Le azioni Microsoft stanno vivendo un brutto momento a Wall Street. La Big Tech con sede a Redmond è tra le grandi aziende tecnologiche più in difficoltà negli ultimi mesi. Il titolo in Borsa è sceso di circa 17 punti percentuali dal massimo storico registrato a luglio. E l'ultima chiusura al Nasdaq ha segnato il livello minimo da gennaio 2024.
Contestualmente, i multipli sono scesi in modo significativo. Ora le azioni sono scambiate a meno di 27 volte gli utili previsti, il valore minore degli ultimi due anni (a luglio scorso avevano registrato un picco a 35). Il rapporto price/earnings di Microsoft adesso si è allineato alla sua media decennale. Sembrano insomma lontani i tempi in cui il colosso fondato da Bill Gates era l'azienda più capitalizzata del mondo e tutti volevano acquistare le sue azioni in Borsa.
Azioni Microsoft: ecco i motivi del sell-off
Cosa è cambiato negli ultimi tempi? Posto in altri termini, quali sono le ragioni per cui gli investitori stanno scaricando le azioni Microsoft? Per comprendere i meccanismi dietro le vendite, bisogna probabilmente partire dall'ultima trimestrale pubblicata a gennaio. L'azienda ha innanzitutto riportato una crescita deludente nel business del cloud computing Azure. Tuttavia, ciò non è derivato da una mancanza di domanda, ma da un'offerta che fatica a crescere. In pratica, Microsoft non ha data center a sufficienza per gestire l'enorme richiesta di servizi.
Il punto più critico, però, sembra riguardare l'intelligenza artificiale. I servizi sulla nuova tecnologia sono cresciuti, ma la monetizzazione degli stessi procede a un ritmo più lento di quanto molti si aspettavano. La società sta spendendo enormi capitali sull'AI (Artificial Intelligence), però gli investitori sono impazienti di capire quando gli investimenti si tradurranno in maggiori ricavi e utili.
A inasprire la situazione c'è stata l'irruzione di
DeepSeek, la startup cinese che ha presentato a fine gennaio un modello di intelligenza artificiale molto più economico e altrettanto performante rispetto a quello di OpenAI. Questo è importante per due motivi: in primo luogo perché impatta sulla partnership di Microsoft con la stessa OpenAI; in secondo luogo perché solleva dubbi circa la produttività delle spese destinate all'AI. Per quest'anno, Microsoft prevede un
capex di 80 miliardi di dollari per i data center AI, ma secondo alcune indiscrezioni, recentemente l'azienda avrebbe annullato alcuni contratti di locazione relativi ai data center USA.
Secondo Mark Luschini, Chief investment strategist di Janney Montgomery Scott, "c'erano grandi argomentazioni secondo cui l'intelligenza artificiale avrebbe migliorato la produttività e sarebbe stata monetizzata con abbondanti quantità di redditività, ma questa convinzione ora è tutta da dimostrare".
Gli analisti restano positivi
Microsoft però è una corazzata, nonostante tutte le difficoltà. Wall Street è convinta che l'azienda riuscirà a generare sempre più crescita dalla tecnologia negli anni a venire. In media, gli analisti prevedono un incremento delle entrate di circa il 13% nel 2025, con un'accelerazione nel 2026 e nel 2027. Mentre l'utile netto è visto in progresso di 11 punti percentuali quest'anno, con un ulteriore aumento dei prossimi due anni.
Insomma, c'è ottimismo sulla conservazione della solidità dell'azienda nel tempo ed è per questo che il 90% degli analisti ha una raccomandazione "buy" sulle azioni, con un prezzo obiettivo di oltre il 30% rispetto a quello attuale. "Ora c'è molto supporto per le valutazioni, e le azioni Microsoft sembrano anche un po' economiche rispetto ai concorrenti", ha affermato Arup Datta, gestore di portafoglio di Mackenzie Investments. "Allo stesso tempo, le caratteristiche qualitative dell'azienda sono sempre state e continuano ad essere stellari. La società è estremamente innovativa e continua ad avere un potenziale di crescita a lungo termine molto robusto".