei tassi di interesse oltreoceano, impatta negativamente sui futures del Vecchio Continente che anticipano un inizio di giornata all'insegna delle vendite sui mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 34.350 punti, proseguendo la sua fase correttiva di breve in direzione dei 34.250 punti e a seguire verso l'area dei 34.000 punti. Al contrario una ripresa del trend primario al rialzo si avrebbe con il recupero delle prime resistenze poste in area 35.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna ci spostiamo a Wall Street con Tesla, su cui potrebbe impattare il taglio della produzione a Shanghai. Andiamo a scoprire i dettatli.
Tesla: taglio produzione Model Y a Shanghai
Secondo alcune indiscrezioni arrivate nelle ultime ore, Tesla avrebbe deciso di tagliare, dallo scorso mese di marzo e fino al prossimo gugno, la produzione della Model Y nello stabilimento di Shanghai. La decisioni di Elon Musk arriva in seguito non solo ad una domanda che si conferma debole ma anche anche in scia a quella guerra dei prezzi scoppiata tra i produttori di veicoli elettrici. A questo riguardo dobbiamo sottolineare che la produzione di Tesla nel Paese asiatico è risultata in deciso calo nel mese di marzo del 17,7% e in quello di aprile del 33%.
In totale nel corso dei primi quattro mesi del 2024, Tesla ha prodotto 287.359 unità di auto Model Y e Model 3 in Cina, che rappresenta il 5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023, con una produzione di Model 3 superiore del 10%. In questo contesto la quota di Tesla nel mercato complessivo cinese delle auto elettriche e ibride plug-in è scesa al 6,8% nei primi quattro mesi del 2024, rispetto al 7,8% di tutto il 2023, quando aveva venduto oltre 603.000 auto nel Paese.
Ricordiamo che lo stabilimento di Shanghai è il più grande hub di produzione di Tesla a livello mondiale e il taglio dovrebbe riguardare quasi il 20% della produzione. Ora il focus si sposta negli stabilimenti in Usa ed in Germania, per capire se anche in questi Paesi la casa automobilistica californiana adotterà le stesse decisioni prese in Cina.
Nonostante i tagli alla produzione e agli ultimi licenziamenti nei team di vendita e di servizio di ricarica di Tesla in Cina, il colosso automobilistico ha confermato nelle passate settimane di vendere nel Paese tra le 600.000-700.000 di auto nel corso del 2024, sui 2 milioni di veicoli elettrici che intende vendere a livello mondiale e che rimangono invariati rispetto ai target comunicati ad inizio anno.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. Con volumi inferiori alla media giornaliera mensile è stata una seduta all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo Tesla, con i prezzi che chiudono le contrattazioni in area 173,75 dollari. Il movimento di ieri, che fa seguito a quello della seduta precedente, ha avvicinato i prezzi ai minimi della scorsa ottava situati nei pressi dei 171 dollari, dove troviamo la media mobile a 50 giorni.
Nel caso in cui i prezzi dovessero scendere sotto tali supporti, si avrebbe una prosecuzione delle vendite il cui prossimo obiettivo sarebbe posto sui 160 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i 156 dollari. L'eventuale violazione di quest'ultimi supporti, aprirebbe le porte al titolo per andare a chiudere il gap-up lasciato aperto lo scorso 24 aprile in area 147,26 dollari ed in seguito in direzione dei minimi annuali posti sui 137,5 dollari.
Al contrario solo con il superamento dei massimi di questa ottava situati sui 187 dollari, che il titolo potrebbe riprendere il suo recupero verso i massimi degli ultimi 3 mesi situati sui 199 dollari. Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali andrebbe a rafforzare il quadro grafico, aumentando le possibilità di ulteriori allunghi prima verso i massimi dello scorso mese di febbrio in area 205 dollari ed in seguito verso la media mobile di lungo periodo che transita sui 213,6 dollari.
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