In attesa del dato riguardante l'indice dei prezzi al consumo statunitense, osservato speciale da parte della FED per capire come muoversi in tema di tassi di interesse, è stata una seduta all'insegna della debolezza sui mercati europei che hanno chiuso le contrattazioni in leggero territorio negativo.
Il FTSE Mib ha terminato la seconda giornata della settimana in ribasso dello 0,1% a 34.524,70 punti: dal punto di vista operativo, fondamentale è la tenuta di questi livelli, per riprendere il trend rialzista delle passate sedute in direzione dei 34.700-34.750 punti e successivamente verso le forti resistenze posizionate sulla soglia dei 35.000 punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce e che hanno visto un aumento della volatilità a Piazza Affari troviamo Stellantis, con il Gruppo automotive che prima dell'apertura delle contrattazioni ha comunicato un importante accordo per quanto riguarda la produzione di batterie. Andiamo a scoprire di cosa si tratta.
Stellantis investe 4,1 mld con CATL per gigafactory in Spagna
In mattinata Stellantis ha comunicato che insieme a CATL, produttore cinese di batterie, investirà 4,1 miliardi di euro per la realizzazione di un impianto di batterie al litio ferro fosfato. La struttura, completamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio, sorgerà a Saragozza all'interno del sito Stellantis, con una produzione programmata per la fine del 2026 e la cui capacità dovrebbe raggiungere i 50GWh.
L'iniziativa odierna rientra all'interno del Piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis e la joint venture paritetica andrà a rafforzare la posizione del Gruppo italo-francese nel mercato europeo. In questo modo verrà estesa la propria offerta di veicoli elettrici a batteria, grazie anche agli altri siti produttivi di CATL già funzionanti in Ungheria e Germania, nei segmenti B e C, offrendo ai clienti autovetture, crossover e SUV con un’autonomia intermedia a prezzi accessibili.
Ricordiamo che l'accordo di queste ore si basa su un precedente Memorandum d’Intesa firmato nel novembre dello scorso anno. Questo prevede la fornitura locale di celle e moduli di batterie LFP da parte di CATL per la produzione di veicoli elettrici Stellantis in Europa. Inoltre la collaborazione a lungo termine ha come obiettivo quello di sviluppare una roadmap tecnologica avanzata per i veicoli BEV di Stellantis e di rafforzare ulteriormente la catena del valore delle batterie.
Nel commentare l'operazione odierna, Robin Zeng, Presidente e CEO di CATL, ha sottolineato come la partnership porti la collaborazione con Stellantis a un nuovo livello. Infatti la tecnologia delle batterie CATL e il know-how operativo, combinati con la conoscenza di Stellantis, rappresentano una scelta ottimale per il successo dell’iniziativa. Se da una parte il mercato applaude all'operazione odierna, dall'altra si domanda se l'investimento nella Gigafactory di Termoli, in joint venture con Mercedes Benz e TotalEnergies, andrà avanti. Sicuramente nelle prossime settimane qualche risposta potrà arrivare.
Ricordiamo infine che Stellantis ha comunicato che dal prossimo 1° gennaio intende aderire all'ACEA, l'Associazione Europea dei Produttori di Automobili, da cui era uscita all'inizio dello scorso anno. Il Gruppo ha motivato la decisione che l'industria automobilistica europea si trova in una fase difficile, con una profonda trasformazione in corso verso la mobilità a zero emissioni, con nuove forze competitive e un ambiente internazionale in rapida evoluzione". In questo contesto ritiene quindi fondamentale dialogare e sviluppare una comprensione condivisa delle sfide e dei modi per affrontarle insieme.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire come si sono mosse le azioni Stellantis sulla Borsa italiana. Con un aumento dei volumi nella seconda parte della seduta, è stata una nuova giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Stellantis, la sesta consecutiva, con le quotazioni che hanno terminato le contrattazioni in area 13,30 euro.
Dal punto di vista operativo fondamentale sarà il superamento di queste aree resistenziali, che rappresentano i massimi degli ultimi due mesi e nei cui pressi troviamo l’indicatore giornaliero del Supertrend, per avere un rafforzamento del quadro grafico. In questo caso dovremmo assistere a nuovi apprezzamenti, con prossimi obiettivi sui 14 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 30 settembre, e a seguire i 14,50 euro. Nel caso in cui questi ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le chance di una continuazione degli acquisti capaci di proiettare il titolo in direzione dei 15 euro, i quali rappresentano i top toccati dall’azione nel corso degli ultimi 3 mesi.
Al contrario il ritorno del titolo sotto i primi supporti posti sui 12,25 euro, aprirebbe nuovamente la strada alle vendite con un primo obiettivo gli 11,65-11,60 euro e in seguito gli 11,268 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi due anni. Nel caso in cui dovesse realizzarsi questa view, fondamentale diventerebbe la tenuta di tali aree per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con prossimi obiettivi i 10,5 euro e successivamente la soglia dei 10 euro.
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