Morgan Stanley accende i riflettori su Spotify, eleggendo il colosso svedese tra le migliori scelte nel settore media per il prossimo anno. La banca d’affari, che conferma il suo rating “overweight” sul titolo, alza l’asticella della fiducia fissando un target a 12 mesi di 800 dollari, che implica un potenziale rialzo del 16% rispetto all'ultima chiusura. Una view condivisa dalla maggioranza di Wall Street: secondo i dati LSEG, 28 analisti su 41 raccomandano l’acquisto del titolo.
Dietro questa ondata di ottimismo, il titolo SPOT è nella lista delle “Top Pick”, vi è una strategia che amplia il valore percepito sia nella versione gratuita, sia nel segmento Premium. Benjamin Swinburne, analista di Morgan Stanley e autore del report, sottolinea: “Spotify ha avviato un nuovo ciclo di rincari quest’autunno, dopo aver incrementato la qualità e le offerte dei suoi piani. La piattaforma è posizionata per accelerare la crescita nel 2026”
Azioni Spotify: verso nuovi record grazie a intelligenza artificiale e prezzi più alti
La metodologia di Morgan Stanley definisce “Top Pick” soltanto quelle aziende che incarnano la massima fiducia dell’analista all’interno del proprio universo di copertura. Un premio che, in questa fase, Spotify sembra meritare pienamente. Con la traiettoria dei ricavi sostenuta da una base utenti sempre più ampia e servizi che fanno della continua innovazione il proprio marchio distintivo, Spotify si ripropone come protagonista indiscusso nell’arena dello streaming globale.
Dopo il +54% messo a segno dal titolo nel 2025, sono tre le leve che secondo Swinburne spingeranno le azioni: aumenti di prezzo, intelligenza artificiale e nuovi contenuti. Elementi che, combinati, potrebbero consolidare il dominio di Spotify nel mercato globale dell’audio digitale.
L’estate ha segnato un passaggio chiave nella strategia di monetizzazione: Spotify ha rilanciato con nuovi aumenti di prezzo per gli abbonamenti Premium in Sud‑Est asiatico, Medio Oriente, Africa, Europa, America Latina e area Asia‑Pacifico. Un passo che, secondo Morgan Stanley, dovrebbe garantire un contributo tangibile ai ricavi già dal prossimo trimestre.
Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, l’analisi sottolinea come l’utilizzo dell'AI non si limiti più alla raccomandazione dei brani, ma stia diventando un motore di differenziazione, migliorando l’esperienza d’uso e rafforzando la fidelizzazione degli abbonati.
Parallelamente, l’espansione dei contenuti – dai podcast alle produzioni esclusive – amplia il bacino di utenti e valorizza il posizionamento della piattaforma: "Spotify continua ad aggiungere funzionalità al livello Premium, aumentando la capacità di convertire gli iscritti gratuiti in clienti paganti".