Con il focus degli investitori che rimane rivolto alle prossime mosse della FED in tema di tassi di interesse e ai colloqui per arrivare a uno stop del conflitto in Ucraina, i mercati azionari europei inaugurano la nuova settimana all'insegna della debolezza.
Con i futures di Wall Street in calo dello 0,5%, il FTSE Mib apre le contrattazioni in area 43.100 punti. Dal punto di vista operativo fondamentale per l'indice italiano sarà la tenuta dei 43 mila punti, per proseguire il trend rialzista prima in direzione dei 43.550-43.600 punti e a seguire i 43.750-43.800 punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli da seguire in queste ore a Piazza Affari troviamo Leonardo, dopo che alcune indiscrezione arrivate nel weekend parlano di un interessamento del fondo sovrano saudita Pif, per una divisione del gruppo italiano. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Leonardo: fondo Pif entra nella divisione Aerostrutture?
Secondo alcune indiscrezioni di stampa rilanciata da Bloomberg, il fondo sovrano Pif, dopo mesi di trattative, sarebbe pronto a investire nella divisione aerostrutture del gruppo guidato da Roberto Cingolani.
Nello specifico l'accordo avrebbe come obiettivo la nascita di un polo globale nel settore, che andrebbe a unire le attività dello stessa Leonardo con quelle sviluppate dal gruppo arabo nell'ambito di una strategia di diversificazione industriale.
Nel dettaglio la divisione, il cui break even sarebbe previsto tra il 2028 e il 2029, rimarrà nel perimetro di Leonardo, mentre il fondo arabo andrebbe ad acquisire una parte del capitale.
L'operazione andrebbe inoltre a rafforzare la cooperazione non solo economica ma anche industriale in atto tra i due Paesi e che si è rafforzata nel corso degli ultimi mesi con vari investimenti.
Sempre secondo Bloomberg la partnership potrebbe essere finalizzata nel corso dei prossimi giorni, quando in occasione di un vertice del Golfo in Bahrain, ci sarà un incontro tra la premier Giorgia Meloni e il principe Mohammed bin Salman.
Ricordiamo che la divisione aerostrutture di Leonardo, fino a oggi ha prodotto le sezione di fusoliera del Boeing 787. Nel corso degli ultimi anni le difficoltà della stessa Boeing e la crisi del settore aeronautico civile hanno fatto crollare la produzione. Questo ha portato i ricavi nel corso del 2025 a contrarsi del 14% rispetto al 2024, mentre l'Ebit ha visto una calo del 62%.
L'ingresso del fondo arabo porterebbe quindi un importante sostegno finanziario, a un settore che impiega quasi 4 mila persone distribuite nei quattro stabilimenti italiani.
Azioni Leonardo: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire quali sono le attese sulle azioni Leonardo nel breve e medio termine. È stata una settimana all'insegna del recupero quella passata per il titolo Leonardo che, con un guadagno dell'1,9%, ha terminato le contrattazioni a 46,91 euro.
Con un'impostazione che nel medio periodo rimane confermata al ribasso, nel breve termine il superamento dei 47,90 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, dovrebbe favorire ulteriori acquisti in direzione delle prossime resistenze situate sulla soglia dei 50 euro e successivamente verso i 51 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.
Lasciandosi alle spalle queste aree, si avrebbe un nuovo rafforzamento della struttura grafica, con prossimi target i 53-54 euro e a seguire i top assoluti posti sui 56,5-56,6 euro. Nel caso in cui anche tali aree dovessero essere messi alle spalle, il titolo potrebbe aprirsi le porte per ulteriori allunghi fin verso la soglia dei 60 euro.
Al contrario la violazione dei 45 euro, minimi degli ultimi mesi, andrebbero a rafforzare il trend discendere partito dai massimi di sempre toccati nello scorso mese di agosto. In questo caso si avrebbe un indebolimento del quadro grafico con prossimi target i minimi dello scorso mese di agosto in area 43 euro e successivamente i 41,50 euro.
L'eventuale perdita di queste ultime aree dovrebbe far proseguire la fase ribassista prima in direzione dei 40 euro e a seguire i 38-37,5 euro. Queste ultime aree rimangono l'ultimo ostacolo per evitare alle azioni di andare a rivedere i minimi dello scorso mese di aprile in area 35-34 euro.
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