Il deciso calo dell'inflazione unito ad un Pil in contrazione nell'area euro, elementi questi che potrebbero portare la Bce ad un cambio di strategia in tema di tassi di interesse, impattano positivamente sui mercati azionari del Vecchio Continente che chiudono al seconda seduta della settimana in deciso rialzo. Con il focus che rimane rivolto anche alle decisioni che arriveranno domani sera dalla Federal Reserve in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib chiude il gap-down lasciato aperto lo scorso venerdì in area 27.715 punti e oltre questi livelli apre le porte per una prosecuzione del recupero verso la soglia dei 28.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 27.000 punti, andrebbe ad indebolire il quadro grafico con possibili nuove discese in direzione dei 26.750-26.700 punti.
Tra le storie da seguire oggi ci spostiamo a Wall Street con il titolo Pfizer, con la società farmaceutica che in queste ore ha comunicato i dati trimestrali. Andiamo a leggerli nello specifico.
Pfizer: nel 3° trimestre perdita di 0,42 $ per azione
Per la prima volta dal 2019 il colosso farmaceutico statunitense ha chiuso in perdita un trimestre. Nello specifico le svalutazioni di alcuni prodotti Covid, come il trattamento antivirale Paxlovid e il vaccino Comirnaty, sviluppato in collaborazione con BioNTech, hanno portato l'azienda a registrare una perdita di 0,42 $ per azione rispetto ad un utile di 1,51$ registrati nello stesso periodo di un anno fa e ad un consensus posto a -0,34$ per azione. Per quanto riguarda il fatturato questo è passato dai 22,64 miliardi di dollari del 2022 agli attuali 13,23 miliardi di dollari, in calo rispetto alle attese poste a 13,43 miliardi di euro.
Nello specifico le vendite di Paxlovid nel periodo luglio-settembre sono scese del 97% a 202 milioni di dollari contro i 618,20 milioni stimati dagli analisti, mentre le vendite globali di Comirnaty sono crollate del 70% a 1,31 miliardi di dollari, soprattutto a causa della diminuzione delle consegne internazionali e dei contratti con il Governo degli Stati Uniti, oltre che per il calo della domanda globale. Nel dettaglio il calo nell'assistenza primaria è stato compensato da un aumento dei ricavi del 10% nel settore dell'assistenza specialistica, che ha raggiunto i 3,76 miliardi di dollari, mentre le vendite dell'oncologia sono scese del 6% a 2,89 miliardi di dollari, Nel corso della presentazione dei dati Pfizer ha dichiarato che nell'anno in corso l'utile rettificato dovrebbe attestarsi nel range 1,45-1,65 dollari per azione, mentre per quanto riguarda i ricavi questi dovrebbero essere tra i 58 e i 61 miliardi di dollari, che si confrontano con attese che erano poste a 59,82 miliardi di dollari. Sottolineamo infine che la società prevede un calo dei ricavi di Comirnaty e Paxlovid rispettivamente del 70% e del 95% su base annua, a circa 11,5 miliardi di dollari e 1 miliardo di dollari.
Azioni Pfizer: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta comportando l'azione in scia a queste notizie. E' una seduta al momento all'insegna delle vendite questa odierna per il titolo Pfizer con i prezzi che, scendendo sotto la soglia dei 30 dollari, vanno a toccare i nuovi minimi annuali. Nel breve termine una conferma sotto questi sostegni dovrebbe far proseguire quel trend discendente, innescatosi dai top del dicembre 2022 in area 55 dollari, verso i 28,70-28,50 dollari e successivamente in direzione dei minimi del 2020 che transitano nei pressi dei 26,50-26,35 dollari. In questo contesto eventuali rimbalzi che dovessero rimanere sotto gli ex minimi dello scorso mese di settembre posti sui 31,80-32 dollari, potrebbero essere sfruttate per aprire posizioni ribassiste.
Al contrario il recupero dei 32 euro dovrebbe porre la basi ad un recupero più corposo del titolo, con primi target situati sui 33,5 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i massimi mensili situati sulla soglia dei 34 dollari. Nel caso in cui anche tali aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe una continuazione del recupero verso i 34,9-35 dollari e a seguire i 36-36,25 dollari, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline discendente che parte dai massimi dello scorso mese di aprile. Dal punto di vista operativo sarà solo superando queste aree che si avrebbe un vero e proprio segnale di forza, con possibili allunghi fin verso la media mobile di lungo periodo che transita sulla soglia dei 28 dollari.
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