Gli investitori hanno perso l'appetito per le
azioni Nvidia. Con un passivo di 13,63 punti percentuali, la performance del titolo nel 2025 è stata disastrosa. Inoltre, nelle ultime cinque sedute ha alternato buoni rialzi a ben più pesanti ricadute. Eppure l'ultima trimestrale del colosso dei chip statunitense non è stata affatto negativa. Il fatto è che la crescita dell'azienda ha rallentato rispetto a quella a cui erano abituati gli investitori. Si tratta di una flessione fisiologica, ma se si accompagna ad alcuni venti contrari può avere effetti anche rovinosi.
Il principale vento contrario in questo momento è lo spauracchio
DeepSeek. La startup cinese di intelligenza artificiale low cost rischia di portare le Big Tech americane a tagliare le spese per la nuova tecnologia pregiudicando il giro d'affari di Nvidia.
A questo si aggiunge la guerra commerciale con la Cina innescata dai dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Pechino potrebbe reagire alle tariffe del 20% imposte dagli USA con misure analoghe che finirebbero per colpire anche i semiconduttori. Il colpo per Nvidia sarebbe pesante a quel punto, in quanto le vendite in territorio cinese rappresentano una fetta importante del fatturato dell'azienda.
Azioni Nvidia: un segnale tecnico allarmante
In passato, gli investitori erano propensi ad acquistare le azioni Nvidia a ogni ritracciamento approfittando dei prezzi più bassi per partecipare a un rally che sembrava incontenibile. Da un po' di tempo, però, ciò non avviene. Il mercato è più cauto, perché pensa che il titolo del gigante di Santa Clara abbia corso troppo.
C'è poi un segnale allarmante per gli investitori che guardano anche all'analisi tecnica: la media mobile a 200 giorni è stata violata a gennaio per la prima volta in oltre due anni e ora il titolo scambia ben al di sotto dell'indicatore. Una traiettoria di questo tipo è preoccupante in quanto indica che nel lungo periodo le azioni hanno perso il momentum.
"Su base tattica, è difficile rimanere super rialzisti una volta che il prezzo ha raggiunto il picco e scende al di sotto della media mobile a 200 giorni", ha affermato Todd Sohn, strategist tecnico di Strategas Securities. A suo avviso, il livello da osservare ora per le azioni Nvidia è di 113 dollari (l'ultima chiusura è stata di 115,99 dollari), ovvero il minimo intraday di inizio febbraio.
Anche Rick Bensignor, Amministratore delegato di Bensignor Investment Strategies ed ex strategist di Morgan Stanley, vede aree a rischio in questo momento. "Sono incline a pensare che ci sia ancora molta possibilità di ribasso. Potremmo vedere un supporto ovunque da qui a 110 dollari, ma al di sotto di questo, il mio obiettivo minimo al ribasso è nell'intervallo 107-103 dollari", ha detto. Il prossimo vero supporto comunque è a circa 90 dollari, ha aggiunto.
Buff Dormeier, capo analista tecnico di Kingsview Partners, ritiene che "l'appiattimento della trendline a 200 giorni è un segno che lo slancio si è indebolito e le cose stanno cambiando". Per questo "è possibile che abbiamo visto un picco a lungo termine del titolo".
La disfatta di quest'anno a Wall Street ha però abbassato decisamente le valutazioni delle azioni Nvidia, che scambiano a circa 25 rispetto agli utili a termine, ovvero al multiplo più contenuto in oltre un anno. Questo potrebbe essere un catalizzatore per puntare su una società che è ancora una corazzata e farlo a prezzo scontato. "Le preoccupazioni che il trading dell'intelligenza artificiale sia finito ci sembrano un po' premature", hanno scritto in una nota gli analisti di Bernstein. "Le valutazioni stanno diventando sempre più interessanti".