Le
azioni Rheinmetall sono state le dominatrici delle Borse europee negli ultimi anni. Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina nel febbraio del 2022, la più grande società della difesa in Europa ha
aumentato la sua capitalizzazione di oltre il 2.000%.
In questo periodo, l'azienda ha moltiplicato la sua produzione di proiettili da artiglieria da 155mm, portandola da 70 a 750 mila unità, con l'obiettivo di arrivare a 1,5 milioni entro il 2027. Ora le munizioni costituiscono il 27% delle entrate del gruppo e il 52% dei profitti.
Per il resto, i sistemi veicolari rappresentano il 36% delle vendite e il 28% dei guadagni, mentre Electronic Solution - che riguarda radar, difesa aerea e digitalizzazione - produce il 17% del fatturato e il 14% degli utili. Nel complesso i ricavi cresciuti negli anni in maniera sostenuta e per il 2025 sono stimati a 12,8 miliardi di euro rispetto ai 9,8 miliardi dell'anno scorso.
Le prospettive sono particolarmente rosee per il gigante con sede a Düsseldorf perché l'Europa - e in particolare la Germania - ha pianificato spese militari plurimiliardarie, che implicano automaticamente un volume di ordini nettamente superiore a quello attuale. Il contesto è sostenuto dalle grandi tensioni a livello internazionale per le guerre in corso in Medio Oriente e in Ucraina, che ancora sono molto lontane da una risoluzione pacifica.
Azioni Rheinmetall: dove potrebbero arrivare?
Gli analisti di Bernstein Research hanno definito le azioni Rheinmetall le "più calde in Europa", avviando una copertura con rating "market-perform" e un target price a 1.960 euro, non lontano dagli attuali livelli. Il broker tuttavia sottolinea come il gruppo tedesco si sia trasformato negli anni da un fornitore automobilistico e della difesa alla più grande azienda militare del Vecchio Continente. A suo avviso, Rheinmetall ha avuto la capacità di assicurarsi contratti prima dei rivali, quindi in questo momento è "un vincitore che continua a vincere".
Bernstein prevede che i ricavi dell'azienda saliranno a 16,8 miliardi di euro il prossimo anno, registrando un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 31,4% rispetto al 2024. Inoltre, stima un EBIT in aumento dagli 1,3 miliardi di euro del 2024 a 2,9 miliardi di euro del 2026, con un CAGR del 46,5%, e un utile per azione rettificato che sarà di 39,78 euro nel 2026 rispetto a 17,83 euro del 2024.
Tuttavia, allargando l'orizzonte temporale, le prospettive dell'azienda sono meno certe, puntualizza Bernstein. "A lungo termine, siamo preoccupati per un graduale spostamento dell’attenzione dal combattimento terrestre, man mano che la capacità aumenta e le scorte si ripristinano", hanno affermato gli analisti della società di ricerca. Ad esempio, qualora dovesse arrivare un cessate il fuoco in Ucraina, la domanda di munizioni potrebbe crollare, hanno osservato aggiungendo che per Rheinmetall sarebbe opportuno "orientarsi verso armi avanzate, droni e difesa aerea che hanno un ciclo lungo".
Inoltre, il titolo è scambiato a 73,3 volte gli utili previsti, con una valutazione cioè del 10% superiore a quella dei concorrenti europei. Questo significa che "il potenziale di rialzo è limitato", sottolinea Bernstein. "I soldi facili sono stati fatti e la selezione dei titoli è importante".