Le azioni Amgen balzano del 14% all'apertura delle contrattazioni a Wall Street, dopo le dichiarazioni dell'amministratore delegato della società americana sul farmaco sperimentale anti-obesità, MariTide. Dopo i primi risultati dello studio, il CEO si è detto "incoraggiato", oltre che "fiducioso nel profilo differenziato del prodotto". A suo avviso, il farmaco "risponderà a importanti esigenze specifiche insoddisfatte".
In effetti, MariTide si distingue dai due grandi prodotti sulla perdita di peso, Wegovy di Novo Nordisk e Zepbound di Eli Lilly, in quanto viene assunto con minore frequenza. Dallo studio in fase iniziale è emerso che i pazienti hanno ricevuto un'iniezione mensile perdendo fino al 14,5% del loro peso corporeo nell'arco di 12 settimane. Inoltre, alcuni sono riusciti a mantenere il peso fino a 150 giorni dall'interruzione della terapia.
MariTide funziona in due parti. La prima imita l'ormone intestinale GLP-1, esattamente come fanno gli altri due farmaci concorrenti di Novo Nordisk ed Eli Lilly. La seconda invece è un anticorpo bloccante di un altro ormone intestinale simile al GLP-1, ossia il GIP. Quest'ultimo è il recettore del polipeptide inibitorio gastrico, che attraverso il farmaco rimane nel corpo più a lungo.
Comunque ancora gli studi sono in una fase intermedia, sebbene Amgen stia pianificando di passare a breve alla fase avanzata prima di chiedere l'approvazione all'autorità regolamentare del farmaco. L'azienda ha dichiarato di concentrarsi su MariTide rilasciando i dati iniziali dello studio entro la fine dell'anno, e di abbandonare lo sviluppo della pillola sperimentale per la perdita di peso AMG 786. "Dato il profilo che abbiamo visto con il farmaco orale, non perseguiremo ulteriori sviluppi. Invece, nell'obesità, stiamo investendo in modo differenziato in MariTide e in una serie di risorse precliniche", ha detto Jay Bradner, chief scientific officer di Amgen, nel corso della pubblicazione dei dati trimestrali di ieri.
Amgen: risultati trimestrali oltre le attese
Le comunicazioni sullo studio di MariTide sono arrivate contestualmente al rilascio dei conti trimestrali di Amgen, che hanno riportato ricavi e utili migliori delle aspettative. A contribuire ai solidi risultati sono stati i prodotti della società acquisita di recente Horizon Therapeutics.
Amgen ha realizzato ricavi complessivi per 7,45 miliardi di dollari, in aumento del 22% su base annua e contro i 7,44 miliardi di dollari previsti dal consensus. Le entrate derivanti da Horizon ammontano a 914 milioni di dollari. La Big Pharma ha riportato una perdita netta di 113 milioni di dollari, che si paragona con un guadagno di 2,84 miliardi di dollari del primo trimestre del 2023. L'utile rettificato per azione, invece, è stato di 3,96 dollari, contro i 3,87 dollari stimati dagli analisti.
Per l'anno in corso, la società prevede un fatturato tra 32,5 e 33,8 miliardi di dollari, in linea con la precedente guidance di 32,4-33,8 miliardi di dollari e con le aspettative degli analisti di 32,95 miliardi di dollari. Riguardo i profitti rettificati 2024, Amgen stima un intervallo di 19-20,2 dollari per azione, rispetto alla fascia 18,9-20,3 dollari della precedente previsione e ai 19,48 dollari del consensus.
Una minaccia per Novo Nordisk ed Eli Lilly?
Se i risultati trimestrali e gli studi su MariTide fanno sorridere Amgen a Wall Street, i rivali Novo Nordisk e Eli Lilly devono fronteggiare una valanga di vendite in Borsa delle loro azioni. Il titolo Novo perde circa 4 punti percentuali a Copenaghen, mentre le azioni Eli Lilly registrano un passivo di quasi il 2% a New York. Tra l'altro, il sell-off sulla società europea più capitalizzata si è esteso dopo che nella seduta di ieri i deludenti dati sulle vendite di Wegovy hanno fatto perdere alla società il 2,74% di capitalizzazione.
La domanda ora è se il farmaco di Amgen potrà essere un freno pericoloso per il business dei due colossi farmaceutici mondiali relativamente all'obesità. A giudizio di Emily Field, analista di Barclays, ancora è troppo presto per tirare conclusioni. "Ad oggi non vediamo alcun motivo di preoccupazione per quanto riguarda le dinamiche competitive rispetto ai leader di mercato. Avremo davvero bisogno di vedere i dati", ha scritto in una nota.