Mentre crescono le attese per le decisioni che tra 48 ore arriveranno dalla Federal Reserve in tema di tassi di interesse, i principali listini azionari europei chiudono le contrattazioni in leggero territorio positivo. Con il focus rivolto anche alle trimestrali che stanno arrivando sia dalle aziende americane che da quelle europee, il FTSE Mib termina la prima seduta dell'ottava nei pressi dei 27.300 punti, rimanendo in questo modo sempre a metà strada tra i prossimi supporti posti sulla soglia dei 27.000 punti e le resistenze in area 27.600-27.650 punti. Ricordiamo che solo oltre quest'ultimi livelli si dovrebbero avere ulteriori recuperi prima verso i 27.715 punti, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto venerdì scorso, e a seguire la soglia dei 28.000 punti. Al contrario una discesa dei corsi sotto i 27.000 punti, andrebbe ad indebolire il quadro grafico con possibili nuove discese in direzione dei 26.750-26.700 punti.
Tra le storie interessanti da segnalare nella seduta odierna a Piazza Affari segnaliamo Amplifon, che in tarda mattinata ha comunicato i dati dei primi 9 mesi. Andiamo a leggerli nello specifico.
Amplifon: +10% ricavi dei 9 mesi
È stata una giornata volatile questa odierna per il titolo Amplifon, in scia ai dati comunicati dell'azienda e riguardante sia i primi 9 mesi del 2023 che del terzo trimestre. Nello specifico l'azienda, leader globale del mercato retail dell’hearing care, ha visto i ricavi consolidati attestarsi a 1,645 miliardi di euro, in crescita del 9,7% a cambi costanti e del 6,8% a cambi correnti rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. In aumento del 4,4% anche l'Ebitda che si è attestato a 385,8 milioni, dai 369,5 milioni del 2022.
Per quanto riguarda l’incidenza sui ricavi questa è pari al 23,5%, in diminuzione di 50 punti base rispetto al livello record toccato nei primi nove mesi del 2022. Su quest'ultimi numeri hanno impattato sia la minore leva operativa dell’area EMEA, a causa di un mercato più debole rispetto alle attese, che i forti investimenti per sostenere la crescita futura della società. Nei primi 9 mesi il risultato netto si è portato sui 112,8 milioni, in riduzione del 5,7% rispetto a 119,6 milioni nei primi nove mesi del 2022, per i maggiori ammortamenti i scia ai forti investimenti nel business e per l’incremento degli oneri finanziari.
Nel periodo gennaio-settembre 2023 il Free cash flow scende dai 143 milioni di euro del 2022 agli attuali 68,8 milioni, dopo investimenti pari a 99,8 milioni. Infine per quanto riguarda l'indebitamento finanziario netto si porta dagli 830 milioni, registrati alla fine del 2022, agli attuali 917,6 milioni di euro dopo investimenti per capex, M&A e dividendi per complessivi 250 milioni di euro, con una leva finanziaria al 30 settembre 2023 pari a 1,63x.
Prendendo in considerazione il periodo luglio-settembre dell'anno in corso, la società guidata dal Ceo Enrico Vita, ha visto ricavi consolidati a 531,3 milioni, in crescita dell’11,4% a cambi costanti e del 5,7% a cambi correnti rispetto al terzo trimestre del 2022, trainati da una crescita organica record del 9%. In leggero aumento risulta l'Ebitda che si attesta a 109,8 milioni, dai 109,4 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. L’incidenza sui ricavi è pari al 20,7%, inferiore di 110 punti base rispetto al livello record riportato nel terzo trimestre del 2022 per effetto della minore leva operativa dell’area EMEA a causa di un mercato più debole rispetto alle attese, del mix geografico meno favorevole, dei forti investimenti per sostenere la crescita futura della società e del negativo impatto dei tassi di cambio. Infine per quanto riguarda il risultato netto su base ricorrente questo scende a 23,5 milioni di euro rispetto ai 29,7 milioni riportati nel terzo trimestre del 2022. Tra le varie aree geografiche l’America si conferma nuovamente l’area con la maggiore crescita dei ricavi, trainati da un’eccellente crescita organica e da acquisizioni.
Infine per quanto riguarda l'intero 2023 il Gruppo si attende ricavi consolidati, in linea con l’outlook precedentemente comunicato, di circa 2.290 milioni corrispondenti ad una crescita dell’11% circa a cambi costanti rispetto al 2022, ed un Ebitda ricorrente di circa 550 milioni di euro.
Azioni Amplifon: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportato il titolo nella prima seduta di questa settimana. È stata un inizio di settimana volatile e negativa per il titolo Amplifon con i prezzi che, dopo essere scesi fin verso i 24,5 euro, chiudono le contrattazioni in area 25,38 euro. Da segnalare i volumi che sono risultati oltre il doppio rispetto alla media giornaliera mensile. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta dei minimi odierni, per evitare una prosecuzione di quel trend discendente, presente fin dai top annuali toccati lo scorso mese di maggio in area 36,20 euro, in direzione dei minimi del 2022 situati nei pressi dei 23,20-23,25 euro. Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere violati al ribasso, si avrebbe una continuazione delle vendite fin verso i prossimi supporti situati sui 21,5 euro.
Al contrario il ritorno dei corsi oltre gli ex minimi del mese in corso, rotti nell'ultima seduta della scorsa settimana e posizionati in area 26,15 euro, potrebbe porre le basi ad un rimbalzo dell'azione prima verso i 27 euro e successivamente in direzione dei massimi ,ensili situati sui 28,4 euro. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, si andrebbe a mettere sotto pressione l'indicatore daily del Supertrend situato in area 28,7 euro. Sarà solo con l'eventuale superamento di quest'ultimi livelli che si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica e di conseguenza una prosecuzione del recupero fin verso i 30-30,5 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo.
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