In attesa delle decisioni che verranno prese nel pomeriggio di domani dalla BCE in tema di tassi di interesse, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in ordine sparso. In questo contesto il FTSE Mib fa registrare una delle migliori performance e con un guadagno dello 0,3% chiude la terza seduta della settimana di poco sotto i 34.700 punti (+0,24% a 34.660). Dal punto di vista operativo, la tenuta dei 34.500 punti, dovrebbe far proseguire il trend ascendente prima verso i 34.750-34.800 punti e successivamente in direzione dei 35.000 punti. Al contrario, la violazione dei 34.000 punti dovrebbe tornare ad indebolire almeno nel breve termine il nostro indice, con un primo obiettivo ribassista i 33.750-33.700 punti e a seguire i 33.500 punti.
Tra i titoli da seguire in giornata ci spostiamo a Wall Street con Morgan Stanley, nel giorno in cui la banca statunitense che ha comunicato i dati del terzo trimestre. Andiamo a scoprirli nello specifico.
Morgan Stanley: +32% l'utile del 3° trimestre
Nelle scorse ore Morgan Stanley ha comunicato i dati del terzo trimestre, che sono stati caratterizzati da numeri in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie non solo alla ripresa dell'emissione di debito aziendale ma anche con il ritorno delle fusioni.
Nello specifico, l'utile netto ha visto una crescita del 32% a 3,188 miliardi di dollari, con ricavi che si sono attestati a 15,4 miliardi di dollari in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato e sopra le attese situate a 14,41 miliardi di dollari. Nel dettaglio i ricavi da investment banking sono cresciuti del 56% a 1,46 miliardi di dollari, mentre quelli da consulenza sono aumentati a 546 milioni di dollari grazie al maggior numero di operazioni di fusione e acquisizione completate, con una particolare forza nell’area EMEA.
In aumento del 21% sono stati i ricavi netti nel settore azionario che hanno raggiunto i 3,05 miliardi di dollari, grazie a risultati più elevati in tutte le linee di business, trainati dall’aumento dell’attività dei clienti, in particolare nelle Americhe e in Asia. Infine il settore Wealth Management ha riportato ricavi netti per 7,27 miliardi di dollari nel trimestre in corso rispetto ai 6,40 miliardi di dollari di un anno fa.
Per quanto riguarda l'utile per azione passa dagli 1,38 dollari agli attuali 1,88 dollari, oltre il consenso posto a 1,58 dollari per azione. Nel corso dei tre mesi si è confermato robusto il ritorno sul capitale tangibile che si è portato al 17,5%, mentre sale al 18,2% nei primi 9 mesi del 2024. Le riserve per perdite su crediti sono diminuite a 79 milioni di dollari, grazie a minori accantonamenti nel settore immobiliare commerciale rispetto al trimestre dell’anno precedente, parzialmente compensati dalla crescita del portafoglio di prestiti alle imprese. Nel corso della presentazione dei dati il gruppo ha evidenziato di aver incrementato il capitale Common Equity Tier 1 di 2,1 miliardi di dollari, concludendo il periodo con uno Standardized Common Equity Tier 1 capital ratio del 15,1%.
Azioni Morgan Stanley: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta muovendo il titolo a Wall Street. Dopo la volatilità che ha caratterizzato la giornata di ieri, quella odierna è una prima parte di seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Morgan Stanley, con i prezzi che si portano in direzione dei massimi di sempre in area 121 dollari. Dal punto di vista operativo una conferma oltre i 115 dollari, dovrebbe far proseguire il trend primario verso i 120 dollari e successivamente sui 130 dollari. In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio in direzione dei 105 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 4 ottobre, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita di questi ultimi livelli, dove peraltro troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe aprire le porte ad una fase correttiva più marcata verso i 101,5 dollari, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, ed in seguito i 95 dollari, dove verrebbe messa sotto pressione sia la media mobile di lungo periodo che la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di aprile e congiunge i minimi di agosto. Nel caso si realizzasse questa view, fondamentale diventerebbe la tenuta di tali supporti per evitare un pericoloso indebolimento della struttura grafica con ulteriori discese in direzione degli 85 dollari ed in seguito i minimi annuali in area 83 dollari.
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