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I conti di Intesa Sanpaolo battono le previsioni e gli investitori acquistano le azioni in Borsa;
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L'utile netto del secondo trimestre è il più alto dal 2008, nonostante la pandemia;
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La politica dei dividendi viene confermata anche per il futuro nonostante l'acquisizione di UBI Banca
Intesa Sanpaolo al galoppo a Piazza Affari. Nel primo pomeriggio il titolo azionario della prima banca italiana fa registrare un +4%. Gli investitori sono rimasti abbagliati da conti eccellenti del secondo trimestre e del primo semestre dell'anno, pubblicati stamane.
Il responso riveste un'importanza ancora maggiore in considerazione del ruolo centrale che l'istituto guidato da Carlo Messina occupa in questo momento nello scenario politico-finanziario del nostro Paese. Tra pochi giorni infatti Ca' de Sass lancerà l'OPA residuale sulle azioni UBI che non sono state oggetto di adesione da parte degli azionisti della banca lombarda.
Proprio Carlo Messina ha sottolineato durante la presentazione dei conti di come la banca sia stata capace di raggiungere risultati fenomenali in un contesto storico di difficoltà estrema per via della pandemia. Nonché di come l'alleanza con UBI Banca rafforzerà un gruppo leader a livello nazionale ed europeo, forte di oltre 1,1 trilioni di euro rappresentati dai risparmi degli italiani.
Intesa Sanpaolo: i risultati della trimestrale
Nel secondo trimestre 2020 l'utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo risulta essere di 1,415 miliardi, addirittura in crescita rispetto al secondo trimestre dell'anno scorso quando si è assestato a 1,216 miliardi. I margini di interesse sono stati di 1,75 miliardi, superiori al consensus che li dava a 1,691 miliardi. Mentre le commissioni nette viaggiano intorno a 1,744 miliardi, sopra quelli attesi a 1,665 miliardi. I ricavi complessivi hanno altresì battuto le previsioni con 4,136 miliardi a fronte di 4,090 stimati; nell'ambito degli stessi solo gli introiti da trading sono risultati negativi (263 milioni vs 442 milioni attesi).
Insomma, almeno per quanto riguarda l'utile netto nei primi sei mesi dell'anno si è raggiunto il miglior risultato dal 2008. E si è vicini all'obiettivo di 3 miliardi previsto per l'intero anno 2020. In confronto all'anno scorso il semestre ha visto un incremento del 39%, fermo restando i 900 milioni accantonati per far fronte ad eventuali ripercussioni che la pandemia può avere sul bilancio aziendale.
Dal punto di vista finanziario, i coefficienti patrimoniali sono stati ulteriormente rafforzati grazie alla riduzione dei crediti deteriorati di circa 6 miliardi nell'ultimo anno, scesi del 4,6% a fine giugno, fino a raggiungere il livello più basso dal 2008. In base alle previsioni infatti il Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma sarà superiore al 13% nel 2021. Mentre i nuovi Npl sono ai minimi nel primo semestre. In tale contesto, le svalutazioni sui crediti sono in linea con le attese degli analisti che stimavano un importo di 1,4 miliardi di euro nel secondo trimestre. Una parte degli accantonamenti su citati, esattamente 150 milioni, serviranno per la copertura dei crediti deteriorati. La rimanente quota da anteporre agli altri crediti.
Intesa Sanpaolo: politica dei dividendi inalterata
La notizia più lieta per gli azionisti viene data dal CEO di Intesa Sanpaolo proprio a margine dei risultati di bilancio. Nonostante l'acquisizione di UBI Banca, i dividendi verranno confermati nella misura del 75% dell'utile netto 2020 e del 70% con riferimento all'utile netto 2021.
Inoltre la banca chiederà l'approvazione della BCE per la distribuzione dell'utile 2019 portato a riserva, di modo che nel prossimo anno gli azionisti possano usufruire di una doppia cedola.
Il via libera da Francoforte potrebbe avvenire anche considerando le previsioni sul 2022 di un utile netto non inferiore a 5 miliardi dopo l'acquisizione di UBI Banca. Tutto questo, come sottolinea Carlo Messina, nell'ambito di una strategia aziendale focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali.
Intesa Sanpaolo: analisti consigliano titolo
Dopo la brillante trimestrale, gli esperti di Jefferies raccomandano l'acquisto delle azioni Intesa Sanpaolo con un prezzo obiettivo di 2 euro. Secondo la banca d'investimento americana, l'utile netto ha battuto sia il consensus più rigido degli analisti (0,9 miliardi) che quello più generoso di Jefferies stessa (1,2 miliardi).
Inoltre a giudizio degli strategist il capitale della società e la guidance sono talmente solidi che il prezzo delle azioni verrà sostenuto a lungo da tutta una serie di elementi positivi.