I deludenti dati provenienti dagli indici PMI manifatturieri e dei servizi europei hanno impattato negativamente sui mercati azionari del Vecchio Continente, con i principali indici di Borsa che hanno chiuso la prima seduta della settimana in ordine sparso.
In questo contesto il FTSE Mib, sotto il peso delle vendite presenti sul settore bancario, chiude le contrattazioni sotto l'area dei 33.700 punti, allontanandosi in questo modo dalle resistenze poste nei pressi dei 33.800 punti. Dal punto di vista operativo sarà solo con un ritorno delle quotazioni oltre questi livelli che si avrebbe una ripresa dei rialzi, prima verso la soglia dei 34.000 punti e a seguire in direzione dei 34.250-34.300 punti. Al contrario nuovi e rinnovati segnali di debolezza arriverebbero con la violazione dei minimi delle ultime settimane posti sulla soglia dei 33.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna ci spostiamo oltreoceano con General Motors, con l'azione che sta pagando anche la revisione al ribasso sugli utili da parte di Bernstein. Andiamo a vedere i dettgli in merito.
GM: Bernstein taglia rating
Al momento è una giornata difficile per il titolo General Motors, che paga in particolar modo la revisione al ribasso del rating da parte di Bernstein che è passato dal precedente market perform all'attuale outperform. Tra le motivazioni adottate dall'agenzia la pressione sui prezzi, il ritardo nella produzione di veicoli elettrici e le continue perdite nella divisione Cruise. Elementi questi che potrebbero portare la società, in occasione del Capital Markets Day del prossimo mese di ottobre, ad annunciare ulteriori requisiti di capitale.
In questo contesto dobbiamo anche sottolineare che solo pochi giorni fa il Gruppo automobilistico a stelle e strisce aveva annunciato il licenziamento di 1.695 lavoratori presso il suo stabilimento di assemblaggio di Fairfax, in Kansas. Nel dettaglio la prima delle due fasi inizierà il prossimo 18 novembre, interessando temporaneamente 686 lavoratori a tempo pieno e licenziando 250 dipendenti temporanei.
Nella seconda fase, che inizierà il 12 gennaio del prossimo anno, 759 lavoratori a tempo pieno saranno temporaneamente licenziati. Tutto questo nasce da quando General Motors ha comunicato l'interruzione fin dal prossimo mese di gennaio della produzione della Cadillac XT4 proprio in Kansas, con conseguenti licenziamenti di dipendenti della produzione fino alla ripresa della produzione in programma alla fine del 2025 sia per la Bolt EV che per la XT4 sulla stessa linea di montaggio.
Inoltre per facilitare l'installazione di nuove attrezzature nello stabilimento di Fairfax, dove l'azienda ha investito quasi 390 milioni di dollari, i dipendenti saranno messi in cassa integrazione temporanea fino alla ripresa della produzione a metà del prossimo anno. Ricordiamo infine che l'azienda ha licenziato più di 1.000 dipendenti stipendiati in tutto il mondo nelle sue unità di software e servizi.
Azioni GM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta comportando l'azione a Wall Street. Dopo aver guadagnato oltre il 5,5% durante la scorsa settimana, la nuova ottava si è aperta all'insegna delle vendite per il titolo General Motors, con i prezzi che scambiano in area 47,5 dollari. Con un impostazione di fondo che rimane impostata al rialzo, eventuali correzioni fin verso i minimi del mese in corso situati sulla soglia dei 44 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere viste come delle nuove occasioni di acquisto.
Dal punto di visto operativo la tenuta di questi livelli dovrebbe riportare gli acquisti sull'azione, con possibili ritorni verso i massimi dell'anno in corso posti sulla soglia dei 50 dollari. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere superate, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico con possibili estensione dei rialzi prima verso i 55 dollari e successivamente in direzione dei 60 dollari. Sarà solo lasciandosi alle spalle questi ultimi livelli, che aumenterebbero le possibilità di andare a rivedere i top del 2022 situati sui 67 dollari.
Al contrario la violazione dei 44 dollari dovrebbe aprire la strada ad una fase correttiva più profonda, con un primo obiettivo i 42,5 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo ed in seguito i 41 dollari. La perdita di tali supporti aprirebbe la strada ad un test sui minimi dello scorso 5 agosto in area 39 euro.
Dal punto di vista operativo una discesa sotto questi ultimi livelli andrebbe ad indebolire il quadro grafico di fondo, con possibili estensione della correzione in direzione dei 37,5 euro. Tali supporti rimangono l'ultimo baluardo per evitare al titolo di andare a ricoprire il gap-up lasciato aperto lo scorso 30 gennaio in area 35,61 euro.
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