È stata una giornata positiva sui principali mercati azionari del Vecchio Continente che hanno chiuso la seconda seduta della settimana in generale rialzo. In questo contesto il FTSE Mib prosegue il suo trend ascendente cercando di avvicinarsi all'area dei 31.200 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione dei prossimi target situati sui 31.400-31.500 punti. Al ribasso segnali di debolezza solo con il ritorno dei corsi sotto i 30.600 punti, parte alta dell'ex trading range.
Tra le storie che hanno contrassegnato la seduta odierna troviamo FinecoBank, che in giornata ha comunicato i dati dell'anno passato. Andiamo a leggerli nello specifico.
FinecoBank: +42% utile netto 2023
In tarda mattinata il Consiglio di amministrazione di FinecoBank ha approvato i conti del 2023, che sono stati caratterizzati da utili e ricavi record. Grazie al contribuito di Fineco Asset Management e all’ampia offerta di nuove strategie di investimento efficienti, innovative e adeguate all’evoluzione dei mercati, la società ha chiuso l'anno passato con ricavi in aumento del 30,5% a 1,237 miliardi di euro, grazie alla spinta dell’Investing che ha visto una crescita del 6,7%. Per quanto riguarda l'utile netto questo ha visto un aumento del 42% a 609,1 milioni, mentre i costi operativi hanno visto una crescita del 6,2% a 298,3 milioni. Ottima la performance del margine finanziario che si attesta a 688,0 milioni, in rialzo del 75,4% rispetto all'anno precedente, con un margine d’interesse in salita del 100,6% rispetto al 2022.
Nel corso dell'anno passato le masse gestite da Fineco Asset Management sono state pari a 30,9 miliardi di euro, di cui 20 miliardi relativi a classi retail e la rimanente parte relative ai fondi sottostanti dei wrapper. In questo contesto non si arresta l’acquisizione di nuovi clienti, che nel 2023 ha raggiunto il nuovo record annuo pari a 119.179, che rappresenta il 22,5% rispetto al 2022, portando il totale a 1.562.907 clienti Nel corso dell'anno passato in rialzo del 15% sono stati i Total Financial Asset che si attestano a 122,6 miliardi, con il saldo della raccolta gestita in rialzo dell'11,4% a 58 miliardi, quella amministrata in rialzo del 50,9% a 36,1 miliardi, mentre quello della raccolta diretta risulta pari a 28,4 miliardi, risultando in calo del 7%.
Da segnalare che nel 2023 la raccolta è stata pari a 8,8 miliardi, confermandosi solida anche in una fase di mercato particolarmente complessa, mentre quella gestita è stata pari a 2,7 miliardi. Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali il Cet1 sale al 24,3%, con un cost/income ratio al 24,1%. Da segnalare che il Consiglio di amministrazione ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,69 euro per azione. Infine da sottolineare che il mese di gennaio ha visto una raccolta netta di 580 milioni di euro, di cui 79 milioni di euro provenienti dal gestito.
Azioni FinecoBank: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione a Piazza Affari. Con volumi quasi 4 volte la media giornaliera mensile è stata una seduta volatile e all'insegna delle vendite per il titolo FinecoBank che, proseguendo il trend discendente partito nella seconda decade dello scorso mese di gennaio, ha chiuso le contrattazioni nei pressi dei 12,90 euro. Nel breve termine fondamentale sarà ora per l'azione la tenuta dei 12,60 euro, nei cui pressi troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare una continuazione della fase correttiva in direzione dei minimi degli ultimi due mesi posti sulla soglia dei 12 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di tali supporti, si avrebbe un pericoloso indebolimento del quadro grafico che aprirebbe la strada per ulteriori discese prima verso gli 11 euro ed in seguito sui minimi dell'anno passato posti in area 10,6 euro.
Al contrario solo con la ripresa dei 13 euro che il titolo potrebbe porre le basi ad un recupero con un primo obiettivo posto sui 13,30 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, ed in seguito i 13,50-13,55 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree resistenziali spingerebbe i prezzi prima a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 29 gennaio in area 13,77 euro e successivamente spingersi sui massimi degli ultimi mesi posti sulla soglia dei 14 euro, dove verrebbe messo sotto pressione l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere messi alle spalle, si avrebbe un miglioramento del quadro grafico con possibili ulteriori apprezzamenti verso i massimi degli ultimi 10 mesi in area 15 euro.
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