In una seduta ricca di dati macroecnomici e societari, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti sui mercati azionari europei, che guardano sempre alle tensioni geopolitiche presenti in Medio Oriente. Con il focus che rimane rivolto anche alle decisioni che arriveranno domani sera dalla Federal Reserve in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 27.450 punti, cercando in questo modo di avvicinarsi alle prime resistenze e top della scorsa ottava situati in area 27.600-27.650 punti.
Ricordiamo che solo oltre quest'ultimi livelli si dovrebbero avere ulteriori recuperi prima verso i 27.715 punti, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto venerdì scorso, e a seguire la soglia dei 28.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 27.000 punti, andrebbe ad indebolire il quadro grafico con possibili nuove discese in direzione dei 26.750-26.700 punti.
Tra le storie da seguire nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Intesa Sanpaolo, che nella giornata di ieri si è resa protagonista di un'acquisizione. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Intesa Sanpaolo acquista First Bank
Nella giornata di ieri Intesa Sanpaolo e JCF Tiger Holdings, azionista di controllo di First Bank, hanno firmato un accordo per l'acquisizione del 99,98% delle azioni della banca rumena, la cui transazione dovrebbe chiudersi entro i primi tre mesi del prossimo anno per un valore che si aggira tra i 100 e i 150 milioni di euro. L'accordo porta la banca italiana non solo a raddoppiare la sua presenza in Romania ma anche ad estendere la sua presenza nell'Europa dell'Est.
First Bank, il cui patrimonio totale è vicino agli 1,5 miliardi di euro, è una banca commerciale con 40 filiali presenti nel Paese e si concentra sul servizio alle PMI e alla clientela retail. Nel corso degli ultimi anni ha dato priorità agli investimenti nella tecnologia digitale, sviluppando una delle applicazioni di mobile banking più apprezzate del mercato. Tutto questo andrà a sommarsi agli 1,5 miliardi di attivi di Intesa Sanpaolo Bank Romania, parte della Divisione International Subsidiary Banks, presente nel Paese fin dal 1996 con 34 filiali dedicate a servire circa 60 mila clienti.
Per quanto riguarda la Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo, questa è presente in tre continenti, con 11 banche commerciali in Europa ed in Egitto, oltre a una società di gestione patrimoniale in Cina. Questa vasta rete si rivolge a oltre 7 milioni di clienti, attraverso quasi 900 filiali e a 21.000 dipendenti. Nel primo semestre dell'anno in corso, ISBD ha contribuito in modo significativo alla redditività di Intesa Sanpaolo, rappresentando il 17% degli utili del Gruppo, con un utile netto della Divisione più che triplicato a 679 milioni di euro.
Azioni Intesa Sanpaolo: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sull'azione. E' stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Intesa Sanpaolo, la terza consecutiva, con le quotazioni che hanno chiuso le contrattazioni in area 2,40 euro. Nel breve periodo per dare seguito al recupero delle ultime giornate i corsi dovrebbero spingersi oltre l'area dei 2,42 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni, quella a 200 giorni ma anche la trendline discendente che parte dai massimi degli ultimi 2 mesi. Dal punto di vista operativo il superamento dei 2,42 euro dovrebbe far proseguire gli acquisti in direzione dei 2,465 euro e successivamente verso la soglia dei 2,5 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali, che le quotazioni vedrebbero aumentare le chance di un ritorno sui massimi annuali situati nei pressi dei 2,63 euro.
Al contrario il mancato superamento dei 2,42 euro potrebbe riportare le vendite sul titolo aprendo la strada ad un nuovo test sui minimi degli ultimi mesi situati in area 2,33 euro dove troviam l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui questi sostegni dovessero essere violati al ribasso, si avrebbe una ripresa del trend discendente, partito dai top dello scorso mese di luglio, in direzione dei 2,25 euro ed in seguito verso i minimi toccati lo scorso mese di marzo in area 2,13 euro. La mancata tenuta di tali sostegni andrebbe ad indebolire ulteriormente le quotazioni con possibili nuovi ribassi verso la soglia dei 2 euro, che rappresentano i minimi del dicembre dello scorso anno.
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