In attesa delle parole in arrivo stasera da Jerome Powell, ospite in un evento organizzato dal Fondo Monetario Internazionale, dove potrebbe chiarire le prossime mosse della Federal Reserve in tema di tassi di interesse, i principali mercati azionari chiudono la quarta seduta della settimana in generale rialzo grazie agli acquisti che hanno contrassegnato il settore finanziario.
In questo contesto il FTSE Mib si spinge in direzione dei 28.700 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei 29.000 punti e a seguire 29.300 punti. Al ribasso segnali di rinnovata debolezza si avrebbero solo con il ritorno delle quotazioni sotto i 28.000 punti.
Tra le storie odierne che hanno caratterizzato la seduta a Piazza Affari troviamo Prysmian, che nel primo pomeriggio ha comunicato i dati dei primi 9 mesi dell'anno in corso. Andiamo a leggerli nello specifico.
Prysmian: utile netto primi 9 mesi a 575 milioni di euro
La buona resilienza del Gruppo, grazie al completo ed equilibrato portafoglio di business ben esposto ai drivers di lungo termine di transizione energetica ed elettrificazione, ha impattato positivamente sui conti dei primi 9 mesi di Prysmian che sono risultati in aumento rispetto a 12 mesi prima. Nello specifico i ricavi si sono attestati a 11,825 miliardi di euro, con una crescita organica dell'1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Determinante su questi numeri è stato il contributo del Business Projects che ha riportato una crescita organica del 23,9%, grazie all’esecuzione dei progetti di interconnessioni e cablaggi di parchi eolici offshore in corso. La crescita organica dei ricavi del Business Energy è dello 0,4%, supportata dai driver di lungo termine dell’elettrificazione che sostengono la domanda di cavi per l’ammodernamento e lo sviluppo delle reti di distribuzione, mentre in calo risultano i volumi del segmento Telecom per effetto della flessione del mercato americano.
Nel periodo in corso migliora l'Ebitda Adjusted che ha visto un incremento del 13,7% a 1,286 milioni di euro, con un significativo miglioramento dei margini che passano dal 9,4% del 2022 all'attuale 10,9%. Per quanto riguarda il risultato operativo questo sale a 890 milioni, rispetto agli 684 milionidei primi nove mesi del 2022. In deciso miglioramento è anche l'utile netto che balza a 575 milioni, risultando in rialzo del 33,4% rispetto ai primi 9 mesi del 2022. In calo è l'indebitamento finanziario netto che scende a 2,07 miliardi, dai 2,37 miliardi di euro di un anno fa, mentre ottimo risulta il Free Cash Flow che si attesta a 729 milioni di euro. Infine il portafoglio con commesse record per circa 20 miliardi, di cui 13 miliardi nei 9 mesi del 2023, assicura una visibilità a più lungo termine sulle performance future. Il backlog delle commesse in corso, che include esclusivamente i progetti con la Notice to Proceed, ammonta a 10 miliardi di euro.
In scia a questi dati il Gruppo conferma le previsioni di risultato per l’intero esercizio annunciate lo scorso mese di luglio. Nel dettaglio per l’intero esercizio 2023, il Gruppo prevede un EBITDA Adjusted compreso nell’intervallo di 1,575-1,675 miliardi di euro, rispetto agli 1,488 miliardi del 2022, e di generare flussi di cassa nell’intervallo dei 550 - 650 milioni di euro.
Azioni Prysmian: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è mosso il titolo a Piazza Affari. È stata una seduta volatile e con volumi in aumento questa odierna per il titolo Prysmian, che ha chiuso le contrattazioni in territorio positivo confermandosi oltre la soglia dei 35 euro. Nel breve termine sopra queste aree dovremmo assistere ad una continuazione del recupero, con primo obiettivo i massimi del mese in corso situati sui 36 euro e successivamente in direzione dei 36,5 euro, dove troviamo sia la media mobile di lungo periodo che l'indicatore giornaliero del Supertrend. Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di quest'ultimi livelli, migliorerebbe la struttura grafica aprendo la strada ad ulteriori apprezzamenti prima verso i 37 euro ed in seguito in direzione dei 37,5 euro.
Al contrario il ritorno sotto i 35 euro dovrebbe riportare i corsi verso i 34,4 euro e a seguire sui 34 euro. La violazione di tali supporti aprirebbe le porte per un ritorno verso i minimi annuali, toccati qualche settimana fa, in area 33,30 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere alla perdita di quest'ultimi sostegni si avrebbe un deciso indebolimento della struttura grafica con possibili nuove discese verso i 32 euro e a seguire verso i minimi degli ultimi 12 mesi in area 31,30 euro.
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