Iveco: cresce interesse per divisione IDV, quali impatti per azioni? | Investire.biz

Iveco: cresce interesse per divisione IDV, quali impatti per azioni?

18 mar 2025 - 09:00

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Rimane sempre confermato al rialzo il trend per le azioni Iveco, i cui prezzi rimangono vicini ai top assoluti. Scopriamo i prossimi target oltre questi livelli

Nel giorno in cui Donald Trump e Vladimir Putin dovrebbero sentirsi telefonicamente per parlare di una possibile pace in Ucraina, sul mercato crescono le attese per quello che emergerà dalla riunione della Federal Reserve. Dopo due giorni di discussioni, il FOMC comunicherà domani sera al mercato proprie decisioni in materia di politica monetaria.

In una giornata in cui i futures annunciano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti per gli indici di Borsa europei, il FTSE Mib dovrebbe confermarsi oltre la soglia dei 39 mila punti, ripresa nella seduta di ieri.

Dal punto di vista operativo una conferma sopra questi livelli dovrebbe spingere il mercato italiano a mettere sotto pressione i top degli ultimi 19 anni in area 39.250 punti, sopra i quali si avrebbe un ulteriore rafforzamento del trend primario ascendente.  Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con l a violazione dei 38 mila punti e primi target sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 37.500 punti.

Tra i titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Iveco, dopo che la sua divisione della Difesa è entrata nelle mire di alcuni produttori europei di armamenti. Andiamo a scoprire le ultime news in merito.

 

 

Iveco: sfida tra i big della difesa per Iveco Defence Vehicles

Rimane sempre alto l'interesse per Iveco Defence Vehicle, la controllata di Iveco operante nel settore della Difesa che, secondo alcune indiscrezione di stampa, è entrata nelle mire di alcuni produttori europei di armamenti.

Tra questi troviamo il gruppo franco-tedesca Knds, che avrebbe fatto nei mesi passati un primo sondaggio, quello ceco Csg, presente già in Italia con l'acquisizione dell'80% della bresciana Armi Perazzi, e infine il colosso britannico Bae Systems che in Italia ha alcune jv con Leonardo.

Ma sullo sfondo c'è proprio il Gruppo italiano guidato da Roberto Cingolani, che potrebbe rilevare IDV tramite la neonata joint-venture con la tedesca Rheinmetall per produrre carri armati e blindati per l’esercito italiano.

In questa partnership è presente anche Iveco Defence Vehicle, che come fornitore ha ottenuto una quota di lavoro attorno al 12-15%. Inoltre l'operazione, nel nome dell'italianità, potrebbe essere quella più gradita al governo guidato da Giorgia Meloni. 

Ricordiamo che lo scorso mese Iveco ha dato il via al processo di scorporo delle sua controllata, che ha chiuso il 2024 con ricavi a 1,1 miliardi di euro, la cui operazione dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno in corso.

Oltre all'eventuale cessione sul tavolo della società c'è anche la possibilità di una quotazione in Borsa, con il gruppo che potrebbe avere una valutazione superiore al miliardo di euro, grazie anche alla crescita attesa degli ordini per i gruppi europei della difesa. 

 

 

Azioni Iveco: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Iveco nel breve e medio periodo. È stato un inizio di settimana in leggero ribasso per il titolo Iveco che ha chiuso le contrattazioni in area 16,16 euro. Con un'impostazione di fondo che rimane confermata al rialzo, le attese sono per una ripresa degli acquisti in direzione dei top assoluti situati in area 16,50-16,60 euro.

Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe un ulteriori rafforzamento del quadro grafico con prossimi target verso i 17 euro e in seguito i 17,40-17,50 euro. In questo contesto rialzista tutte le prese di beneficio che dovessero rimare sopra i 14,60-14,50 euro, che rappresentano i minimi dell'ultimi mese e nei cui pressi troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.

Al contrario la perdita di quest'ultimi livelli dovrebbe dare il via a una fase correttiva più marcata, che potrebbe essere sfruttata per delle operazioni ribassiste di breve termine. In questo caso si dovrebbe avere un primo obiettivo sui 14 euro e in seguito i 13 euro.

Dal punto di vista operativo la perdita di questi sostegni dovrebbe favorire ulteriori correzione in direzione dei 12,55 euro, nei cui pressi troviamo la media mobile a 50 giorni, e successivamente gli 11,64 euro, dove verrebbe chiuso il gap up lasciato aperto lo scorso 7 febbraio.      

 

 

 

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