A poche ore dalla presentazione dei conti trimestrali di Netflix, le azioni della società viaggiano a Wall Street a un livello che gli analisti considerano troppo alto. Il gigante statunitense dello streaming online ha intrapreso in Borsa un rally portentoso dai minimi di maggio 2022, realizzando una performance di quasi il 340%. Tutto ciò è stato alimentato dalle politiche societarie riguardo il blocco della condivisione delle password da parte degli abbonati e l'introduzione dell'offerta in abbonamento a basso prezzo in tandem con la pubblicità.
Le mosse hanno consentito il mantenimento della crescita dei ricavi a due cifre, ma il timore è che l'effetto positivo possa svanire già a partire dalla trimestrale di questa sera. Le previsioni sono per un aumento delle entrate del 14% su base annua nel terzo trimestre, mentre nel secondo c'è stato un picco di crescita del 17%. Gli investitori però presteranno particolare attenzione a una metrica chiave dopo le modifiche sul cambiamento di business, ossia le entrate medie per utente.
Azioni Netflix: ecco cosa pensano gli analisti
Il prezzo delle
azioni Netflix si trova nei dintorni dell'obiettivo medio degli analisti di Wall Street. Questo significa che il titolo non è visto andare molto oltre nei prossimi 12 mesi, anche perché
non è economico. Attualmente il rapporto price/earnings delle azioni della società con sede a Los Gatos è di 32 volte, ben al di sopra degli stessi multipli del
Nasdaq (26 volte) e di competitor come
Walt Disney (19 volte) e
Paramount (7 volte).
In particolare, se si dovesse registrare un rallentamento della crescita dei ricavi al punto da diminuire il denominatore nel rapporto, le azioni apparirebbero eccessivamente care. "Il titolo è molto costoso, quindi dovranno migliorare la parte 'E' del loro rapporto P/E se il titolo continuerà ad avanzare", ha detto Matthew Maley, Chief market strategist di Miller Tabak + Co. LLC. Netflix "dovrà continuare ad espandere le partnership pubblicitarie a livello globale per migliorare la redditività in modo significativo", ha aggiunto.
Secondo Kannan Venkateshwar, analista di Barclays, la società è reduce da un "periodo di esecuzione eccezionale, ma ha dovuto fare più affidamento su nuovi driver per mantenere la crescita dei ricavi a due cifre, e alcuni di questi, come la condivisione a pagamento, stanno probabilmente portando avanti la crescita futura". L'esperto ha affermato che le aspettative sulle entrate sono troppo ottimistiche, per questo ha abbassato il rating del titolo a "sottopeso".
Ci sono alcune voci tra gli operatori di mercato che però mantengono un sentiment rialzista, confidando sul fatto che Netflix abbia ancora molti strumenti per stimolare la crescita, come ad esempio l'aumento dei prezzi. Tale politica può essere sostenuta dal fatto che l'azienda ha una base di clienti fedeli disposti anche a pagare di più, afferma Thomas Martin, senior portfolio manager di Globalt Investments.
Della stessa opinione è James Heaney, analista di Jefferies, che conserva un rating "buy" sulle azioni. "Netflix è diventata un'opzione di valore piuttosto che l'offerta premium commercializzata in passato", ha scritto. Peraltro, "i servizi rivali di Disney+, MAX e Hulu sono tutti più costosi", ha osservato.
Tuttavia, l'analista di Citigroup, Jason Bazinet, ritiene che l'azienda può fare affidamento all'aumento dei prezzi solo una volta ogni tanto. Nell'occasione, le azioni in Borsa troverebbero spinta, ma l'effetto positivo non durerebbe a lungo a causa del venir meno delle stime rialziste degli utili e dei ricavi per il prossimo anno. "Ci aspettiamo che le azioni alla fine vengano scambiate al ribasso, poiché le speranze degli investitori di un EPS (Earning Per Share, utile per azione, ndr) di 25 dollari nel 2025 saranno deluse", ha affermato.