Il buon recupero di Wall Street nella seduta di venerdì scorso, grazie al raffreddamento dell'inflazione USA, impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati sopra la parità, anticipano un inizio di giornata in leggero territorio rialzista sui mercati azionari europei.
Con il focus che rimane sempre rivolto alle prossime decisioni che arriveranno dalle banche centrali in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.800 punti. Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni sopra questi livelli, dovrebbe favorire ulteriori recuperi in direzione delle importanti resistenze situate sulla soglia dei 34 mila punti.
Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero con la violazione dei minimi della scorsa ottava situati sui 33.300 punti. Per la video-analisi sul FTSE Mib clicca qui. Tra i titoli da monitorare in queste ore a Piazza Affari troviamo Nexi, su cui continuano i rumors per quanto riguarda la partita sulla rete interbancaria. Andiamo a scoprire le novità delle ultime ore.
Nexi: il Fondo TPG interessato alla rete interbancaria?
Durante lo scorso weekend sono rimbalzate le voci secondo cui il Fondo americano TPG potrebbe entrare nella partita per quanto riguarda la vendita della rete interbancaria di Nexi. Questa, di rilevanza nazionale ed europea, è lunga 208 mila chilometri e consente ai vari istituti finanziari di regolare i rapporti di dare e avere generati dalle operazioni dei clienti.
L'infrastruttura si collega inoltre alla Banca d'Italia, alla centrale rischi e al sistema di prevenzione delle frodi. Nei mesi passati sulla rete interbancaria c'è stato l'interessamento di Cassa depositi e prestiti, che è anche il secondo azionista di Nexi con il 14,5%, alle spalle del Fondo Usa Hellman & Friedman, che detiene poco più del 21%.
L'infrastruttura appartiene alla divisione Digital Banking Solutions di Nexi, che durante lo scorso anno ha generato 383 milioni di euro di ricavi, con un margine di profitto di 151 milioni. Anche quest'ultimo, ritenuto un asset no core da Nexi, potrebbe essere oggetto di vendita dopo che nei mesi passati il Gruppo dei pagamenti digitali ha negoziato la sua vendita con il Fondo F2i, sulla base di una valutazione vicina agli 800 milioni di euro.
L'operazione si è poi interrotta, non solo per divergenze sul prezzo ma anche su alcune clausole contrattuali Anche in questo caso il Fondo TPG, che gestisce 239 miliardi e in Italia ed è già proprietario di Musixmatch, potrebbe avere un ruolo primario ed entrare in partita accanto alla Casa Depositi e Prestiti.
Azioni Nexi: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa attendersi per le azioni Nexi nel beve e medio periodo. È stata una settimana in deciso territorio negativo per il titolo Nexi che, con un calo superiore all'8,4%, ha chiuso le contrattazioni in area 5,25 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi 4 mesi.
Con un'impostazione decisamente al ribasso, l'eventuale perdita di questi livelli dovrebbe velocemente spingere i prezzi ad andare a mettere sotto pressione i minimi di sempre posti vicino alla soglia dei 5 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi sostegni non riuscissero ad arrestare le vendite, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con prossimi target i 4,75-4,70 euro e successivamente i 4,50 euro.
Al contrario la tenuta dei 5,25 euro potrebbe porre la basi a un rimbalzo delle azioni, con un primo obiettivo situato sui 5,5 euro e in seguito i 5,70 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che l'indicatore daily del Supertrend.
Il superamento di tali aree resistenziali dovrebbe far proseguire il recupero in direzione dei 5,75-5,80 euro, dove transita la media mobile di lungo periodo, e in seguito i massimi del mese in corso situati nei pressi dei 5,90-5,95 euro. Fondamentale sarà lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, per avere un primo segnale di allentamento della pressione ribassista con un prossimo target sui top degli ultimi 2 mesi in area 6,10 euro.
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