I buoni dati comunicati da Nvidia nella serata di ieri, con un utile balzato nell'ultimo trimestre del 60%, impattano positivamente sui mercati azionari europei. I principali indici di Borsa del Vecchio Continente aprono così la quarta seduta della settimana all'insegna del deciso rimbalzo.
Con i futures di Wall Street in guadagno di oltre l'1%, il FTSE Mib cerca di portarsi oltre i 43 mila punti, sopra i quali l'indice italiano potrebbe aprire le porte a un recupero dei corsi prima verso i 43.200-43.250 punti e a seguire i 43.500-43.550 punti. Al contrario una conferma dei prezzi sotto i 43 mila punti verrebbe letta negativamente dal mercato, con possibili nuove correzioni verso i 42.550-42.500 punti.
Guardando a Piazza Affari, tra i titoli da seguire oggi troviamo MFE. Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi potrebbe infatti catalizzare l'attenzione degli investitori dopo la presentazione dei conti dei primi 9 mesi. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
MFE: utile più che raddoppiato nei primi 9 mesi
In queste ore MFE ha comunicato i conti dei primi 9 mesi del 2025 che, nonostante un mercato televisivo che rimane complicato in Spagna, continua a crescere oltre le previsioni. Grazie a un'attenzione gestionale e a una strategia cross-mediale, il gruppo ha terminato i primi 9 mesi con un utile in aumento di oltre il 150% a 243,1 milioni di euro e un Free Cash Flow che cresce del 9,4% a 348,9 milioni di euro.
Risultati ottenuti nonostante il segno meno registrato dai ricavi e del Mol. Mentre il giro d'affari è passano dai 2 miliardi di euro del 2024 agli attuali 1,94 miliardi di euro, il risultato operativo ha mostrato un calo di poco superiore al 50% a 61,3 milioni di euro. A incidere negativamente tanto la compressione dei margini in Spagna quanto gli oneri finanziari riguardanti l'Opas su ProsiebenSat. Il Margine operativo lordo è così passato da 451,7 milioni di euro agli attuali 374,1 milioni di euro.
Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria è stata pari a 1,92 miliardi di euro e si confronta con gli 1,94 miliardi di euro registrata nello stesso periodo del 2024. Nel dettaglio l'Italia ha mostrato una raccolta pubblicitaria in aumento dell'1,4%, al contrario della Spagna che è risultata in calo del 7,8%.
Al 30 settembre 2025 l’indebitamento netto era salito a 2,85 miliardi di euro, rispetto ai 691,5 milioni di inizio anno, in seguito alle uscite di cassa per l'acquisto della quota di controllo di ProiebenSat.
Nel corso della presentazione dei dati il management di MFE prevede a parità di perimetro di consolidamento di poter mantenere un risultato operativo, un risultato netto e una generazione di cassa caratteristica positivi. Inoltre l'acquisizione in Germania dovrebbe portare ulteriore solidità, creando valore per tutti i suoi azionisti.
Azioni MFE A: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni MFE A nel breve e medio periodo. È stata una giornata piatta quella di ieri per il titolo MFE A, che ha terminato le contrattazioni in area 2,98 euro. Con un'impostazione di medio e breve periodo al ribasso, fondamentale sarà la tenuta dei prossimi supporti situati sui 2,95-2,93 euro.
Dal punto di vista operativo la violazione di tali livelli dovrebbe far proseguire le vendite, con un prossimi obiettivo ribassista in area 2,88 euro e successivamente i 2,75 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli non dovessero arrestare la spinta ribassista, aumenterebbero le possibilità di nuove discese verso i 2,67 euro e a seguire sui minimi intraday annuali toccati nello scorso mese di aprile in area 2,50 euro.
Al contrario il ritorno delle quotazioni sopra i 3,10 euro, massimi della passata settimana e dove transita la media mobile di lungo periodo, dovrebbe aprire le porte a un recupero delle azioni.
In questo caso dovremmo avere un primo target sui 3,16 euro, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, e a seguire i top degli ultimi due mesi situati sui 3,25-3,26 euro. L'eventuale superamento di queste aree andrebbe a rafforzare nel medio periodo la struttura grafica del titolo, con possibili ulteriori apprezzamenti fin versi i 3,5 euro, con target intermedi sui 3,38-3,40 euro.
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