Tesla potrebbe entrare nel mercato dei droni e dei velivoli elettrici. A sostenerlo è una nota di Morgan Stanley, che mette in luce come questo mercato possa arrivare ad un valore di 9.000 miliardi di dollari entro la metà del secolo. La considerazione della banca d'investimento americana è arrivata a seguito del recente attacco ucraino alle basi aeree russe proprio attraverso i droni.
Nell'era dell'intelligenza artificiale, questo fatto è molto significativo perché risalta come i sistemi senza conducente svolgano ormai un ruolo strategico in ambito bellico. Gli analisti di Morgan Stanley ritengono che in futuro, tutte le guerre saranno combattute con droni e la Cina "produce più droni in un giorno di quanto facciano gli Stati Uniti in un anno".
Per questo
Tesla potrebbe assumere un ruolo da protagonista, quantunque la casa automobilistica di Austin non abbia svelato piani specifici sull'aviazione. Morgan Stanley però ha sottolineato che il colosso guidato da
Elon Musk possiede competenze rilevanti "sia in una prospettiva commerciale che non commerciale". Questo perché l'azienda ha maturato grande esperienza in ambito dell'accumulo di energia, della navigazione, dell'autonomia e della robotica.
Sull'argomento si era comunque espresso Musk in occasione della conference call relativa ai risultati del primo trimestre di Tesla. A una domanda specifica, il CEO aveva risposto rimarcando il fatto che "qualsiasi Paese che non può produrre i propri droni è destinato a diventare uno stato vassallo di qualsiasi Paese che può farlo". Il 53enne di origine sudafricana in passato aveva fatto intendere di un'eventualità di questo genere per Tesla, benché abbia rilasciato sempre dichiarazioni in termini vaghi.
Quale sarebbe l'impatto sulle azioni Tesla?
Da diverso tempo le
azioni Tesla hanno perso slancio a Wall Street. Ciò che aveva guidato il grande rally negli anni era stata la posizione di vantaggio dell'azienda nei veicoli elettrici. Nessun competitor era in grado di tenerle testa sul fronte della tecnologia, dell'innovazione, della ricarica delle batterie e del risparmio dei costi. Questo fino a quando le case automobilistiche cinesi,
BYD in testa, non hanno invaso il mercato sgretolando il vantaggio competitivo del rivale americano.
A quel punto Tesla ha cercato di tenere a distanza la concorrenza puntando sulla guida autonoma, ma il percorso lungo quella strada è stato accidentato, anche per effetto di una amministrazione Usa molto poco accomodante prima dell'arrivo di Donald Trump. Le azioni insomma non stanno trovando catalizzatori per iniziare un nuovo rally.
Secondo Morgan Stanley, se Tesla conquistasse anche solo una piccola parte del mercato dei droni, l'impatto in Borsa potrebbe essere significativo. A giudizio degli analisti della banca, in uno scenario base, il valore aggiunto sarebbe di 100 dollari per azione mentre nello scenario più ottimistico, tale valore potrebbe arrivare a circa 1.000 dollari per azione. Tuttavia, "gli investitori potrebbero non essere preparati per una rivoluzione di questa portata", hanno aggiunto.