La spesa per l'intelligenza artificiale delle Big Tech americane aumenterà a oltre 500 miliardi di dollari annui entro il 2032. È quanto sostiene un rapporto di Bloomberg Intelligence, secondo cui un cambiamento dell'approccio verso la nuova tecnologia innescato da
DeepSeek e OpenAI porterà a effettuare maggiori investimenti.
Gli analisti ritengono che alcune grandi aziende tecnologiche come Microsoft, Amazon e Meta Platoforms impegnate nella costruzione dei data center e nelle risorse informatiche per l'intelligenza artificiale, spenderanno quest'anno cumulativamente 371 miliardi di dollari, +44% su base annua. Ma entro il 2032, l'importo salirà a 525 miliardi di dollari, sottolineano gli analisti di Bloomberg. Si tratta di una cifra più alta rispetto a quanto gli esperti si aspettassero prima dell'avvento di DeepSeek.
Big Tech: ecco perché spenderanno così tanto per l'AI
Quando, a gennaio 2025, DeepSeek ha fatto irruzione sul mercato dell'AI (Artificial Intelligence) proponendo una piattaforma ad alte prestazioni e bassi costi, ha innescato un cambiamento del paradigma nel mondo della nuova tecnologia. La startup ha rilasciato modelli di ragionamento che impiegano più tempo per calcolare le risposte alle query degli utenti, imitando il modo in cui gli esseri umani pensano ai problemi. OpenAI segue lo stesso percorso, anche se sostiene spese ben più elevate.
Questa mutazione avrà effetti profondi nel futuro, perché gran parte degli investimenti AI cambierà direzione. Più precisamente, se fino a poco tempo fa le Big Tech investivano nei data center e nei chip per addestrare e sviluppare nuovi modelli di intelligenza artificiale, ora il passo successivo è lo spostamento della spesa verso l'inferenza, ossia il processo di esecuzione dei sistemi una volta che sono stati addestrati (l'inferenza è il processo di derivazione di conclusioni a partire da premesse o dati disponibili, seguendo principi logici o probabilistici).
"La crescita della spesa in conto capitale per l'addestramento dell'intelligenza artificiale potrebbe essere molto più lenta delle nostre aspettative precedenti", si legge nel rapporto di Bloomberg Intelligence. "Ma l'immensa quantità di attenzione su DeepSeek, probabilmente spingerà le aziende tecnologiche ad aumentare gli investimenti nell'inferenza, rendendola il segmento in più rapida crescita nel mercato dell'intelligenza artificiale generativa".
Per avere idea della portata del passaggio, basta considerare che la spesa relativa alla formazione nel 2025 costituirà oltre il 40% del budget relativo all'AI, ma entro il 2032 scenderà ad appena il 14%, afferma il rapporto. Viceversa, la metà degli investimenti alla fine del percorso sarà rappresentata dall'inferenza.
In tale ambito, l'azienda meglio posizionata per attuare questa svolta è Alphabet, secondo gli analisti. Questo grazie ai suoi chip interni in grado di gestire sia l'addestramento che l'inferenza. Al contrario, le Big Tech come Microsoft e Meta, che si sono maggiormente affidate ai processori di Nvidia, "potrebbero non avere la stessa flessibilità".