Le azioni delle banche USA come Goldman Sachs e Morgan Stanley non vanno comprate. L'avvertimento arriva dagli analisti di
HSBC, secondo cui il loro profilo rischio/rendimento è poco attraente. Gli esperti sottolineano che le commissioni di investment banking - segmento su cui le due banche sono forti - probabilmente aumenteranno con la crescita delle operazioni di finanza straordinaria dopo diversi anni in sordina.
Tuttavia, questa non è un'argomentazione a sostegno di un "superciclo" che spinga le azioni più in alto, per il semplice fatto che a Wall Street le quotazioni "tengono già conto di un incremento di circa il 30% rispetto ai livelli del 2024".
Questo significa che "le aspettative del mercato sono troppo alte, lasciando spazio alla delusione", hanno scritto gli analisti in una nota. Giocoforza, il team di HSBC ha declassato la valutazione sulle azioni Goldman Sachs e Morgan Stanley da "outperform" a "hold".
Ciò nonostante, gli esperti della banca londinese hanno chiarito che rispetto al passato, i fondamentali di Goldman Sachs e Morgan Stanley sono più solidi. Per questo hanno alzato le stime sugli utili per azione grazie sia alle commissioni più elevate nel ramo dell'investment banking e della gestione patrimoniale, sia all'incremento dei riacquisti di azioni proprie.
Banche USA: quanto durerà l'effetto Trump?
Le banche USA hanno intrapreso un rally formidabile a Wall Street dopo le elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre. Le azioni di Goldman Sachs sono salite del 14,44%, mentre il titolo Morgan Stanley ha guadagnato il 13,45%. L'indice che tiene traccia delle prime 34 banche statunitensi è sulla buona strada per il suo miglior anno dal 1997.
La vittoria di
Donald Trump ha scatenato l'entusiasmo degli investitori, che ora si aspettano un taglio dei tassi e una regolamentazione più soft in grado di guidare la crescita economica e rafforzare le quotazioni del settore bancario. Il punto è capire quanto durerà l'effetto Trump, o meglio quanto di questa spinta emotiva a Wall Street sia già incorporata nei prezzi delle azioni.
Alcuni analisti continuano a essere rialzisti sulle banche statunitensi, tra cui Mike Mayo di Wells Fargo. Il catalizzatore Trump è "un momento spartiacque per un superciclo nei mercati dei capitali", ha affermato. Gli analisti di Oppenheimer invece sono in linea con le valutazioni di HSBC e hanno declassato il titolo JP Morgan Chase da "outperform" a "perform", avvertendo che il principale istituto americano si è diretto verso un calo del reddito netto da interessi.