Il deludente dato proveniente dall'occupazione USA, che potrebbe spingere la Federal Reserve ad essere più colomba in tema di taglio dei tassi, impatta positivamente sui mercati azionari europei che chiudono l'ultima seduta della settimana in generale rialzo. Acquisti anche a Wall Street, con gli indici sui massimi dell'ottava.
In questo contesto soffre il FTSE Mib che, in scia alle vendite che hanno colpito il settore bancario, termina le contrattazioni nei pressi dei 33.700 punti. Dal punto di vista operativo non cambia la view sul nostro mercato, che solo con la ripresa dei 34.000 punti eviterebbe una continuazione delle vendite prima verso i 33.500 punti e a seguire in direzione dei 33.300 punti.
Tra le storie interessanti da seguire in queste ore ci spostiamo a Wall Street con il titolo Paramount Global, dopo che la società ha ricevuto una nuova offerta di acquisto. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Paramount: Sony e Apollo offrono 26 miliardi
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, Sony Pictures Entertainment e la società di investimenti Apollo Global Management avrebbero inviato un'offerta formale per acquisire Paramount. L'offerta, che si aggirerebbe sui 26 miliardi di dollari in contanti, non è vincolante e si tratta di un punto di partenza da cui iniziare delle possibili trattative.
La proposta è stata fatta a un giorno dal termine ultimo delle trattative che Paramount ha avviato con Skydance, che tuttavia non hanno incontrato al momento il favore da parte degli azionisti, in quanto favorirebbe Shari Redstone, l'azionista di controllo, a scapito degli altri. Nel dettaglio l’offerta di Skydance prevederebbe la fusione delle sue attività di intrattenimento con Paramount Global, la raccolta di 3 miliardi di dollari per rilevare gli azionisti comuni con un premio di circa il 30% su un prezzo per azione inalterato di 11 dollari e il pagamento a Redstone di quasi 2 miliardi di dollari per la sua quota di controllo. Ricordiamo che al momento la capitalizzazione di Paramount si aggira sui 10 miliardi di dollari.
Nel caso in cui l'offerta di Skydance venisse rifiutata in favore della nuova proposta arrivata nelle ultime ore, Sony diventerebbe l'azionista di maggioranza di Paramount e si occuperebbe quindi della gestione della compagnia, mentre Apollo avrebbe una quota di minoranza. Inutile sottolineare che l'acquisizione della casa di produzione cinematografica porterebbe grandi vantaggi a Sony, aumentando la sua forza nel settore dell'intrattenimento, grazie anche ai 71 milioni di abbonati a Paramount+.
Ricordiamo che Paramount nel corso degli anni ha avuto difficoltà con il passaggio ai media in streaming e sui conti pesa un debito di 14,6 miliardi di dollari, senza dimenticare che Paramount Global ha perso oltre 16 miliardi di dollari di valore dalla nascita con la fusione di CBS e Viacom nel 2019.
Azioni Paramount: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovendo l'azione a Wall Street. Dopo aver terminato la seduta di ieri in guadagno di oltre il 13%, la giornata odierna vede il titolo Paramount Global proseguire il suo rally portandosi oltre la soglia dei 14 dollari, che rappresentano i massimi degli ultimi tre mesi. Dal punto di vista operativo una conferma sopra questi livelli dovrebbe far proseguire il rally prima verso l'area dei 15 dollari e successivamente in direzione dei massimi del 2024 posti sui 15,65 dollari. Nel caso in cui quest'ultimi livelli, dove transita la trendline discendente che parte dai massimi del 2023, dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico con possibili ulteriori allunghi fin verso i top degli ultimi 12 mesi in area 17,5 dollari.
Al contrario un ritorno dei prezzi sotto i primi supporti posti sui 13 dollari, dovrebbe aprire la strada a nuove vendite con un primo obiettivo situato sui 12 dollari e a seguire i minimi della scorsa settimana posizionati sugli 11,30 dollari. Nel caso in cui questi sostegni dovessero essere violati, aumenterebbero per l'azione le possibilità di andare a rivedere i minimi sia dell'anno in corso che degli ultimi 15 anni situati sui 10 dollari. L'eventuale perdita di tali livelli non solo indebolirebbe ulteriormente la struttura grafica di fondo, ma riattiverebbe il trend ribassista con prossimi target prima sui 9,5 e successivamente in direzione della soglia dei 9 dollari.
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