I contrastanti dati arrivati dal settore non agricolo statunitense, con la disoccupazione salita sui massimi degli ultimi 4 anni, non hanno sostenuto i mercati azionari europei che hanno chiuso le contrattazioni in leggero territorio negativo.
Con una Wall Street che fa fatica a ritrovare il segno positivo, il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta della settimana in ribasso dello 0,29% a 43.990,48 punti.
Con un'impostazione di fondo che rimane confermata al rialzo, ulteriori ribassi fin verso l'area dei 43 mila punti potrebbero rappresentare, come segnalato nei precedenti articoli, nuove occasioni di acquisto. Al contrario, il ritorno del'indice italiano sopra i 44 mila punti, dovrebbe far proseguire il trend ascendente prima in direzione dei 44.250-44.300 punti e successivamente verso i 44.500-44.600 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna a Piazza Affari hanno registrato una performance decisamente negativa troviamo Fincantieri, nel giorno in cui il gruppo cantieristico ha presentato il nuovo Piano industriale al 2030. Andiamo a scoprire i dettagli.
Fincantieri: nel 2030 ricavi in aumento del 40%
In attesa dello sbarco nel FTSE Mib, atteso il prossimo 22 dicembre, nelle scorse ore Fincantieri ha approvato il nuovo Piano industriale al 2030, che sarà presentato entro il primo trimestre del 2026 in occasione del Capital Markets Day.
Con un raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani nel settore della Difesa, i ricavi dovrebbero attestarsi a 11 miliardi di euro nel 2028, per crescere del 40% nel 2030 a 12,5 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l'Ebitda dovrebbe essere pari a 930 milioni nel 2028, per salire a 1,25 miliardi alla fine del Piano, in rialzo del 90% rispetto all'anno in corso. In questo contesto l'utile netto nel 2028 è atteso a 220 milioni, per salire a 500 milioni di euro nel 2030.
Nel corso del Piano è previsto un deciso miglioramento del debito, mentre i nuovi ordini dovrebbero superare i 50 miliardi di euro. Nel corso della presentazione del Piano il numero uno di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha sottolineato che sono previsti dei rafforzamenti in alcuni progetti strategici come l'operations excellence, procurement excellence, nave digitale ed energy transition.
Inoltre è previsto un potenziamento del segmento Underwater, i cui ricavi dovrebbero raddoppiare nel 2030 a 43 miliardi. L’obiettivo di Fincantieri è quello di rafforzare la leadership mondiale nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green, con un livello molto competitivo in difesa e navi da lavoro.
In ambito crocieristico, Fincantieri conferma la sua leadership, con una quota di mercato di oltre il 49%, con un portafoglio di 34 navi e consegne fino al 2036. Il Piano industriale ipotizza un Ebitda margin all’8,5% nel 2028 e al 10% nel 2030, con un Profit margin rispettivamente del 2% e del 4%.
Il raggiungimento degli obiettivi del Piano industriale potrebbero trovare una sponda anche dal Governo italiano, che ha chiesto al Parlamento di approvare un investimento di 2,4 miliardi di euro in 15 anni per la manutenzione e l'ammodernamento delle fregate. Quest'ultime dovrebbero essere utilizzate per monitorare le aree marittime di interesse nazionale.
Azioni Fincantieri: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire quali sono la attese sulle azioni Fincantieri nel breve e medio periodo. È stata una giornata all'insegna del sell-off per il titolo Fincantieri che, come tutti i titoli legati al settore della Difesa, ha pagato pegno all'ottimismo che si respira su una possibile pace in Ucraina.
Il movimento odierno che ha visto un calo vicino al 9%, con volumi quasi 3 volte la media giornaliera mensile, ha spinto i corsi a chiudere le contrattazioni in area 16,8 euro.
Nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta dei minimi degli ultimi 4 mesi situati in area 16,30-16,35 euro, dove transita la media mobile di lungo periodo. La perdita di tali aree dovrebbe indebolire ulteriormente il quadro grafico di medio periodo, con prossimi obiettivi i 16 euro.
Nel caso in cui anche queste ultime aree dovessero essere violate, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con prossimi obiettivi i 15 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline ascendente che parte dai minimi di ottobre dello scorso anno. In questo contesto tutti i rimbalzi che dovessero rimanere sotto i 19 euro, che rappresentano i top della passata ottava e dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle occasioni per aprire posizioni ribassiste.
Al contrario il superamento dei livelli appena menzionati, dovrebbe porre le basi per un recupero delle azioni con un primo obiettivo i 20 euro. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, dovremmo assistere a una continuazione degli acquisti prima in direzione dei 20,70-20,80 euro e a seguire i 21,45-21,50 euro.
Solo lasciandosi alle spalle tali aree, il titolo potrebbe proseguire il suo recupero, prima verso i 22 euro e successivamente in direzione dei top degli ultimi 50 giorni in area 23-23,20 euro.
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